In un caldo pomeriggio di inizio luglio con il calciomercato che impazza e la voglia matta di rivedere una partita di campionato, la mia mente, del tutto casualmente, si è fermata a riflettere sul perchè Juventus e Inter si odino così tanto.
Pensateci, se vi capita di chiedere a qualsiasi tifoso della Juventus quale squadra odi di più, la sua risposta sarà: Inter. Mentre se vi capita di fare la stessa domanda a qualsiasi tifoso dell’Inter, la sua risposta sarà: Juventus.
Chi segue (ma anche chi non segue) il calcio conosce benissimo la rivalità che vi è tra queste due gloriose squadre italiane, una rivalità che affonda le sue radici lontano nel tempo, ma che rimane ancora oggi la più accesa del panorama calcistico italiano e di certo una delle più importanti e riconosciute a livello mondiale. Se facessi un elenco di tutte le partite o gli episodi che hanno inasprito negli anni questo storico duello, probabilmente potrei scrivere un libro anziché un articolo; pertanto, mi limiterò a raccontare 3 episodi che, a parer mio, hanno segnato inevitabilmente e per sempre la rivalità tra Juventus e Inter.

IL DERBY D'ITALIA
Innanzitutto la sfida tra bianconeri e nerazzurri viene storicamente denominata “derby d’Italia”; esse risiedono rispettivamente a Torino e Milano ma, essendo caratterizzate da una profonda rivalità, a questa sfida fu attribuita l’etichetta di “derby”, termine usato in genere per le sfide tra squadre della stessa città. Uno scontro che avviene non solo sul campo ma anche fuori, un duello tra due filosofie calcistiche differenti e in eterno conflitto.
Il primo Juventus-Inter risale al 1909 e da lì in poi in 245 partite sono state registrate 110 vittorie della Juventus, 60 pareggi e 75 vittorie dell'Inter.

L'UMILIANTE 9-1
Forse la prima occasione, quella che ha acceso la miccia della rivalità tra Juve e Inter risale al 16 aprile 1961. Quel giorno a Torino si gioca il derby d’Italia. Al minuto 31 la partita viene incredibilmente sospesa: troppi tifosi allo stadio, ben oltre la capienza massima tanto che alcuni si sono accampati a bordo campo. L’Inter, da regolamento, ottiene la vittoria 2-0 a tavolino. La Juventus non ci sta, presenta ricorso e ottiene la possibilità di rigiocare la partita. Il match si rigioca ma il 10 giugno, a campionato già vinto dai bianconeri stessi e con un Inter che, per protestare contro la decisione della Federcalcio, manda in campo la squadra Primavera, ragazzini giovani e inesperti il cui limite di età era di 19 anni. Uno di loro pochi giorni dopo quella partita avrebbe dovuto sostenere tre esami per completare il quarto anno di ragioneria: si chiama Sandro Mazzola e di quegli 11 giovani mandati in campo allo sbaraglio sarà l’unico a diventare un campione nonchè una delle bandiere nerazzurre. L’Inter, così, subisce una sonora sconfitta per 9-1.

LO SCONTRO IULIANO-RONALDO
L’episodio che ha acceso ancor di più il duello tra bianconeri e nerazzurri avviene il 26 aprile del 1998. Sempre a Torino, in una partita che avrebbe potuto decidere le sorti del campionato, sul risultato di 1-0 si scatena il finimondo: scontro in piena area di rigore tra il difensore juventino Mark Iuliano e l’attaccante interista Ronaldo, per tutti il Fenomeno. L’arbitro non fischia il calcio di rigore. I giocatori dell’Inter protestano circondandolo, l’allenatore nerazzurro in panchina, Gigi Simoni, è una furia ma nel frattempo la partita sta proseguendo; nell’altra area di rigore vi è un altro contatto e stavolta l’arbitro fischia il rigore per la Juventus. Apoteosi. Un rigore che verrà sbagliato ma la partita verrà comunque vinta dai bianconeri che si regalano così lo scudetto. Perchè il rigore all’Inter no e alla Juve sì? Chi urla al favoritismo, al complotto, sta di fatto che fu un episodio che rimase al centro del dibattito sportivo per diversi giorni in quella primavera del ’98.
"Campionato falsato? Io credo che questa sia la regola. Hanno paura di fare del male alla Juve e questa è una cosa che non gli si leva dalla pelle agli arbitri”. 
Questo fu il commento a caldo di Massimo Moratti, presidente dell’Inter. Parole forti come le altre che si susseguirono a catena e contribuirono a fare di questo episodio un argomento da prima pagina per diverso tempo.

IL 5 MAGGIO 2002
Siamo quasi giunti alla fine, al terzo ed ultimo episodio che forse è quello più famoso e che ha segnato definitivamente la rivalità tra Juventus e Inter: il 5 maggio 2002.
Situazione della classifica della Serie A 2001/2002 all’ultima giornata:

  1. Inter: 69 punti
  2. Juventus: 68 punti

L’Inter deve vincere per proclamarsi campione d’Italia o al limite perdere o pareggiare, ma sperare in una non vittoria della Juve.
L’Inter gioca a Roma contro la Lazio, la Juventus contro l’Udinese.
I nerazzurri partono bene facendo 2 gol: è fatta, avrebbe detto chiunque. E invece... La gara finisce 4-2 per la Lazio e la Juventus vince a Udine. Addio scudetto.
Da allora questa data evoca brutti ricordi per i tifosi nerazzurri, mentre ricordi decisamente più lieti per quelli bianconeri. E le lacrime di Ronaldo al triplice fischio costituiscono la fotografia di una giornata da incubo per il tifo interista e di goduria totale per gli juventini, che da allora non smettono di ricordare agli acerrimi rivali a suon di sfottò quella data.

Questi erano solo 3 episodi. Va menzionato però anche il caso “Calciopoli”, che condannò la Juve in serie B, scatenando la felicità degli interisti che invece in B non sono mai stati; interisti che rivendicano anche il “triplete” del 2010 mai fatto dalla Juventus e si prendono gioco dei bianconeri che non vincono una Champions League da più di 2 decenni, questi però rispondono vantandosi delle loro vittorie nell’ultimo decennio in cui l’Inter invece non ha vinto nulla se non negli ultimi 2 anni. Un botta e risposta infinito e che mai cesserà fin quando queste due squadre si scontreranno.

Come detto, è una rivalità che va anche al di là del rettangolo di gioco, che riguarda torti arbitrali, screzi di calciomercato e chi più ne ha più ne metta.
Ma il bello del calcio è anche questo: la rivalità, una rivalità che deve essere sempre sportiva e non deve mai sfociare nella violenza. E allora lunga vita a Juventus-Inter, lunga vita ai duelli sportivi che ci fanno a volte gioire, a volte disperare ma dei quali non ne abbiamo mai abbastanza perchè amiamo follemente questo sport.