Monchi sarà il nuovo direttore sportivo per i prossimi 4 anni. Lo spagnolo, che tanto bene ha fatto al Siviglia, ha deciso di sposare il progetto giallorosso, attratto dalle importanti ambizioni della proprietà americana per riportare la squadra nell'elite sia italiana che europea. I presupposti per fare bene ci sono tutti, ma sarà veramente così? Partiamo da un dato di fatto: Monchi non è andato via dal Siviglia per ragioni economiche ( gli era stato proposto un ricco rinnovo) ma per ambizioni professionali. Nonostante il dominio in Europa league degli ultimi anni, in campionato con Real, Barça e Atletico rimanevano solo le briciole. La società non aveva le basi economiche per rinforzarsi come lui avrebbe voluto e lui ha deciso di cambiare aria. Roma è una strana piazza. Il calcio si respira dietro ogni angolo e ognuno lo vive a modo proprio. Io non so quali promesse economiche gli abbia fatto Pallotta, ma trovo strana la ricerca delle sue ambizioni in una società che sostanzialmente si "autofinanzia", tenuta ancora sotto stretto controllo dalle banche (che si voglia dire o meno), che è costretta ogni anno a cedere un top per non rischiare clamorose ripeecussioni finanziarie. Un direttore sportivo può essere bravo quanto vogliamo, ma se non gli si danno le basi per lavorare, fa la figura dell'illusionista con le mani legate. Se poi ci mettiamo "l'adattamento" al campionato italiano e la poca pazienza di tifosi ormai abituati ad essere ebbri di vittorie d'agosto ma che a fine anno si ritrovano col solito pugno di mosche, allora le carte in tavola diciamo che potrebbero essere non cambiate, ma viste con un altro occhio.. Io mi auguro che la Roma torni nel calcio che conta sia in Italia che in Europa, per l'interesse del campionato di serie A e per avere una rappresentante in più ad infastidire il dominio spagnolo e tedesco degli ultimi anni. Chi vivrà vedrà... FINOALLAFINE