90:28. Il minuto in cui ieri sera Christian Eriksen ha fatto il suo ingresso in campo in Inter-Bologna. I minuti di recupero erano 3, e dunque il danese ne ha giocati 2 scarsi. 0 palloni toccati. Al termine della partita la gioia per la vittoria e per i 3 punti sono passati in secondo piano. Non è bello da dire perché quando la tua squadra del cuore vince è festa tutta la notte, tutto il giorno dopo, ma stavolta non è stato così per me e per tanti altri interisti e sportivi in generale che hanno assistito ad un gesto umiliante nei confronti dell’ex centrocampista del Tottenham. Non è la prima volta che Antonio Conte mette in campo Eriksen negli ultimi minuti di gioco lo sappiamo, ma quando è troppo è troppo e ieri sera non ho accettato il cambio a 3 minuti dalla fine. Non ho accettato, non accetto e forse non accetterò mai il trattamento riservato a quello che probabilmente è tra i 10 centrocampisti più forti al mondo.
Arrivato a gennaio come colpo invernale a discapito delle tante pretendenti che aveva e, a distanza di un anno, già sul piede di partenza. Qualche giorno fa Beppe Marotta ha dichiarato che Eriksen non è risultato funzionale al gioco di Conte: ed era necessario comprarlo, pagarlo profumatamente ed umiliarlo per capirlo? Nel 3-5-2 di Conte non c’era e non c’è spazio per un giocatore con le sue caratteristiche e i tentativi di cambiare giocando con il trequartista sono serviti a poco anzi l’Inter ha confermato che gioca meglio senza. Probabilmente una mossa di mercato eccellente ma fatta senza ragionare e solo per mettersi in mostra e fare bella figura con un grande affare nel panorama del calciomercato mondiale. Io stimo Antonio Conte anche se il più delle volte non lo riesco a capire come in questo caso: si vanta di aver dato le possibilità ad Eriksen di integrarsi quando sa benissimo che ci vuole tempo prima che un giocatore si ambienti. Per carità anche Eriksen è stato scialbo in molte occasioni ma una cosa è giocare una partita si (e spesso mai tutta) e dieci no e una cosa è giocarle tutte. Ma la cosa che ancora di più non capisco è perché Conte continua a prenderlo in giro dicendo pubblicamente che il rapporto è ottimo ed è a disposizione quando poi lo mette giusto qualche minuto quasi a dargli il contentino. Da professionista pagato è giusto che Eriksen entri in campo facendo il suo dovere: non so quanti giocatori avrebbero fatto come lui, comportandosi da signori con la S maiuscola come sta facendo lui. In ogni caso siamo qui a parlare dell’ennesima occasione buttata dell’Inter che avrebbe potuto contare su un grandissimo calciatore in mezzo al campo; un ruolo il signor Conte l’avrebbe potuto trovare per mettere a suo agio Eriksen ma ripete di continuo che lui fa il bene dell’Inter, tradotto: se l'Inter vince e convince con questo modulo e con questi giocatori, per me Eriksen può marcire in panchina a vita. Sarei pure d’accordo, ma di certo il bene dell’Inter lo fai anche valorizzando i giocatori forti e facendoli giocare. Inoltre gradirei che la società si faccia sentire in tutto questo; in quanto Inter non possiamo dare adito ad episodi di mancanza di rispetto verso un tesserato come sta accadendo con il danese e di conseguenza sarebbe cosa buona e giusta che si facciano sentire ai piani alti. Sappiamo che tra il progetto di Conte e l’impiego di Eriksen, Zhang & Co. preferiscono rinunciare al centrocampista ma ripeto che così non si fa che mancare di rispetto all’uomo prima che al giocatore e non si fa neppure una bella figura sul palcoscenico internazionale calcisticamente parlando. Perché diciamocelo chiaramente, quanti ci invidiano Eriksen e quanti sono pronti a darsi battaglia per averlo nella prossima sessione di mercato visto anche il prezzo che naturalmente è calato. Ed è probabile che in qualsiasi squadra Eriksen andrà farà faville e all’Inter starà bene! Mi auguro solo che non ci venga in mente la bellissima idea di venderlo in Italia perché in quel caso rosicherei molto.
In conclusione, quello che voglio dire oggi è: va bene vendere Eriksen ma per favore fino a quando resterà non umiliamolo! Fino a quando resterà, cioè ancora per poche settimane, o gioca quanto meriterebbe di giocare o non facciamolo giocare proprio. Poi arriverà il giorno dell’addio, un addio che noi tifosi interisti non ci saremmo mai aspettati così dopo poco tempo e che probabilmente il giocatore non vede l’ora che arrivi perché questa parentesi interista non ha fatto che danneggiarlo ed è giusto che cambi aria a meno di clamorosi (attualmente improbabilissimi) ribaltamenti. Non è che l’Inter non merita Eriksen o viceversa perché sappiamo tutti cosa avrebbe potuto fare questo giocatore; sarebbe invece più giusto vedere il caso Eriksen come la più grossa occasione persa dall’Inter che adesso, però, dovrebbe preoccuparsi di non fare ulteriori cadute di stile perché non voglio riconoscermi in una squadra che tratta a pesci in faccia uno dei suoi gioielli più preziosi.