27/06/2018, data che i tedeschi non dimenticheranno facilmente: questa è la giornata in cui, dopo la sconfitta contro la Corea del Sud, la Germania ha dovuto abbandonare la competizione mondiale

Un Campionato mondiale quello del 2018 che ha visto la compagine tedesca non sfatare il mito secondo il quale la vincente della precedente edizione non riesce a superare la fase a gironi. Sembrava, quindi, la fine di un ciclo; ci si sarebbe aspettato che la Germania potesse ricominciare da zero, magari cambiando anche lo storico allenatore Joachim Löw che, attualmente, rappresenta il secondo commissario tecnico - dopo Óscar Tabárez - più longevo. Il 30/06/2018 la federazione tedesca conferma, però, che l'allenatore alla guida della nazionale sarebbe rimasto almeno fino agli Europei del 2020. Niente cambiamenti dunque.

È LA MOSSA GIUSTA? Questa è la domanda che ci si è posti. Dopotutto la federazione della Germania non è minimamente paragonabile a quella italiana pensavamo. Sicuramente avranno un piano. Hanno già stabilito come intervenire per poter porre un rimedio alla nefasta situazione. La parentesi dei mondiali sarà stata solo un piccolo incidente di percorso. Löw saprà recuperare i giocatori e riporterà la nazionale nuovamente ai vertici. 

E INVECE... E invece no. Proprio come succede in Italia da anni ormai, anche in Germania vi è stata una disorganizzazione totale. Una mancanza di idee che non ha saputo provvedere all'appannamento generale della sfera calcistica nazionale. L'allenatore stesso ha dimostrato mancanza di oculatezza; anzi una certa ottusità nelle scelte dei giocatori da convocare o da mandare in campo. Ha portato avanti le sue idee conservative, che non hanno fatto altro che portare la squadra sempre più in basso. In basso fino a...

Fino al 12/10/2018, ovvero ieri. La Germania ha giocato contro l'Olanda, a casa di quest'ultima, una partita della UEFA Nations League, uscendone sconfitta col risultato di 3 a 0. Nessuno si sarebbe mai aspettato un risultato simile, tutt'altro anzi. L'Olanda, così come l'Italia, non si era qualificata ai mondiali e stava vivendo un periodo di stallo, dal quale sta cercando di uscire. La Germania, pur essendo uscita ai gironi, vanta comunque giocatori di tutto rispetto, che però non stanno rendendo al massimo. 

DI CHI È LA COLPA ALLORA? In parte, sicuramente, è da attribuire ai giocatori, che hanno mostrato un atteggiamento spesso arrendevole e svogliato. Il principale responsabile di tale scempio è stato però una sola persona, ovvero Joachim Löw. L'allenatore della compagine tedesca ha messo in campo una squadra, a mio avviso, inguardabile. Ha deciso di utilizzare uno schieramente con tre prime punte (Werner, Müller ed Uth) lasciando in panchina giocatori del calibro di Sane, Draxler o Gnabry. La potenza fisica preferita a discapito della fantasia. Una scelta irragionevole contro una squadra, l'Olanda, ricca di giocatori molto tecnici e che fa del palleggio e della velocità quindi, i suoi migliori pregi.

A questo punto ci si potrebbe chiedere, dunque, se la scelta della federazione tedesca, sia stata azzeccata. Non era forse meglio cambiare l'allenatore a giugno?

Un'altra domanda, poi, vorrei porla direttamente a Löw: "Perché non abbandonare la nazionale subito dopo la vittoria dei mondiali 2014 cosicché venissi ricordato solamente da vincente?". Non capisco proprio questo voler insistere anche dopo aver raggiunto l'apice. Questa è una riflessione che avevo maturato già ai tempi dei mondiali 2010, quando Lippi ritornò a guidare la nazionale italiana dopo la vittoria all'edizione del 2006, e ancora non ho una risposta. Spero, però, un giorno, di riuscire a comprendere.