Di solito si dice che siano "i fantasmi" del passato a tornare e ripresentarsi in determinate situazioni della vita. Raramente capita che, invece, a tormentarci in maniera ossessiva tanto da farci perdere il sonno, sia ciò che di buono è stato fatto. 

Il passato per Sarri si chiama Chelsea, e, in Italia, soprattutto Napoli. Tutti hanno ancora negli occhi la splendida squadra che ha incantato tutti col suo gioco, fatto di fraseggi, possesso palla, ripartenze fulminanti. Quella squadra giocava a memoria e i protagonisti di quella sinfonia sembravano essere stati creati apposta per interpretare quei ruoli, in quel modo. L'unico motivo che gli ha impedito di vincere qualcosa (come a onor del vero si sarebbe meritato), è stata l'assenza di ricambi all'altezza. La panchina corta e la mentalità vincente di quella Juve di Allegri hanno fatto la differenza nella conquista dei titoli. 

Per tutti c'era un Napoli bellissimo, ma carente nei momenti decisivi e una Juve bruttina, ma cinica all'occorrenza e sempre vincente.

Passano gli anni, Sarri finalmente inizia a mostrare anche trofei oltre al blasone del bel gioco. Un anno al Chelsea e mette in bacheca un'Europa League, annientando l'Arsenal in finale.
Gli elogi piovono da ogni dove addosso a quell'allenatore partito dalla provincia, a colui che aveva fatto tutta la gavetta immaginabile per arrivare a guardare tutti dall'alto. Che soddisfazione!

Dopo solo un anno di Inghilterra, Maurizio torna nel suo amato paese, ma incredibilmente, si arruola nella compagine nemica per eccellenza del suo passato, in quella Juventus dalla quale era stato sempre battuto... a provare a diventare beniamino di quei tifosi che aveva insultato e dai quali era stato insultato a sua volta. 

Negatività, pessimismo e scetticismo da ogni parte. Aspettative altissime e fucili puntati, pronti a "sparare" alla prima occasione; lo spettro del suo passato partenopeo e del passato bianconero, con un Allegri vincente, ad aleggiare nei dintorni della Continassa.

"È ancora la Juve di Allegri"... "...sprazzi di Juve di Sarri"..." questa non è la Juve "... "ecco il Sarriball"..."sarà dura per questa Juve"...

Titoloni dei giornali, figli di prestazioni discontinue di una squadra che sulla carta "sono due". La Juve di quest'anno ha ottenuto fino a adesso, il massimo risultato con il minimo sforzo.

Non mi ricordo prestazioni memorabili, se escludiamo la partita contro l'Inter, quella contro il Sassuolo e in coppa Italia contro la Roma. Per il resto sprazzi di bel gioco per 15-20 minuti... quando siamo fortunati sono 60. 

Perché?

Sarri non è da Juve? 

Il suo calcio non è poi così champagne?

I giocatori gli remano contro?

Io penso che ci sia molto di più da dire.
La Juventus ha deciso di cambiare radicalmente le sue basi, senza però rinunciare a vincere. Questo percorso ha degli ostacoli che sono fisiologici e che andavano messi in conto dall'inizio: predisporre i calciatori a "giocare sempre la palla" richiede tempo e soprattutto la certezza di incappare in degli errori che possono anche sembrare banali se fatti da certi campioni.

L'unica partita che la Juventus ha sbagliato totalmente è quella con il Napoli. 0 grinta, 0 voglia, 0 motivazioni.
Sconfitta meritata.
Per il resto, sia nelle vittorie che nelle sconfitte, si sono visti sprazzi di bella Juve.

La difesa subisce più gol, è vero, ma quest'anno, molte reti sono nate da infortuni e una serie di circostanze anche abbastanza fortuite. Palloni persi in maniera banale, per voler forzare la giocata di prima o per cercare "il numero", il centrocampo che in certi momenti della partita copre molto poco sulla trequarti difensiva e poi l'accanimento dei palloni sulle braccia della "Dea Calì bianconera", ossia quel De Ligt che ha rischiato di dover girare lo stipendio al suo psicanalista per l'accanimento di certi accadimenti ad inizio stagione. 

Il centrocampo va a intermittenza. Ormai in Italia hanno trovato il modo di "oscurare" Pjanic. Bentancour sta crescendo e Rabiot è stato fermo praticamente un anno e solo adesso sta tornando quello vero. Matuidì è tanta sostanza... ma a volte non basta. Khedira e Ramsey non pervenuti... Tralascerei il discorso Emre Can... 

L'attacco non segna come dovrebbe, anche questo è in parte vero. Higuain ci mette la grinta, Dybala delizia con le sue giocate, ma se non la butta dentro CR7, le polveri sono decisamente bagnate. Quest'anno manca molto l'apporto dei centrocampisti in zona gol. Da Douglas Costa, Ramsey, Rabiot, Bentancour e Bernardeschi ci si aspetta molto di più...

Adesso guardiamo il bicchiere mezzo pieno.

Questa Juve si sta esprimendo da inizio stagione al 60%. È prima in campionato, ha vinto il girone di Champions ed è in semifinale di Coppa Italia. Così. Il gioco di Sarri non si assimila in 3 o 4 allenamenti. È un sistema tanto affascinante quanto rischioso. Non fa parte della nostra mentalità, soprattutto perchè noi VOGLIAMO VINCERE SEMPRE. Non è ammesso neanche un mese di transizione e adattamento, figuriamoci una stagione intera. Non vincere nemmeno un trofeo sarebbe catastrofico.

Nessuno però guarda come riparte la Juve adesso, come palleggia nascondendo palla agli avversari, come sviluppa le sue trame di gioco fino all'area avversaria. I famosi "triangoli di Sarri" si iniziano a vedere. Negli smarcamenti, nell'avere sempre 2 o più soluzioni per scaricare il pallone... che sia in ripartenza o con la manovra, con 3 o 35 passaggi, la Juve arriva in porta, spedita. E può far male.

Paradossalmente il problema sono gli ultimi 16 metri. Dico paradossalmente perchè quando hai il giocatore più forte del mondo lì davanti, è una bestemmia dire certe cose.

Eppure per me è così.
Il problema non è Cristiano, intendiamoci. 
La cosa che "blocca" i bianconeri adesso è l'assenza di schemi precisi là davanti, dove tutto è lasciato all'improvvisazione dei 3 grandi solisti.

A Napoli, Sarri poteva godere dei "tagli" di Callejon, dei dribbling di Insigne e dell'imprevedibilità di Mertens, ma tutto era studiato a monte e i loro movimenti non erano mai lasciati al caso. Ognuno sapeva come comportarsi in funzione dei movimenti dell'altro.

Alla Juve non è così. Ancora.

Palla a Dybala, CR7 va in profondità.

Palla a CR7, qualcuno si butta timidamente in area, ma senza dare troppo fastidio... tanto 90 su 100 Cristiano tira.

Palla a Douglas, solita sgroppata sul fondo con annesso cross sul secondo palo, dove non c'è mai nessuno.

Per non parlare delle seconde palle, sulle quali non arriviamo MAI primi, in qualunque zona del campo siano.

Ci vorrebbe qualcosa di nuovo, qualche tiro da fuori, visto che "i cecchini" ci sono... ci vorrebbe un po' più di intraprendenza nel provare cose nuove in allenamento in funzione dei giocatori che ci sono in rosa... non possiamo aspettarci che Dybala faccia i tagli di Callejon dietro al difensore, o che Douglas Costa faccia il solito dribbling che prova insistentemente Insigne per arrivare al tiro, o che CR7 vada a centrocampo ad iniziare l'azione per poi riproporsi per concluderla come Mertens.

Non chiedete questo a Sarri.

Piuttosto, cerchiamo schemi per valorizzare le qualità dei giocatori che abbiamo, la tecnica sopraffina della Joya, l'esplosività di Douglas, lo strapotere fisico e tecnico di Cristiano e soprattutto l 'abilità negli inserimenti, nel riempire l'area, di Ramsey, Rabiot e Bentancur. Solo così potremo vedere una Juve al 100% che ci fa divertire per 90 minuti.

Portiamo a termine il percorso che ha in testa mister Sarri e sono convinto che avremo una grande Juve.

Bella e vincente.


Buon calcio a tutti

FINOALLAFINE