Correva l'estate del 2006 e il mondo del calcio italiano subisce uno scossone infinito. L'Era Calciopoli si abbatte prepotentemente sul pallone nostrano. La Juventus in B con penalizzazione annessa in quanto pilotava il mondo della serie A e degli arbitri, squadre penalizzate e coinvolte che rimangono in serie A, Inter che da terza in classifica si aggiudica (per mano dei suoi uomini) lo scudetto, e chi più ne ha più ne metta. Prima di questo terremoto, le italiane comandavano il calcio europeo, grazie a uomini rappresentativi all'interno della FIGC!

Sembra l'inizio di una nuova fase calcistica ed invece il declino inizia inesorabile. Tante sono le cose avvenute negativamente da quel giorno ad oggi e la Federazione non ha fatto nulla per migliorare la situazione.

Partiamo dalle squadre italiane presenti in Europa. Dal 2007 ad oggi solo il Milan e l'Inter hanno vinto una finale, mentre la Juventus ci è andata vicina in due circostanze.
Se prendessimo la fascia che val dal 1994 al 2006... lascio a voi la sentenza! La Nazionale, non riesce ad ottenere più un successo dal 2007 ad oggi, se non raggiungere la finale degli Europei 2010. Sono cambiati i selezionatori, vero, ma non ci sono più i talenti che l'hanno resa forte, in quanto quelli presenti come Del Piero e Totti, iniziano ad avere una certa età anagrafica. I convocati che vanno con l'Italia, sembrano quasi non avere il senso di appartenenza della maglia che indossano, come fossero arrabbiati se vengono chiamati dal CT, a discapito di un maggior interesse nel proprio club. I diritti televisivi potevano essere redistribuiti in maniera diversa, tanto da dare la possibilità alle neo promosse o alle squadre di metà classifica, una giusta somma per attrezzare rose più competitive. Chi viene promosso dalla B, dà l'impressione di non reggere più di un anno al ritmo economico che il massimo campionato propone. I soldi che le nostre squadre percepiscono dai diritti tv sono inferiori di svariate milioni di euro rispetto alle squadre inglesi. Questo dovrebbe far riflettere molto, invece si accontentano di quel poco che ci danno.

Gli stadi di proprietà (a parte l'Allianz Stadium e il Dacia Arena, che sono nuovi e polifunzionali, con tribune tutte coperte), non ci sono e la FIGC insieme ai governi, non è riuscita a far accelerare sin da subito una legge che potesse permettere a tutti, di averne uno.

Gli allenatori dei settori giovanili, puntano moltissimo sulla parte tattica nella crescita dei propri ragazzi e un po' meno sulla base tecnica. 

La mancanza di seconde squadre che possano dare la possibilità ai giovani migliori delle rispettive società di serie A, di non essere sbattuti qua e là come fossero un pacco postale. Averli nella seconda squadra piuttosto che farli crescere nel campionato Primavera per poi cederli in prestito, significa inculcargli la mentalità vincente che quella dirigenza possa darti e soprattutto visionarli giorno dopo giorno nella propria crescita (positiva o negativa) tecnica e tattica. Se fossero realmente campioni futuri, verrrebbero sin da subito utilizzati nella massima serie.

Si poteva emanare una legge che desse più spazio alle nostre giovani promesse, piuttosto che avere club come l'Inter o il Napoli, giusto per citarne un paio, pieni di stranieri; magari hanno anche tecnica inferiore ai nostri pari età, spendendo soldi inutilmente.

La Lega di Serie A potrebbe copiare quella di B che ha instituito i play off e play out, per dare maggiore vivacità e brio ad un campionato più avvincente e non vedere squadre già salve che lasciano punti a chiunque le affrontino. Ad esempio per l'ultimo piazzamento per l'Europa League ed anche per la retrocessione si potrebbe pensare a ciò.

Pertanto cara FIGC, volete rimanere con gli occhi coperti da tutto ciò o si può incominciare a prendere seri provvedimenti prima che sia troppo tardi? Il calcio è bello se lo rendete tale.