In questi giorni, i giornali e i siti web vedono come principale notizia l' addio di Lionel Messi dal Barcellona ed il suo approdo al Paris Saint Germain. La formazione di Parigi, dopo questo calciomercato estivo, si presenta ai nastri di partenza della prossima Champions League con la stessa forza di fuoco che, aveva il Dream Team USA ai giochi olimpici di basket di Barcellona 92. Non sappiamo se all' acquisto molto probabile di Messi, seguiranno delle cessioni per il PSG ma volendomi mettere nei panni di mister Allegr, ho pensato a quale possa essere la strada da percorrere per arrivare a San Pietroburgo, la città dove si terrà la finale della Champions League. L' unica via è quella che Allegri ha già percorso per ben due volte con successo, seppur si sia fermato alla maledizione della finale, e ci è stata spoilerata da un giocatore bianconero durante la scorsa partita con il Monza. 

 

Il giocare sempre in verticale, cercando di colpire gli avversari quando sono aperti. La richiesta è sempre di quella di verticalizzare subitò

 

Queste sono le parole pronunciate da Filippo Ranocchia al termine della partita. Ci fanno capire quale sarà la tattica che il Mister vorrà impostare per cercare la vittoria sia in Italia che in Europa. Del resto non si tratta di una strategia nuova, sia la Juventus di Tevez e del centrocampo stellare, sia la Juventus del 4-2-3-1 con tutte le punte in campo, si affidava a due armi in particolare. Anzitutto difesa granitica, con Buffon, Bonucci, Chiellini e spesso Barzagli, come punti di forza, con baricentro difensivo molto basso, e ripartenze con verticalizzazioni immediate a sfruttare la velocità dei vari Morata, Tevez, Dybala, Cuadrado, Mandzukic e Higuain. 

Mi vengono in mente alcune azioni terminate in goal che, spiegano alla perfezioni i movimenti che Mister Allegri sta ricercando di proporre durante questo ritiro estivo.

Nella prima campagna juventina di Allegri che portò alla finale, diverse furono le azioni terminate in rete grazie all' idea di verticalità del mister bianconero, ad esempio il goal di Tevez nella semifinale di andata contro il Real Madrid, o il rigore conquistato da Morata nella sfida contro il Monaco; ma voglio citarvene una in particolare perchè fu il momento in cui la Juventus prese cognizione a pieno, di poter far qualcosa di importante in quella edizione della Champions. Nella sfida di ritorno dei quarti a Dortmund contro il Borussia di Klopp, la Juventus confezionò una partita tatticamente perfetta, terminata 3 a 0 per i bianconeri, ed il secondo goal è frutto delle idee del mister; infatti, su palla recuperata poco prima della trequarti difensiva, Marchisio di prima lanciò Tevez che prese in controtempo l' altissima difesa giallonera, e praticamente arrivò indisturbato davanti al portiere dove appoggiò un passaggio a porta vuota per il goal  dell' accorrente Morata, sia lui che Tevez che Pereyra erano riusciti a eludere il fuorigioco tedesco.

Nella edizione della Champions League 2016-2017, la Juventus passata al 4-2-3-1 con tutti i giocatori di qualità in campo, accentuò ancor di più il concetto di ripartenza con verticalizzazione immediata voluto da Allegri. La vera impresa compiuta dal tecnico fu però riuscire a convincere quei giocatori cosi offensivi a difendere con grandissima cattiveria. Ricordiamo spesso Mandzukic aggredire gli attaccanti avversari sulla linea di difesa dei terzini bianconeri. Una volta che, il Mister era riuscito ad inculcare questa mentalità aggressiva in difesa, il controattacco in velocità era la naturale conseguenza con Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain ad aggredire l' area avversaria e sopratutto con i due argentini che, sapevano essere dei registi offensivi come pochi al mondo. Il perfetto esempio di ciò che Allegri voleva per la sua Juventus, fu ovviamente la partita contro il Barcellona vinta per 3 a 0 in casa. A livello difensivo tutti i giocatori, specialmente i due esterni alti, furono abilissimi nel chiudere ogni varco mentre a livello offensivo il manifesto del pensiero allegriano ci viene dato dal goal del 2 a 0; palla recuperata in difesa, scatto dell' ala croata a mangiarsi letteralmente il campo, passaggio al limite dell' area per l' accorrente Dybala e sinistro secco sul primo palo per la rete, con Higuain e Cuadrado pronti ad attaccare gli altri spazi in area. 

Questi due anni in cui il livornese è rimasto a casa a studiare calcio europeo, credo siano serviti a rinforzare questa sua convinzione. Infatti, sono due le strategie che vengono adottati dai top club europei per arrivare al successo della coppa dalle grandi orecchie. Siamo in un regime metaforicamente bipartitico.

Da una parte i fondamentalisti del Tiki Taka , con Guardiola e il suo City come leader supremo, e squadre come il Barcellona, il Bayern Monaco che, ne hanno riadattato i concetti ma perseguono il possesso palla e l' aggressione altissima come strumenti per la vittoria.

Dall' altra, invece, troviamo squadre che preferiscono la verticalizzazione immediata con una difesa aggressiva, utilizzando un baricentro difensivo spesso basso per concedere campo alle proprie punte, alle spalle della difesa avversaria. Tra le squadre che utilizzano questa strategia ne cito due in particolare. Il  PSG di Pochettino. Ne è il classico esempio la sua partita con il Barcellona vinta per 4 a 1 al Nou Camp, con Mbappe nel ruolo di killer a sfruttare i metri di campo che la difesa blaugrana gli ha lasciato in contropiede. Sopratutto abbiamo i vincitori della scorsa edizione della Champions League ovvero il Chelsea di Tuchel. Addirittura la squadra di Londra ha spesso utilizzato una difesa a 3, divenuta a 5 in fase difensiva, e nella finale contro il City di Guardiola, è stata proprio la verticalizzazione immediata di Mount per Havertz a permettergli di trovarsi di fronte a Ederson e siglare il goal decisivo per la vittoria. Sicuramente una bella conferma per il mister livornese e le sue idee, seppur a livello di pressing e intensità le big europee abbiano un ritmo superiore a quelle italiane, compresa la Juventus. 

Ora sorge un' ultima domanda, ovvero se i giocatori a disposizione del Mister siano idonei a questa idea di calcio? Secondo me, la Juventus di quest' anno ha una struttura che può consentire al Mister di cercare questa strategia di gioco, dato che Ronaldo, Morata, Dybala e Chiesa sono giocatori che, cercano spesso la profondità e possono essere letali negli spazi aperti, in contropiede. In difesa, De Ligt e i soliti Bonucci e Chiellini, con l' esperienza di Danilo, Cuadrado e Alex Sandro possono diventare una difesa granitica, ma il lavoro del Mister su questo aspetto dovrà essere certosino, considerando che sia sotto la gestione Sarri che quella Pirlo, i goal concessi sono stati troppi. Probabilmente, l' unica lacuna è la mancanza di chi sappia lanciare e chiamare la profondità verticalizzando, una figura che il mister ha avuto in passato in Pirlo, Marchisio e Pjanic ma che adesso la società sta cercando di trovare sul mercato, magari con il ritorno proprio del 'calciante destro'; seppur sarei curioso di vedere Allegri provare questo lavoro con Arthur, una volta rimesso dal suo infortunio. 

In conclusione, sappiamo che la Champions League è un torneo particolarissimo dove spesso la sorte gioca il suo ruolo fondamentale, ma avere un' idea precisa, anche impopolare di gioco e saperla inculcare trovando la convinzione dei giocatori, e testimoniata  da un trascorso di successi con la stessa maglia, può sicuramente essere un punto di partenza fondamentale per iniziare la propria

 

Road To Saint Petersburg.