Prima di iniziare, faccio due premesse.
Come è abbastanza chiaro da alcuni articoli usciti in questi giorni, le idee di Cardinale (sul suo ruolo in questa storia ne parleremo) sembrano essere già state chiarite, siccome l'opinione più accreditata sembra essere l'improvvisa divergenza e il disaccordo tra lo stesso Cardinale e Maldini sul fattore mercato estivo. Questa "idea" di divergenza può però essere generalizzata a "problemi societari per il futuro come club".
La differenza è sottile, però ho deciso di sottolineare questo esempio per dire che in questo momento le opinioni sono ancora molto malleabili, facili a rivisitazioni e possibilmente errate o stornanti. 

La seconda premessa è il motivo per cui faccio questo articolo, dopo molti mesi di inattività. E' importante chiedersi chi sono i protagonisti della nostra incredibile storia, chi sono i due gruppi opposti, quello di Maldini e Massara e quello del Chairman Cardinale.
Quindi iniziamo un viaggio alla scoperta di questi soggetti per capire come e perché il Milan affronterà probabilmente una delle pause estive più turbolente e controverse degli ultimi anni (dalla risalita in classifica, ottenendo la qualificazione in Champions League, fino a oggi). Ulteriore aggiunta: se possibile, siccome vorrei che questo articolo venga ampliato, modificato e corretto dalla community stessa, utilizziamo la sezione commenti per esprimere pensieri a favore o contro quello che in questo momento noi tifosi sappiamo. Detto questo, partiamo.

Iniziamo dal primissimo partecipante a questa festa, indubbiamente Gerry Cardinale, il presidente del club di Milano e l'amministratore delegato, il numero 1 e fondatore della società di RedBird Capital, che è la società che detiene i diritti presidenziali di due team europei, il Tolosa e il Milan, per l'appunto. E' già da quasi un anno che il club rossonero fa parte dell'ala di RedBird, acquistato lo scorso agosto dal fondo statunitense Elliott per una cifra che supera il miliardo di Euro. Cardinale è dunque a capo della società del club rossonero e delle azioni fuori-campo principali, tra cui i movimenti di mercato.
E non solo. Dopo il recentissimo comunicato del club della dimissione di Paolo Maldini dal ruolo di direttore tecnico, Cardinale è diventato (ovviamente) il capro espiatorio di tutte le accuse, e favori, ricevuti da parte dell'opinione pubblica. E' dunque lui chi ha agito di conseguenza, e secondo le testate giornalistiche e le voci degli opinionisti è giusto "prenderlo di mira". I motivi dell'azione del Chairman, per adesso, lasciamoli in secondo piano. E' probabilmente importante aggiungere anche che è da qualche mese che Gerry Cardinale si presenta più spesso a Milano, occasionalmente per discutere proprio del futuro del club rossonero con la società RedBird. Quindi non solo la situazione Maldini-Massara, ma anche retroscena più all'ombra, come l'organizzazione per la costruzione del nuovo stadio, di cui si hanno recenti notizie da parte del sindaco della città Giuseppe Sala.

Saltiamo la sponda del ponte che collega le barche e analizziamo gli altri nostri protagonisti, iniziando da Paolo Maldini, l'ormai ex direttore tecnico del team rossonero.
Leggenda indiscussa del calcio italiano sul campo, ha iniziato a marciare sul campo societario del Milan già dal fondo Elliott, era in cui riuscirà a ottenere il suo primo trofeo, ossia il campionato di Serie A 2021/22. Dopo la cessione del Milan a Cardinale, lui stesso lo conferma ancora una volta il direttore dell'area tecnica della squadra (in poche parole il direttore della gestione della squadra e dell'allenatore, avente collegamenti anche con collaboratori e amministratori delegati). Le strade si divideranno ufficialmente il 6 Giugno 2023, quasi quattro anni dopo l'assunzione del ruolo durante il fondo Elliott nel 2019, prendendo le veci di Leonardo partito per il Paris Saint Germain.
In questo "piccolo" periodo di tempo passato a fare il ruolo di DT, Maldini ha portato la gloria sul campo, tramite risultati eccezionali (per intendersi in coppe europee), e anche fuori dal campo, questo tramite colpi mirati e specifici durante le sessioni di calciomercato. Grazie alla mano di Maldini, molte facce presenti nell'undici di Pioli sono riuscite a brillare e portare il nome del club di Milano alle stelle, dopo un periodo buio durato per tutta la metà del secondo decennio degli anni 2000. Alcuni di questi sono per l'appunto Rafael Leao, ma anche il portiere Mike Maignan, tra cui anche le punte fidate in difesa (Hernandez e Tomori). Non mancano però delle delusioni e delle cadute da parte dell'era Maldini-Massara, tra cui i rinnovi mancati a giocatori di successo e di profitto, come Kessié e Donnarumma. Ciononostante, non si può dire che Maldini e Massara hanno lasciato alle loro spalle una squadra ad hoc, costruita da un terreno fangoso che si è rilevato più che fertile.

E per questo, dobbiamo anche analizzare la figura di Frederic Massara. Italiano che ha vissuto in Italia per tutta la sua carriera calcistica, approda a Milano come il direttore sportivo della squadra del fondo Elliott. Assieme a Maldini, lavorerà insieme per praticamente la totalità dei movimenti di mercato effettuati dal 2019 fino a oggi. E' da sottolineare, per una piccola parentesi, anche la sua relazione con un altro direttore sportivo conosciutissimo in Italia, ossia Walter Sabatini, che lascerà aria alla bocca proprio in questi giorni per criticare l'azione fondata sul senza-senso di Cardinale del licenziamento di Maldini e Massara (un po' di parte dunque, ma non è fondamentale ai fini della storia). A differenza del DT, Massara non è ancora stato ufficialmente dimesso dal club di Milano ed è stato avvistato a Casa Milan nel pomeriggio dello stesso giorno del comunicato del Milan sulla cessione del ruolo di Paolo Maldini. Questo non per dire che non arriverà un accordo tra le due parti, almeno per salvare la faccia di Massara, anzi. A quanto si apprestano alcune testate giornalistiche, Massara è seguito da alcune società italiane per cambiare sponda, queste sono la Juventus e la Roma, ma non si hanno certezze su queste possibilità. Una cosa però è chiara: Massara non troverà futuro a Milano sponda rossonera.

E arriviamo dunque all'ultimo elenco di personaggi da citare, gli ultimi due che probabilmente sentiremo di più di altri in questi giorni: Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada, rispettivamente amministratore delegato del club, la figura più vicina a quella di Cardinale, e il capo scouting degli osservatori del club. Il primo dei due è, come già detto, una figura tenuta molto stretta al Chairman di RedBird, a tal punto da conferirgli le azioni di mercato per questo primo inizio di pausa estiva. Non si sa quanto potrà rimanere all'interno di questo ruolo e non si sa quale sia il dialogo avuto inizialmente con Cardinale sulla gestione del mercato dal punto di vista del presidente stesso. Però una cosa è chiara: Furlani è in questo momento a capo di "un gruppo di lavoro integrato a contatto stretto con il coach Pioli per le responsabilità e le possibilità economiche del calciomercato estivo". Questo è ciò che cita il comunicato ufficiale della cessione del ruolo di Maldini. D'altra parte, si potrebbe ipotizzare che "a capo" di questo gruppo integrato c'è la figura di Geoffrey Moncada, osservatore che ha analizzato figure di notevole importanza per il club affianco a Maldini e Massara, tra cui Kalulu e Tomori. E' stata quindi adottata, sul piano del licenziamento di Maldini e Massara, una tecnica di potenziamento del ruolo di Moncada che parteciperà più direttamente alle azioni di mercato.

Non ci resta altro che fare i conti. Il piano di Cardinale è stato ben eseguito a suoi obiettivi: ottenere un calciomercato che non punti sui possibili talenti, ma su quelli già affermati. Questo è un dato di fatto che può essere confermato facilmente da una citazione che spiega come Cardinale voglia "basarsi sui dati visibili di un giocatore più che su quelli nascosti". Da qui nasce proprio una delle teorie più accreditate del perché Maldini e Massara sono stati licenziati. Un nome solo: De Ketelaere. Secondo questa idea, Maldini e Massara stavano cercando di "difendere" e fidarsi della stella che stava nascendo in De Ketelaere, affidando una percentuale salata di budget, secondo Cardinale, al belga classe 2001. 

Quindi quale sarà il futuro del club, dei giocatori, dell'allenatore e della gestione economica?
Su Pioli non si hanno dubbi: Cardinale lo vuole tenere anche per la prossima stagione. E' sui giocatori che inizia a sollevarsi una nube grigia di perplessità, partendo dai messaggi di Leao su Twitter. Secondo alcune teorie, né i giocatori e nemmeno Maldini e Massara sapevano della loro situazione sul baratro dopo la partita contro il Verona, ultimo match di campionato. E' stata dunque non solo una sorpresa da parte del DT e del DS del Milan, ma anche da parte di tutta la squadra e di tutti i calciatori, forse anche di Stefano Pioli. Le fila di Cardinale hanno dunque agito al buio, per qualche motivo. Sul futuro del club, invece, si può dire un nome che potrebbe prendere in questo momento lo spazio di direttore sportivo che Massara lascerà dopo l'ormai imminente comunicato. Il nome di questo soggetto è Cristiano Giuntoli, DS del Napoli dal 2015. Si può dire tanto su questa manovra, dato che anche la Juventus sta cercando di portarlo dalla sua sponda, ricevendo un declino da parte di De Laurentiis. Per ora rimane solamente una possibilità, ma Cardinale potrebbe veramente essere interessato a questa mossa.

Infine, dopo tutto questo, non rimane altro che guardare la situazione dall'alto e chiederci cosa accadrà da ora in poi.
Personalmente, penso che la mossa di Cardinale sia stata pensata meglio dal punto di vista delle cause iniziali del presidente che da quello delle conseguenze che potrebbero nascere da questo polverone. Se prendessimo la teoria di De Ketelaere per vera, sarebbe giusto dire che anche Maldini e Massara stavano cercando di agire per cause e non per conseguenze? E' una domanda a cui è molto difficile rispondere. Come molte voci di opinione citano, la decisione di Cardinale potrebbe anche avere delle fondamenta profonde, ma la scelta così barbara di eliminare dallo staff un gruppo che stava lavorando bene dal punto di vista dello spettatore medio, senza nemmeno avvisare la squadra, cade davanti alla possibilità di essere vista come un'azione ponderata e intelligente, soprattutto da parte di un presidente esordiente in Serie A.

Per finire, voglio citare proprio il messaggio di Maurizio Pistocchi su Twitter riguardante questa faccenda. "Così ci rimettono tutti: il Milan perde un uomo di valore, Paolo Maldini, che perde la squadra che l'ha cresciuto come la sua famiglia, e Cardinale perde un dirigente capace di essere uno scacchista (basta vedere la situazione di Leao) e amato da gran parte della tifoseria", non per forza come ex calciatore, ma come persona affidabile.