Ieri sera forse un altro segnale molto chiaro è arrivato alla Lazio e a tutto il suo staff, Lotito in primis: ripetere la stagione scorsa sarà difficilissimo. Si sta passando da grandi aspettative alla sopravvivenza. L'ultima sconfitta europea subita ieri per 4 a 1 a Francoforte, restando in 9 uomini per gravi ingenuità avvalora questa tesi.

La squadra è nervosa, non serena, sembra aver capito che deve essere necessario un ridimensionamento. Inzaghi è bravissimo a compattare il gruppo nonostante le difficoltà, ma limiti caratteriali sembrano esserci. Lo stesso Savic sembra aver dimenticato come giocare, per la mancata cessione, la rosa è stata smantellata e ricostruita, ma il lavoro certosino del tecnico, non sempre puo' bastare, ogni tanto occorre spendere per continuare a stupire.

Stavolta Lotito ha fatto male i conti, non considerando che i tifosi si erano abituati a pensare in grande. Niente e' perduto, serve molta umiltà e consapevolezza che quest'anno sarà più difficile centrare l'obiettivo Europa. La rosa, tutta nel suo insieme deve rendere sempre oltre il cento per cento, i capisaldi e più esperti devono trovare le corde giuste per non perdere la bussola.

Le acque sono agitate, il nervosismo è palese e i risultati non arrivano. Gennaio e il mercato di riparazione potrebbe essere troppo tardi, alla mancanza di un pizzico di qualità bisogna sopperire con grinta e carattere. Inzaghi forse aveva capito la difficoltà e i malumori estivi adesso hanno un senso. Non è  mistero che se Savic non fosse rimasto anche Simone avrebbe fatto le valigie.

I presupposti non sono stati il massimo, ora forse tutti i problemi sono venuti a galla, tutto il gruppo Lazio a partire dal presidente devono fare gruppo e uscire da questa crisi di nervi forse non troppo inaspettata.