Trovo francamente incredibile venire a sapere di un fatto simile per puro caso, su Internet, mentre sui principali quotidiani sportivi nazionali alla notizia non è stato dato molto risalto. Ciò che molto probabilmente succederà è che il Cio sanzionerà il Coni e permetterà agli atleti italiani di partecipare all'Olimpiade solo indipendentemente e a titolo personale, vale a dire senza bandiera e, in caso di vittoria, senza che l'inno nazionale venga suonato.

A questo punto gli atleti è come se non partecipassero, molti neanche potrebbero per un discorso economico: dove troverebbero gli sponsor alcune federazioni che non hanno nemmeno le risorse per presentarsi e sostentarsi senza il Coni? Con che forza andrebbero a strappare contratti di sponsorizzazione?  
Questa è un'umiliazione che a memoria non ricordo e che ci viene inflitta grazie alla solita incompetenza da parte di un ministro troppo impegnato a fare del benaltrismo piuttosto che il suo lavoro. Mi rendo conto che qui ci siamo nel bel mezzo di un campo minato dal nome di Politica e che certi argomenti siano spinosi e creino contrasti e contrapposizioni, ma non è forse di questo che è fatto il lavoro del giornalista? Creare un dibattito costruttivo attorno ad una questione spinosa e di grande importanza come l'esclusione probabile del Coni da un'Olimpiade, una cosa che a memoria non ricordo sia mai successa prima?

Perché allora non c'è una stata prima una levata di scudi generale contro questa ignominia? C'era altro a cui pensare dicono alcuni, sulla falsa riga del ministro del benaltrismo. Quindi c'è da evincere che dato che siamo in una situazione difficile, dovuta alla pandemia, ci si occupi solo di essa senza considerare nient'altro tra cui il proprio incarico di governo.
A questo punto fare il ministro dello sport diventa una pacchia, perché nel fare nulla hai già la risposta pronta "C'è altro a cui pensare" che è più o meno il mantra che recitava il signor Spadafora ad ogni piè sospinto quando veniva intervistato.
Nel frattempo che lui pensa ad altro, il Comitato Olimpico esclude il Coni dall'Olimpiade poiché, a seguito della riforma del 2019, l'organo del comitato olimpico nazionale è ritenuto scarsamente indipendente dal ministero stesso e dalla politica. Un fatto gravissimo, che spiegherebbe tante decisioni assurde prese da organi collegati al Coni stesso, una su tutte l'abominio giuridico partorito per Juve-Napoli, ma questo è un altro discorso, che sarebbe troppo lungo da affrontare. Inoltre non voglio addentrarmi nelle logiche del tifo, esacerbando gli animi e dividendo le opinioni, perché qui siamo di fronte ad una sconfitta per tutto lo sport e gli sportivi italiani.

La scarsa indipendenza non pregiudica le prestazioni degli atleti, diranno alcuni, ma se ci sono regole che vanno rispettate e queste sono le sanzioni previste, e se ti dicono da ben 2 anni di uniformarti a queste norme tu lo devi fare! Nessun ministro dello sport è mai passato alle luci della ribalta come il signor Spadafora e in questo una parte di colpa è di una parte degli organi d'informazione (non tutti, ma una parte almeno sì), che invece dovrebbero essere i cani da guardia del potere, vigilare su come esso viene esercitato da chi siede sulle poltrone, ma che in questa vicenda si è chiuso in una bolla di silenzio.
Pochissimi si sono fatti sentire, alcuni anche su Cm.com, appellandosi al Governo per evitare questa figuraccia, ma sono rimasti inascoltati. Molte figure, tra cui Enrico Varriale, direttore di Rai sport, invece di andare a fondo sulla questione e cercare di capire come una cosa simile, che ripeto veniva minacciata dal Cio dal 2019, potesse anche solo avere la possibilità di verificarsi, preferiva fare ore di discussione sul caso Suarez, di cui ancora non si sono neanche chiuse le indagini (questione di priorità, immagino) e così siamo arrivati ad oggi. 
Questa vicenda dovrebbe portare alle immediate dimissioni di una figura che si è dimostrata nei mesi completamente inadeguata nella gestione del calcio in particolare e dello sport in generale, attuando una gestione fatta di uscite a vuoto in sequenza, il cui frutto è l'esclusione assai probabile del Coni dall'Olimpiade.

Ancora in realtà c'è una possibilità di rimediare in extremis a questa situazione, attraverso l'emanazione di alcuni decreti correttivi, ma allo stato delle cose non sanno neanche come fare, se togliere le competenze a sport e salute, creare un'altra SPA o altro ancora, ma Vincenzo Spadafora rischia di passare alla storia come il Ministro dello sport più famoso di sempre (se mi chiedete di fare il nome di un altro non lo saprei dire) e non per una riforma illuminante o per una legge che ha rivoluzionato lo sport in Italia, ma per le continue uscite a vuoto incomprensibili e contraddittorie, contro calcio, su Cristiano Ronaldo, con un benaltrismo senza capo né coda e come ciliegina sulla torta per aver fatto sì che l'Italia non avesse bandiera e inno a Tokyo 2021, nonostante i 2 anni di tempo in cui era tutto ampiamente rimediabile, anche perchè nel frattempo con la pandemia lo sport in generale era fermo.
Cosa è stato fatto in questi due anni dal ministro per evitare tutto ciò? Si è davvero lavorato per evitare questo disastro olimpico che ormai sembra inevitabile?
Una domanda la cui risposta è forse scontata, ma tale scontatezza, quando si parla di certi argomenti, è francamente ormai diventata insopportabile e non più tollerabile.