È successo a tutti. In maniera diversa, ma è successo. Hai fatto salti mortali per uscire da scuola col massimo dei voti, trovi un lavoro che ti piace e ti permette di sentirti realizzato, sei ad un passo dalla promozione tanto sognata quando all'improvviso arriva il figlio di papà, ancora incapace di ricoprire anche in minima parte le tue mansioni, e ti ruba il posto.
Altro esempio: entri in un negozio di cellulari per comprare lo smartphone dei tuoi sogni, è rimasto l'ultimo in vetrina, ti senti felice quando improvvisamente entra nel negozio un tizio spocchioso che alza al negoziante più del prezzo scritto sul cartellino e ti lascia col cerino in mano.
Naturalmente, in questi esempi estremi c'era la sintesi di ciò che sta accadendo tra il Barcellona e il Psg.

Siamo stati tutti un po' Barcellona in qualche momento della nostra vita. 
Non è una questione di giocatore, di perdita tecnica, neanche di soldi in se stessi, le ragioni di questo distacco generale dai transalpini sono altre.
La prepotenza del Psg si è manifestata soprattutto nel modo attraverso il quale acquisterà il brasiliano. L'escamotage dei 300 milioni versati nelle casse del campione per fare da testimonial ai mondiali di calcio, sono un modo palese di aggirare le norme Uefa, una "prepotenza" che se si realizzerà, fornirà un precedente importante a chiunque.
Da questo conflitto nessuno esce vincitore. 

Oggi ci schieriamo tutti contro questi prepotenti non per invidia, perché non abbiamo possibilità di esserlo, ma per il semplice fatto che non hanno agito rispettando le regole.
Qualcuno paragonava quello che sta succedendo con il passaggio di Higuain alla Juve... non scherziamo ragazzi!
La Juve ha sempre rispettato le regole e quando ci sono state "ombre" è stata la prima a pagare, con gli interessi.

FINOALLAFINE○●○●○●