Quello di luglio è un mese estremamente importante per il mercato, in quanto fa capire quali sono effettivamente le linee guida delle rispettive squadre, offrendo così la possibilità ai tifosi di proporre e pensare nomi che farebbero comodo alle proprie squadre. Il mese successivo, agosto, è definito come quello delle sorprese: soprattutto negli ultimi anni il colpo non previsto è divenuto ormai una costante, grazie a prezzi che inevitabilmente si abbassano a causa della necessità di (s)vendere i giocatori in esubero. Ecco quindi che le grandi squadre diventano dei veri e propri supermarket, con le altre alla ricerca della migliore offerta. 

LINEE GUIDA DEL MERCATO MILANISTA - Il trio dirigenziale, costituito da Maldini, Boban e Massara, sta lavorando duramente a Casa Milan per consegnare a Giampaolo una squadra completa e che rispetti le linee guida imposte dalla società. Queste prevedono l’acquisto di giocatori giovani, con un ingaggio non troppo alto e non ancora sbocciati del tutto, in modo tale da garantire un’eventuale futura plusvalenza importante. Piaccia o no, il Milan attualmente non si può permettere gli obiettivi dichiarati da Marotta o da Paratici: il percorso di crescita deve essere, oltre che sportivo, anche economico per due motivi: innanzitutto bisogna rispettare i paletti imposti dal Fair Play finanziario UEFA (ovvero raggiungere entro due anni il pareggio di bilancio), ma soprattutto bisogna comprare giocatori che, in caso di insuccessi sportivi o del singolo, siano facilmente rivendibili senza incorrere in minusvalenze. Per fare un esempio, Lucas Biglia, l’attuale regista del Milan, è il giocatore che più si allontana dai parametri imposti dai Singer: l’argentino guadagna ben 3,5 milioni netti e, avendo già 33 anni, sarà veramente dura trovare una squadra disposta ad accontentare sia il giocatore che il Milan, il quale non può vendere Biglia per meno di 6,5 milioni di euro, per non produrre una minusvalenza. Al contrario Andre Silva, pagato due anni fa 38 milioni e reduce da due stagioni non propriamente positive, può finire al Monaco per 30 milioni, garantendo una plusvalenza di circa 10 milioni al Milan, visto che la quota d’ammortamento ammonta a 20 milioni. Questo è possibile perché l’attaccante portoghese, nonostante abbia deluso le aspettative, ha uno stipendio basso (2 milioni netti) ed è ancora molto giovane. 

DOVE BISOGNA INTERVENIRE - Se andiamo ad analizzare l’attuale rosa del Milan, comprendendo anche i tre nuovi acquisti seppur non tutti annunciati, mancano al netto delle uscite almeno un centrale difensivo, una mezzala e una seconda punta. A mio parere, considerando la precarietà fisica di Calabria e Conti, servirebbe un altro terzino destro, che possa all’occorrenza fare da centrale. 

  • IN DIFESA: per il ruolo di difensore centrale sono convinto che, per età e caratteristiche, Merih Demiral potrebbe fare al caso del Milan. Il giovane giocatore turco, arrivato a gennaio dalla Turchia al Sassuolo ma soltanto di passaggio, si è appena trasferito alla Juventus, che però sembra aver fiutato l’affare: visto il recente arrivo di De Ligt e il reparto difensivo più che competitivo, il rischio per la squadra campione d’Italia è quello di vedere il cartellino del difensore deprezzarsi, con Demiral che con ogni probabilità non verrebbe schierato titolare da Maurizio Sarri. La soluzione quindi, che farebbe bene sia al Milan che alla Juventus, è quella che porta Demiral a Milano con un prestito oneroso con diritto di riscatto (sui 30 milioni) e controriscatto per i bianconeri. Oltre alla parte economica, Demiral renderebbe soddisfatta la società per le caratteristiche, perfettamente compatibili con Romagnoli e soprattutto con l’idea che ha Giampaolo della fase difensiva. Demiral è un centrale fisico, aggressivo e istintivo, che non aspetta le scelte degli avversari, ma le anticipa. È bravo tatticamente, nelle letture preventive, ed infine è molto veloce quando deve riprendere l’uomo alle sue spalle. Quest’ultimo è uno degli aspetti più importanti del bagaglio tecnico di Demiral, in quanto il gioco di Giampaolo vuole una discreta distanza tra linea difensiva e portiere, richiedendo necessariamente una coppia difensiva veloce sí nello stretto, ma soprattutto con una buona falcata nelle lunghe distanze. L’alternativa: Eric Bailly del Manchester United, simile a Demiral per caratteristiche, ma colpito negli ultimi anni da vari problemi fisici che ne hanno limitato la crescita.
 
  • A CENTROCAMPO: sfumato Veretout, i nomi che circolano come alternative al francese non mi convincono appieno e penso che in un reparto così importante non solo per il gioco di Giampaolo, ma per il gioco del calcio in generale, arriverà un grande centrocampista. Considerando Bennacer come regista titolare e Kessie una delle due mezze ali, penso che ad oggi, a meno che Giampaolo non voglia arretrare Paquetà ad interno, serva una mezzala sinistra di corsa, capacità di inserimento e ovviamente ottime capacità tecniche (quello che Praet assicurava alla Sampdoria, per intenderci). In questo senso i nomi che propongo sono due e sono ovviamente alternativi: il primo è quello che porta a Corentin Tolisso, messo in vendita dal Bayern Monaco e acquistabile ad un pezzo non troppo alto, vista la non esaltante esperienza in Germania, dove l’ultima stagione è stato fermo per problemi fisici. Un’alternativa ancora più giovane potrebbe portare a Lorenzo Pellegrini, per il quale si potrebbe decidere di imbastire uno scambio con Suso. Pellegrini ha caratteristiche diverse da Tolisso: rispetto al francese, il centrocampista della Roma deve migliorare in fase difensiva, ma riesce a trovare una maggior qualità quando ha la palla tra i piedi o più in generale quando la manovra si sviluppa verticalmente, favorendo proprio gli inserimenti in area di Pellegrini. 

 

  • IN ATTACCO: credo che per affiancare Piatek e fare in modo che il polacco possa non solo segnare, ma anche dialogare con la squadra come richiesto da Giampaolo a Quagliarella alla Sampdoria, ci voglia una seconda punta per la sponda, garantendo a Piatek la possibilità di attaccare la profondità e talvolta di alternare i compiti. Credo che il profilo che deve rispondere a queste caratteristiche debba essere una punta completa, in grado di dialogare con la squadra e di giocare spalle alla porta, ma anche di portare velocità ed imprevedibilità che ad oggi mancano nell’organico milanista. Inoltre il nuovo attaccante deve avere almeno una decina di gol nelle gambe, quindi andrei su profili che davanti alla porta non hanno paura di sfondarla. Per questo motivo mi sentirei di escludere Angel Correa dell’Atletico Madrid: l’argentino è sicuramente un ottimo giocatore, tecnico e rapido, ma dotato di poca freddezza davanti alla porta e questo sarebbe un grave limite se il giocatore dovesse essere schierato dall’allenatore come una delle due punte. Diverso il discorso se a Correa venisse assegnato un compito di fantasia e creazione, reinventandolo a trequartista. Un nome che a mio parere fa al caso del Milan è quello di Memphis Depay, attaccante del Lione più volte accostato al Milan anche grazie alla visita alla sede rossonera da parte della SEG, l’agenzia olandese che supervisiona i migliori talenti dei Paesi Bassi. Tra questi vi è Depay, un giocatore che cattura l’occhio, grazie alla sua grande rapidità e agilità, qualità che, unite alla grande tecnica, lo rendono imprevedibile per le difese avversarie. Ritengo che l’olandese, anche grazie alla sua duttilità che lo porta spesso a giocare sulle fasce con la stessa qualità garantita da prima o seconda punta, sarebbe il compagno ideale di Piatek, soprattutto se dietro di loro dovesse giocare Paquetà, molto bravo fisicamente e ad innescare gli attaccanti in profondità con il passaggio filtrante. Depay, inoltre, assicurerebbe alla squadra un discreto numero di gol (ovviamente se inserito in un contesto a lui favorevole): durante l’ultima stagione l’olandese ha segnato con costanza, andando in doppia cifra in campionato e arrivando a segnare 12 reti in totale, oltre ai 16 assist forniti ai compagni. 

IN CONCLUSIONE - Con questi acquisti, se aggiunti alla rosa attuale al netto delle uscite in programma e ad eventuali “colpi d’agosto”, il Milan guidato dal maestro Giampaolo potrà farci divertire, con buona pace dei sostenitori del motto “testa bassa e pedalare”. Voi che ne pensate di questi nomi? Potrebbero finalmente ridare la partecipazione alla Champions League al Milan?