E’ un punto d’orgoglio per il nostro club, perché è un dirigente che si è completamente formato all’interno della nostra società

Con queste parole il presidente Andrea Agnelli ha presentato alla stampa il nuovo Football Director della Juventus, Federico Cherubini. Quest' ultimo ha preso il posto di Fabio Paratici come uomo-mercato della Juventus. Ancora una volta un' avvicendamento interno, dopo che lo stesso Paratici aveva sostituito Marotta. Si percepisce dalle dichiarazioni del presidente Agnelli, un grande orgoglio dovuto al fatto che Cherubini è arrivato alla Juventus per gestire i numerosi giocatori in prestito della Vecchia Signora, avviando un processo di formazione che, lo ha portato ad avere le competenze per essere il leader-maximo del calciomercato juventino. La Juventus di Andrea Agnelli ha visto Marotta e Paratici succedersi sul posto di comando del calciomercato, ciascuno con il suo “imprinting” e stile nello svolgimento di tale ruolo.

Giuseppe Marotta ha avuto il compito più arduo, perchè ha dovuto ricostruire dalle ceneri della gestione postcalciopoli, ed è riuscito a impiantare un gruppo di giocatori e uomini in squadra, che sia sotto il punto di vista tecnico che caratteriale, sono riusciti a far tornare i bianconeri al trionfo. Marotta si è basato essenzialmente su due concetti-base. Anzitutto, ha precorso i tempi del calciomercato odierno, andando a scovare dei parametri zero risparmiando sul costo di cartellino, ed oggi questa sembra la tattica principale delle big, in tal senso basta vedere cosa sta accadendo al Paris Saint Germain quest' estate. L' attuale AD dell' Inter è riuscito a portare alla Juventus calciatori come Barzagli, Pirlo, Pogba, Llorente, spendendo 0 cent. Inoltre, si è reso protagonista di acquisti oculati, il cui esborso di denaro non è stato eccessivo, ad esempio Tevez; scovando anche giocatori ancora non noti al grande pubblico ma che, con il tempo si sono rivelati dei top player, su tutti Arturo Vidal. Ciò ha portato la Juventus non solo a trionfare con continuità in Italia, ma anche a riscoprirsi una big europea, con conseguente potenza di fuoco sul mercato che, è andata crescendo.

In quel momento, Agnelli ha quindi deciso di puntare su un manager più amante del rischio, passando da uno stile di calciomercato più oculato, ad uno stile più spregiudicato, volto all' acquisizione dei giocatori più gettonati, in aperta sfida alle altre grandi squadre europee, non solo sul rettangolo verde ma anche su quello del mercato giocatori. Questo nuovo manager è stato Fabio Paratici, cresciuto proprio all' ombra di Giuseppe Marotta. Il colpo principe della gestione Paratici è senza dubbio Cristiano Ronaldo. Un acquisto che solo pochi anni fa era impensabile, non solo per la Juventus ma per qualunque squadra italiana, dato che ha comportato un enorme esborso di denaro sia a livello di prezzo di acquisto, sia a livello di ingaggio. Infatti, i 30 milioni netti a bilancio alla voce CR7 ancora hanno una ripercussione forte sulle casse bianconere, ma d' altro canto un' acquisto del genere ha avuto anche un forte effetto positivo, non soltanto sul campo, dove il fenomeno portoghese ha sempre rispettato le attese, ma soprattutto sul brand Juventus, cresciuto a livello di immagine in tutto il globo. Le acquisizioni di Paratici però non si fermano solo a CR7; dato che sotto la sua gestione la Juventus è riuscita ad acquisire anche un fenomeno come Matthijs de Ligt bruciando la concorrenza di tutte le big europee, nonché si è presentata con prepotenza anche sul mercato italiano, andando a pagare le clausole rescissorie dei top player delle big rivali, come avvenuto con Pjanic e Higuain. Sicuramente, tale gestione volta al rischio e al forte esborso di denaro aveva come obiettivo la crescita del marchio Juventus e il successo immediato a livello europeo. Di questi obiettivi solo il primo si è realizzato ,a sfortunatamente la pandemia ha bloccato i ritorni economici di tale gestione, vedasi per esempio la voce incassi delle partite della Juventus che ha potuto usufruire del fattore CR7 allo Stadium per un solo anno, di conseguenza le ripercussioni a livello di bilancio hanno costretto ad un nuovo cambio di gestione, ed eccoci arrivati a Federico Cherubini.

Fondamentalmente, si tratta di un ritorno al passato, in cui la squadra non poteva permettersi spese folli ma acquisti dal costo contenuto. La scelta di Cherubini può rivelarsi vincente. Il passato del FD juventino è esplicativo in tal senso. Si tratta del principale responsabile del progetto Under 23, che a livello economico è stato un successo ancor più che a livello sportivo, difatti sono moltissime le plusvalenze che la società ha ricavato dalla valorizzazione dei suoi giovani tramite la seconda squadra, ed anche in questo calciomercato estivo stiamo ammirando all' opera giocatori come Ranocchia che, si sono valorizzati proprio nell' Under 23 bianconera. Vorremmo vedere la Juventus attingere maggiormente dal serbatoio della sua “Masia”, come fanno le altre big europee, puntando con forza sui Frabotta, Fagioli e Correia. Cherubini si rivolge moltissimo al mercato-giovani, a riprova di ciò, era stato lui a puntare un paio di anni fa sull' acquisizione di Haaland, e con il sennò di poi, ci aveva visto decisamente giusto. Quest' anno ha deciso di acquisire un altro giovane, Kaio Jorge, un brasiliano under20 di ottime promesse, il cui esborso del cartellino è stato contenuto, vedremo se anche questa intuizione sarà vincente. Indubbiamente, si tratta di un investimento d' anticipo sui giovani che, non si vedeva in bianconero dai tempi dell' acquisto di Pogba o Coman. La strategia di Cherubini sembra basarsi anche, sulla difesa degli investimenti passati, considerato che negli ultimi anni diversi giocatori bianconeri venivano dati in prestito per risparmiare sugli ingaggi, per trovarsi in seguito, a corto di uomini in determinati reparti, costringendo a riparare sul mercato giocatori, con soluzioni pari o di livello tecnico inferiore, rispetto a coloro mandati in prestito. Ad esempio, i vari Rugani, De Sciglio, Pellegrini, dopo i prestiti gratuiti sono tornati alla base per giocarsi il proprio posto in squadra e costituire una buona alternativa ai titolarissimi.

Un giudizio sul lavoro di Cherubini risulta ancora impossibile, considerato che il calciomercato ancora non è finito, diverse sono le situazioni da sbrogliare e sulle quali il FD bianconero si giocherà il suo “voto”: il nodo rinnovo dell' argentino Dybala, l' acquisizione di Locatelli con conseguente braccio di ferro con il Sassuolo, il ritorno di Miralem Pjanic a prezzi di saldo, e la possibile cessione degli esuberi, come ad esempio Ramsey. Proprio la cessione degli esuberi, è stato il principale scoglio su cui Marotta e Paratici sono naufragati, spesso la Juventus come altre grandi società si è dovuta piegare al “ricatto delle piccole”, regalando quasi i propri giocatori pur di risparmiare su ingaggi top, come ho avuto modo di scrivere in passato su questo sito. Starà a Cherubini dimostrare se saprà superare i suoi due maestri dove loro spesso hanno esitato, a tal proposito la cessione di Demiral all' Atalanta con percentuale su futura rivendita sembra scongiurare altre beffe “alla Romero”, ma del resto citando un “certo” Leonardo Da Vinci Tristo è quel discepolo che non avanza il maestro.