L'Inter stecca ancora. Con il pareggio in quel di Napoli di ieri sera, è fuori dalla Coppa Italia e sfuma così uno dei principali obiettivi stagionali. 
Da tifoso nerazzurro mi sento di fare i complimenti alla squadra per la prestazione ma, allo stesso tempo, va detto che sono mancate molte cose. Una su tutte la personalità: siamo stati molto, troppo pigri sotto porta e avremmo dovuto chiudere il discorso qualificazione molto presto. Di mezzo, però, si è messo Ospina e un Napoli che, dopo il pareggio, come suo solito, ha di fatto parcheggiato il bus davanti la propria porta. I ritmi, soprattutto nel secondo tempo, sono stati piuttosto scialbi da entrambe le parti, complice il lungo stop e lo spettacolo è venuto a mancare. Risultato che fa felice la squadra di Gattuso e condanna ancora il popolo nerazzurro. 

Non è la prima volta che noi interisti finiamo ad avere l'amaro in bocca al termine di una partita. La delusione è forte, una delusione che lascia spazio alla rabbia, la rabbia di fallire uno se non l'appuntamento più importante di un finale di stagione già di per sé complicato.
Ma cosa manca per essere una squadra all'altezza di queste partite? Una domanda che molti interisti si saranno fatti in questi anni in cui non si è vinto nulla.

L'Inter ha dei giocatori che non sono in grado di andare oltre la qualificazione in Champions League ogni anno o meglio da soli tre anni a questa parte e anche a fatica. Giocatori che probabilmente non sono ancora all'altezza di alzare un trofeo e con i quali Conte non è riuscito a lavorare al meglio delle sue capacità perché, evidentemente, era abituato a lavorare con campioni con la C maiuscola. Non voglio credere che Antonio Conte in nemmeno un anno di operato abbia dimostrato di essere un allenatore mediocre: è la squadra ad essere mediocre. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio perchè, per carità, le individualità ci sono e rispetto ad altre squadre siamo più attrezzati. Ma non è abbastanza. Forse ci vuole tempo o forse il tempo è scaduto. Vedere sfumare l'ennesimo obiettivo quasi al fotofinish significa che bisogna intervenire e svoltare subito.
Ed ecco che sale sul banco degli imputati anche la società.

Zhang si è detto in più occasioni voglioso di portare a casa un trofeo e già quest'anno: chissà cosa avrà pensato il buon Zhang dopo la partita di ieri sera. Forse che dovrebbe investire di più e soprattutto meglio sul mercato e che è decisamente ora di accontentare un allenatore rinomato per essere fin troppo esigente e accontentarlo con giocatori all'altezza. Mi auguro abbia pensato proprio questo.
Prendo come esempio la Juventus: la Juventus ha praticamente due squadre, una in campo e una in panchina; molti panchinari della Juventus farebbero i titolari in qualsiasi squadra tantomeno all'Inter mentre, i panchinari dell'Inter, sarebbero titolari in una squadra di medio-alta classifica. E sono stato troppo buono a collocarli in squadre di medio-alta classifica. Insomma, la Juve a partita in corso può contare su Ramsey, Khedira, Cuadrado, Bernardeschi che, nonostante non sono più quelli di una volta, sono di gran lunga meglio degli interisti Borja Valero, Gagliardini, Moses, Biraghi ecc. La differenza sta qua, manca qualità all'Inter, giocatori di carattere che ieri avrebbero portato a casa il risultato ma così non è stato. Spetta alla società dunque costruire un organico capace di incidere.

Sul piano del gioco c'è poco da recriminare a mio parere. Anche quest'anno ci è voluto del tempo per assorbire il modulo del nuovo mister ma sembra che la strada intrapresa sia quella giusta. Il 3-5-2 non è da bocciare ma è pur vero che molti giocatori ancora fanno fatica. La fatica è indubbiamente dovuta ai continui cambiamenti in panchina che l'Inter ha fatto negli anni a livello di allenatore e quindi di modulo ma anche di giocatori perché, aggiungo, ogni anno c'è una squadra diversa rispetto all'anno precedente e i calciatori non sempre sono in sintonia tra loro sul campo. La Lazio, ad esempio, è una squadra che ha lo stesso allenatore e gran parte dei giocatori uguali da anni ormai. E i risultati non si sono fatti attendere. Quest'anno lotta per lo scudetto e negli anni passati è stata l'unica squadra in grado di contrastare il dominio bianconero con la vittoria di qualche trofeo. Anche questo è uno dei motivi per cui l'Inter non vince più, il non saper attendere. I nerazzurri hanno qualcosa in meno di Juve e Lazio che ho citato e la classifica di quest'anno non a caso lo dimostra. Manca e mancherà sempre qualcosa se non si interviene e si costruisce un progetto serio. Quello di quest'anno pare essere quello giusto ma ancora ce ne vuole per definire l'Inter una grande squadra. L'Inter non è ancora una grande squadra se esce ogni anno dalla Coppa Italia senza poter almeno disputare la finale; non è una grande squadra se parte forte e sembra volersi mangiare il mondo in campionato fino a gennaio e poi crolla riducendosi a un quarto posto; non è una grande squadra se esce ai gironi di Champions all'ultima giornata quando basterebbe una vittoria; non è una grande squadra se esce anche dall'Europa League agli ottavi di finale. Per quest'ultima competizione che ho citato ancora bisogna vedere dove arriveremo quest'anno come per il campionato ma, di questo passo, non so davvero cosa aspettarmi. So solo che sarà molto difficile e solo fare una buona figura in questi due tornei può risollevare l'ennesima stagione di un'Inter, che non sa più vincere e che non riesce più a far gioire i suoi tifosi costretti da anni a vivere di ricordi di vittorie passate.