Non ricordo in quante occasioni il cambio di allenatore abbia giovato al rendimento di una squadra, certamente poche. Il subentro di Rino Gattuso a Montella ha rappresentato una delle rare eccezioni.

Dopo la sconfitta di Napoli qualcuno mette in dubbio la stabilità della sua panchina. Lo trovo deplorevole! La figura di Gattuso allenatore non  è riassumibile, come pure banalmente talora avviene, con la grinta che esprime e che trasmetterebbe ai suoi, riferibile semmai al dato caratteriale. Gli allenatori sono strateghi, motivatori, guide tecniche. Tuttavia, un difetto, a parere di chi scrive, così come qualche altro collega, Gattuso ce l'ha: recitare il mea culpa!
Il fatto che gli allenatori tendano a coprire gli atleti assumendosi responsabilità che spesso non hanno, credo non giovi né al gruppo né agli allenatori stessi. Le svolte di molte partite, a favore o contro che siano, sono frutto spesso di episodi o errori marchiani di qualche singolo giocatore. "Errare humanum est, perseverare autem diabolicum". 
Di errori imputabili al singolo in Napoli-Milan ne ho visti da ambo le parti, tanto da lasciare basiti. Al netto degli svarioni, la partita è stata godibile, ha vinto il gruppo più affiatato e tecnicamente valido.
Il Milan di quest'anno è però cambiato, acquisterà personalità e fiducia nei propri mezzi non appena sarà migliorato l'affiatamento fra i calciatori.

Non rimprovero nulla a Gattuso, se non quel "mea culpa". Le squadre, i singoli calciatori, vanno responsabilizzati. Avrei preferito che Gattuso si fosse fermato, nell'analisi, agli errori commessi dalla squadra.
Sa su cosa deve lavorare, non ci sono colpe da espiare ma meccanismi da perfezionare. Gli alunni devono studiare e mettere in pratica, il maestro è più che valido!