Mercato finito, ora tocca al campo dare i giudizi su quanto fatto in questi 47 giorni.
Il mercato è stato inaugurato dalla coppia Fassone-Mirabelli con il trio di colpi a parametro zero Strinic-Reina-Halilovic. Il primo, al quale purtroppo è stato riscontrato un problema cardiaco, è arrivato per dare sostegno e competitività alla fascia sinistra, reduce da un’annata mediocre, con Ricardo Rodriguez che, forse anche vista l’alternativa (Antonelli) non di alto livello, ha dovuto giocare praticamente sempre non rispettando le aspettative, forse eccessive.
Reina è stata a mio parere un’occasione che Mirabelli non si è lasciato scappare: lo spagnolo porta esperienza in uno spogliatoio giovane, ed ha il carisma necessario a guidare una squadra reduce dall’addio del suo “capitano”. Inoltre, può aiutare Gigio Donnarumma a crescere con meno pressioni. Il croato Halilovic è invece una scommessa dell’ex direttore sportivo del Milan, il quale ha deciso di portarlo al Milan probabilmente rimasto ammagliato dai numeri di quando era ancora giovanissimo. Halilovic ha una grande tecnica, ma deve trovare la continuità e l’ambiente giusto per ritrovarsi. A mio modesto parere questi tre colpi a costo zero sono stati fatti con buone ragioni; di certo non cambieranno il volto della squadra, ma migliorano l’organico a costo zero.

Successivamente è stata la volta dell’affare Bonucci-Caldara-Higuain. Il difensore arriva con pressioni che all’Atalanta o alla Juventus non avrebbe avuto: deve dimostrare, oltre che di potersi adattare ad una difesa a 4 , anche di sopportare un ambiente da grande squadra. Non sarà facile, ma Gattuso lo aiuterà di certo nell’ambientamento, così come il suo compagno di reparto, il neo capitano, il quale prende in mano le redini della difesa dopo l’addio di Bonucci. Higuain invece è una certezza, fa reparto da solo, ha grandi doti tecniche e dai primi momenti rossoneri si è capita anche la sua grandissima motivazione: sarà un crack in attacco, e mi sento di dire che supererà con tranquillità i 20 goal stagionali. È poi arrivato Bakayoko, centrocampista reduce da una grande stagione (16-17) al Monaco e da una pessima al Chelsea (l’ultima). Personalmente è un centrocampista che non mi attira, sia per la sua storia che per lo stile di gioco. Basti pensare che Pasalic ha totalizzato più minuti di lui quando giocavano insieme al Monaco, così come Kondogbia (più del doppio dei minuti di Bakayoko). Spero in ogni caso che i numeri mi portino fuori strada, perché sarebbe un vero valore aggiunto in mediana, dove mancano alternative di livello in grado di poter giocare in una squadra come il Milan.
Castillejo e Laxalt sono stato gli ultimi due colpi.
Il primo mi piace tantissimo, l’ho visto giocare e può davvero dire la sua. In molti dicono che assomigli a Suso: è vero, ma ci sono molte differenze: Castillejo è più veloce e, pur non essendo un puro contropiedista, ha il cambio di ritmo che permette di sfruttare gli spazi lasciati dagli avversari. A differenza di Suso, il nuovo arrivo, pur essendo anche lui mancino che gioca a destra, non ha il tipico dribbling secco a rientrare che ha Suso, ma ha più velocità e dedizione alla fase difensiva. Insomma, due giocatori che lontanamente si assomigliano, ma che possono andare magari a completarsi. Infine Laxalt, esterno moderno e molto duttile che può ricoprire il ruolo di esterno basso come di mezzala sinistra. Non lo vedo bene come esterno alto in un 4-3-3, in quanto ha pochi gol nelle gambe e lì serve Calhanoglu, che è in grado di mandare in porta Higuain molto meglio dell’uruguaiano. Lo vedrei invece meglio nel 4-2-3-1, in quanto avrebbe compiti a lui più adatti, così come lo spazio per fare il terzino a tutta fascia, lasciando bloccato Rodriguez dietro.

COSA MANCA: Questi sono stati gli acquisiti portati a termine da Leonardo. Un mercato da sette e mezzo: intelligente, oculato e che è stato in grado di limare (quasi) tutte le lacune che la squadra aveva. Manca una mezzala di qualità se si vuole continuare con il 4-3-3, altrimenti se si vuole passare al 4-2-3-1 a mio parere ci voleva numericamente un’ala avanzata, contando Borini come terza punta. 

Tuttavia, come già detto, il giudizio definitivo lo darà il campo, con Gattuso che è chiamato a far esprimere la squadra al massimo delle sue possibilità, ovvero portarla in Champions. 

MODULO MIGLIORE: Con la Rosa attuale la formazione migliore da schierare sarebbe il 4-2-3-1, in quanto è un modulo che con due mediani forti fisicamente e difensivamente e con una punta brava tecnicamente in grado di favorire gli inserimenti delle ali (Higuain) ti fa esprimere un buon calcio. In questo senso, Suso deve migliorare nei movimenti senza palla, così come Laxalt. Nella fase di non possesso, il modulo potrebbe evolversi in un 4-5-1.

CHI A CENTROCAMPO: In mediana vedrei bene la coppia Biglia-Kessié, con Bakayoko primissima alternativa. Per come la vedo io, all’argentino non si può rinunciare, in quanto si perderebbe troppa qualità in fase di costruzione e tranquillità nel palleggio, a maggior ragione dopo la partenza di Bonucci. Sono sicuro che con un’alternativa valida, l’ex Lazio possa fare un’ottima stagione, affiancato da un giocatore complementare come Kessie. Bonaventura invece lo sposterei più avanti, magari proponendolo trequartista come prima alternativa a Calhanoglu, ruolo già ricoperto all’Atalanta. In definitiva, dal centrocampo in poi farei giocare Biglia e Kessié in mediana e Suso (o Castillejo, dipende dall’ambientamento di quest’ultimo), Calhanoglu e Laxalt dietro ad Higuain.
In definitiva, è stata costruita una squadra davvero interessante, che potrà dare grandi soddisfazioni se verrà gestita adeguatamente dal suo mister.