"Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia".

Eh sì, proprio così, non aver paura di sbagliare un calcio di rigore caro Paulo.
Capita a tutti di sbagliare un tiro dal dischetto, un goal a porta vuota, di non indovinare un passaggio, di perdere una Champions League.
Capita a tutti di avere una partita no. Nel caso tuo è diverso, perché da un mese a questa parte hai un periodo no e non riesci ad uscirne fuori. Mister Allegri, ti sta aiutando lasciandoti giocare tutte (o quasi) le partite fin qui disputate; ma dopo l'exploit delle prime giornate, ti sei sciolto come neve al sole. Se non vuoi perdere il posto a discapito di altri campioni che si siedono in panca per ammirarti e scalpitano per essere in campo dal 1° minuto, inizia a far vincere la Juventus da solo.

Il talento che hai è incredibile, ma non basta solo segnare una doppietta o una tripletta per far ricredere tutto il mondo del pallone di quanto forte sei. Non serve per forza il tuo nome sullo score finale, per dimostrare a tutti di che pasta sei fatto. Non ascoltare nessuno e non leggere chi dice che sei più forte del 10 Blaugrana, quattro volte Pallone D'Oro. Lionel Messi, non ha solo segnato centinaia di reti, ma con la sua classe e con l'altruismo ha portato il proprio club a vincere molti trofei insieme ai suoi compagni di squadra, servendo assist decisivi.

In questo periodo, non solo hai sbagliato due calci di rigore che farebbero della Juventus ancora la prima in classifica in coabitazione con il Napoli, ma non riesci ad indovinare cose facili, per via di una condizione mentale un po' pessima. 
Contro la Spal hai ritrovato la via della rete, ma è pur vero che hai cercato di strafare quando non serviva farlo, con giocate impossibili. 
In Champions contro lo Sporting Lisbona hai addirittura cercato di calciare in porta dai 25 metri a difesa schierata, ribattendo facilmente ogni tua conclusione, quando bastava la giocata semplice per cercare di dare la possibilità al proprio compagno di realizzare una marcatura o quantomeno avvicinarsi alla porta.

Il soprannome La Joya (che significa Il Gioiello) ti è stato dato da un giornalista argentino per le tue qualità tecniche. Pertanto, cerca di tornare a sorridere giocando semplice, scaricando il pallone al più vicino facendoti trovare nel posto giusto per ricevere la sfera e soprattutto, se non riesci a farlo, fai segnare i compagni di squadra perché, come dice De Gregori, "un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia". 

Alla fine chi vince o chi perde non è Dybala, ma la Juventus!