La classifica della Serie A al termine della settima giornata proclama il Napoli, vincendo contro i Campioni d'Italia del Milan a San Siro, e l'Atalanta, portando a casa un risultato positivo contro la Roma in trasferta, le prime squadre in vetta, con in spalla ben 17 punti.
Ma oggi non voglio parlare di questo, bensì della sorpresa esattamente sotto i partenopei e gli atalantini, ossia la squadra dell'Udinese, che sembra non fermarsi più da quando ha vinto contro il Monza. A quota 16 punti, con 5 vittorie consecutive, 1 pareggio e una sola sconfitta durante la prima giornata di campionato contro il Milan, l'Udinese è ora una squadra da temere.
Ma iniziamo questa storia da quest'estate, andando ad analizzare prima la campagna acquisti dei friulani.

Quest'anno di calciomercato ha portato alla squadra di Andrea Sottil molti nuovi innesti, che faranno ricordare il loro nome anche in campo. Per incominciare, l'Udinese blocca a titolo definitivo uno dei suoi pupilli nella zona offensiva del campo, ossia il portoghese Beto, che ha già segnato 15 gol nella scorsa stagione con i friulani. Assieme a lui, viene confermato, almeno per questa stagione, Destiny Udogie, centrocampista di nazionalità italiana che viene inizialmente comprato a Luglio dall'Udinese, per poi essere venduto al Tottenham il mese dopo, portando a casa 14 M di euro di plusvalenza. Ciononostante, viene ripreso dall'Udinese in prestito fino alla stagione 2023/2024.  Gli ultimi inserimenti importanti per questa squadra sono gli acquisti di Jaka Bijol, difensore sloveno del CSKA Mosca; Sandi Lovrić, centrocampista sloveno che viene dal Lugano; e per concludere Adam Masina, terzino marocchino già conosciuto nel nostro campionato, grazie all'esperienza al Bologna.
L'Udinese inizia il campionato con una storta, perdendo contro il Milan e portando a casa un solo punto contro la Salernitana nelle prima due giornate. Né Gerard Deulofeu, né tantomeno Isaac Success sembrano inizialmente essere la chiave di svolta per la formazione friulana. Questo momento qui è stato molto probabilmente il momento di rimescolare le carte e ricominciare da zero, così avrebbe potuto aver detto Andrea Sottil, prima della partita contro il Monza, nella terza giornata di Serie A.
Così è successo: dopo il gol di Colpani, Beto riporta subito il punteggio sul pareggio e, continuando a pressare, l'Udinese, grazie alle sostituzioni azzeccate dell'allenatore, portano la vittoria con il gol di Udogie. Da qui in poi, l'ottica di Sottil ha preso forma e plasmato i giocatori friulani. Dopo Monza, cade anche Firenze, anche se con qualche difficoltà, a causa dell'intenso possesso della Fiorentina. L'importante per l'Udinese, però, era quello di uscire con tre punti, e l'obiettivo è stato raggiunto. Contro la Roma, replica di ciò che è successo contro la formazione di Italiano. Udinese che fatica nel possesso palla, ma realizza più degli avversari, dando meno possibilità a loro di segnare. Udogie, Samardžić, Pereyra e Lovrić annientano le possibilità per la Roma di recuperare la partita. Ma se le partite contro i viola e i giallorossi erano complicate, la partita contro il Sassuolo era impossibile. Dopo l'1-0 del primo tempo, dopo il 45esimo, i friulani in maggioranza numerica umiliano i neroverdi con la doppietta di Beto e il gol del tedesco Samardžić ai minuti di recupero. Ciononostante, la faccia della medaglia contro il Sassuolo sembrava più convincente, più offensiva e più determinata. Questo, a Sottil, è piaciuto così tanto, nonostante il salvataggio in extremis, che ha adottato la stessa tecnica anche contro l'Inter.

Per riassumere, penso sia corretto dividere l'incredibile cavalcata dei friulani in tre tappe: la prima raccoglie le prime due partite di campionato, dove ancora bisognava vedere il quadro migliore per far girare al meglio la squadra; poi la seconda tappa raccoglie le partite contro Monza, Fiorentina e Roma, dove l'Udinese si accontentava del motto "the end justifies the means", ossia "il fine giustifica i mezzi", provando a portare a casa il minor risultato positivo. Dopo Roma, arriva finalmente la terza tappa, che racchiude le ultime due partite contro Sassuolo e Inter, dove oramai l'Udinese è uan squadra con una tattica rinforzata che ha coraggio ed entra in campo, portando a casa risultati che andavano contro qualunque pronostico.  L'Udinese, quindi, è in un momento di crescita esponenziale e ha la possibilità di mostrare ancora di più, dimostrando che anche squadre di "bassa" classifica, possono competere a così alti livelli.

Per concludere, voglio rispondere, o almeno provarci, a una mia domanda: chi è veramente la causa di questa crescita? L'allenatore o i giocatori? Dal mio punto di vista, non vedo come sia possibile non fare un applauso ad Andrea Sottil, che è riuscito a trasformare una squadra con un solo punto in due partite a una delle corazzate di questo inizio campionato. Ovviamente, anche i giocatori, che sono i diretti motivi delle vittorie, meritano tutto il loro miglioramento come squadra, ma vedere un allenatore che riesce a unire un gruppo così diverso è qualcosa di spettacolare, che pochi riuscirebbero a fare.