Lo Special one, in arte Mou ex allenatore dell' Inter ed oggi boss dello United sta vivendo forse la stagione più difficile della carriera. Incredibile ma vero, lo spogliatoio sembra una bomba a orologeria e l'intoccabilità del suo posto messa in discussione. Pogba, nei campione del mondo e una parte della squadra sono ai ferri corti col tecnico portoghese, i risultati stentano e lo United, sembra una squadra qualunque.

Lui un mister da salario record, non può permettersi un esonero ad intaccare il suo curriculum e la sua autorità va sopra ogni cosa, anche al proprietario, lui è the Special.

Qualcosa è cambiato, per una volta o un breve periodo anche Mou si è lasciato andare a gesti di stizza e reazioni inusuali, la prova dell' umanità che lo caratterizza. Non importa la provocazione con i giornalisti fatti alzare all' alba  e la più corta conferenza mondiale della durata di 180 secondi, la sua panchina è sovrana e nessuno può intaccare.

Non si può immaginare Conte o Zidane, plurivincitore Champions che ne scalfiscono il suo posto. Ecco allora il Mourinho nascosto, nerboso, aggrappato al risultato, pragmatico, quasi amorevole verso i giocatori.

Un uomo cambiato, quasi in un rapporto parte figlio con i giocatori, costretto a fare per una volta un passo indietro. Meglio riattaccare i cocci che farsi esonerare. Il peggio sembra passato ma potrebbero esserci ancora degli strascichi.

Mou ha solo nemici, nella sua carriera nessun collega è da considerarsi amico, lui contro tutti, fino a ieri anche quando i suoi peggiori nemici vogliono portargli via la panchina, ecco allora parole al miele.

Arrivate al momento giusto, puntuali, al miele per allontanare il pericolo. Ogni azione studiata, da attore consumato fino a quando la realtà non ti mette spalle al muro e ti ricorda che anche Sei Mou sei  the Normal one, come tutti gli altri allenatori in una categoria di privilegiati che possono vivere in un momentaneo precariato.