In questo sport ormai governato dall’interesse finanziario, che vede le società ostaggio dei procuratori, martedì sera, al termine della partita di Champions League Napoli-Salisburgo, abbiamo assistito all’ultima delle aberrazioni in ordine di tempo: un’intera squadra che si ribellava alla decisione della proprietà e decideva autonomamente di interrompere il ritiro previsto fino a domenica mattina.

Poverini questi giovanotti strapagati che avrebbero dovuto passare altre 5 notti nelle camere lussuose di un hotel, lontano da mogli e fidanzate!

Presidente De Laurentiis, ma le sembra giusta una così dura punizione? Lei mi dirà che il loro rendimento finora è stato mediocre, che si stanno divorando occasioni da rete in serie come cammelli l’acqua prima di attraversare il deserto, che stanno tradendo le aspettative dimostrando solo a sprazzi le loro potenzialità, che erano partiti per lottare per lo scudetto e si ritrovano a distanza siderale dalla vetta dopo appena 11 turni di campionato, ma lei una così dura punizione voleva infliggere a queste star da vetrina un po' capricciose?

Cinque giorni e cinque notti ancora di ritiro. Questa l’insopportabile decisione societaria che ha indotto giocatori professionisti ad inscenare una pietosa protesta che mette a repentaglio una stagione appena iniziata, senza nessun rispetto né per gli appassionati che li seguono né per chi lautamente li paga.

Ma lo sapete che esiste gente che si alza alle 4 del mattino per andare in fabbrica? Altra che lavora lontano dalla propria città per pochi euro al mese e si ricongiunge con i propri cari solo durante il fine settimana? Altra, ancora, che il lavoro nemmeno ce l’ha e non sa come sbarcare il lunario? E sapete che è proprio questa gente che, gioendo, soffrendo e facendo sacrifici, fa la vostra fortuna?

Penso dovreste provare un profondo sentimento di imbarazzo e di vergogna, se animati da un minimo di capacità critica. E sabato sera vi auguro vivamente di sfoderare una prestazione di altissimo livello coronata da una convincente vittoria perché proprio non vorrei essere nei vostri panni per l’accoglienza sonora che vi riserverà il San Paolo.

Mai come in questa occasione i tifosi del Napoli devono essere tutti, ma tutti, al fianco del Presidente De Laurentis, perché è lui che ci mette i soldi ed aveva tutto il diritto di provare a dare una scossa all’ambiente se lo riteneva opportuno, anche a difesa del diritto di noi tifosi di vedere la maglia sudata.

Doveva concordare la decisione del ritiro con il tecnico Ancelotti? E' stato un errore non farlo? Forse, ma non era tenuto a farlo. Mister e giocatori erano, invece, tenuti a rispettare il volere della società perché, vorrei ricordarlo, sono dei dipendenti milionari pagati da un imprenditore.

Anzi, proprio Ancelotti è il responsabile principale di questo scempio per aver prima dichiarato di non condividere la decisione del ritiro e poi per non aver saputo gestire l’emergenza nello spogliatoio, salvo poi recarsi da solo in ritiro insieme al proprio staff.


Presidente, siamo tutti con lei. Ripeto, mai come in questo caso. Come ha annunciato nel comunicato, ricorra in tutte le sedi per tutelare i diritti patrimoniali, economici, disciplinari e d'immagine della società, tocchi le tasche di questi signori con il massimo delle multe consentite, sospenda i principali responsabili della rivolta se le norme glielo consentono, rimuova subito la fascia di capitano dal braccio di chi si sarebbe rivolto a suo figlio negli spogliatoi dicendogli “dillo a tuo padre, noi ce ne torniamo a casa”, dimenticando che Edo De Laurentiis non è soltanto il figlio del massimo dirigente del Napoli, ma egli stesso un dirigente della società.

Personalmente, inoltre, avrei già esonerato mister Ancelotti che, con tutto il rispetto per il suo glorioso passato, oltre all’imbarazzante stato confusionale che sta dimostrando nella gestione tecnico-tattica della squadra, in questa assurda situazione è apparso o complice dei giocatori o loro succube, comunque inadeguato a tenere sotto controllo la protesta e ad evitare che assumesse il clamore mediatico esploso.

Così come sarebbe auspicabile la massima vicinanza al Napoli degli organi federali perché quello che è successo martedì sera rischia di diventare un altro pericoloso vulnus per l’intero movimento calcistico.

Signori calciatori, fate attenzione, perché se noi tifosi finiamo davvero per consapevolizzare che la nostra passione è mal riposta nelle gesta di chi troppo facilmente facciamo assurgere al rango di eroi il calcio muore e voi sarete costretti a inventarvi un altro mestiere, con chances molto meno concrete di successo al di fuori di un microcosmo che vi riveste di denaro e di gloria che, a volte, dimostrate di non saper meritare.