La Juventus vince la sua 14esima Coppa Italia nella notte del Mapei, dove si torna a respirare aria di calcio "normale" anche nel Bel Paese. I tifosi sugli spalti sono stati un'autentica goduria, una folata di vento fresco nel caldo semi-estivo. Tuttavia la mia sensazione a freddo è di un entusiasmo strozzato in gola, poichè è pesantemente condizionato dall'ombra di una classifica che resta inaccettabile e rischia di rovinare la festa di Reggio Emilia. Dobbiamo quindi parlare di come la Juve ha affrontato questa partita, tra rimpianti per aver visto veramente mai o poche volte un atteggiamento del genere, un approccio mentale giusto e la voglia di arrivare all'obbiettivo. Dobbiamo anche parlare di Pirlo, del suo futuro e delle scelte del club, col massimo della lucidità e senza lasciarci trasportare da facili entusiasmi, che sono legittimi dopo la vittoria di un trofeo, ma poi i piedi devono comunque rimanere piantati a terra, per pensare a quello che sarà il bene primigenio, quello della Juventus.

OBIETTIVI- Per valutare l'operato di una squadra, in tutte le sue componenti tecniche e gestionali, si guarda alle premesse e al materiale a disposizione e in base ad esso si fissano degli obiettivi. Ora, abbiamo sentito molto parlare di una sopravvalutazione del collettivo bianconero. Paratici ha sempre parlato di "rosa competitiva" assolutamente a sproposito. La Juventus ha una rosa squilibrata, costruita male, con molti doppioni e pochi giocatori veramente funzionali. Quindi, checchè ne dica il caro Fabio, pretendere che questo collettivo ti porti lo scudetto pareva esagerato già sulle prime, avendo davanti un avversario come l'Inter che gioca un calcio collaudato e si è rinforzata in ruoli chiave, ma soprattutto ha dato carta bianca al proprio allenatore nelle scelte, cosa che la Juve non ha mai fatto. Eccessivo era forse anche pretendere un cammino troppo duraturo in Champions, dati i competitor esteri. Tuttavia guardando ad elementi come CR7, Dybala De Ligt, Cuadrado e il resto di un gruppo, sì logoro, ma comunque abituato a competere a grandi livelli ci si aspettava quantomeno i quarti di Champions, dato che il Porto era tutt'altro che irresistibile e il modo in cui siamo usciti è stato ignobile e il raggiungimento tranquillo della Champions del prossimo anno. Tuttavia quest'anno, oltre alla ripetizione del disastro europeo dell'anno prima, la Juventus rischia di non qualificarsi nelle prime 4 della serie A e questo sembra essere stato un pò troppo oscurato dalla vittoria della Coppa Italia, ma è persino più grave che uscire col Porto, è un disastro inaccettabile, per le premesse e per il materiale a disposizione.

RICONFERMA?- Credo che i quarti di Champions e il posto Champions tranquillo sarebbero stati sufficienti alla riconferma di Pirlo, nonostante la scarsa proposta di gioco e la crescita pressochè nulla della squadra. La riconferma di Pirlo però sembra ancora possibile, ascoltando le parole di ieri sera del diretto interessato e i segnali che arrivano sponda dirigenza. Per me questo scenario è assolutamente non condivisibile e anzi, mi sbilancio, inaccettabile visti i precedenti di Sarri e Allegri. Una Coppa Italia e una Supercoppa sono lì e lì rimangono, ma quello che ha dimostrato questa stagione è un Pirlo che non ha contenuti, che non sa mandare in campo la squadra, che non sa fare le giuste scelte. Che le abbia sapute fare ieri è meritosuo, ma come possono bastare 45 minuti fatti bene contro l'Atalanta a riscattare una stagione così magra a livello di soddisfazioni? Sarri ha vinto uno scudetto con una rosa peggiore di questa, meno adatta a lui, con uno spogliatoio contro e con il Lockdown a spezzare in 2 la stagione, rendendola più anomala di questa. Nonostante ciò aveva dato molte più garanzie tecniche per poter rimanere al timone. Ci può stare non vincere lo scudetto, ma non uscire dalla lotta a dicembre e poi involvere così tanto nella proposta tattica da uscire dai primi 4 a 90 dalla fine. Di ciò e della figuraccia col Porto non ci può non tenere conto!

CHIELLINI- Concedetemi un passaggio sul capitano. Un capitano che va ai microfoni, ovviamente quando si vince è sempre il primo a farsi vedere, dicendo che vorrebbe la riconferma di Pirlo. Come se lui ci fosse pure l'anno prossimo. Ecco, è proprio ciò di cui non abbiamo bisogno. Raramente mi sono sentito rappresentato da Chiellini come juventino e l'ho sempre riconosciuto poco come capitano a causa di questi suoi atteggiamenti. L'atteggiamento di chi sente la Juve come un qualcosa di sua proprietà, su cui ha potere decisionale. Chiellini ha giocato una gran partita ieri sera, una delle poche belle partite giocate in stagione, ma adesso deve smettere e quindi non può avere voce in capitolo sulla riconferma di un allenatore che non lo riguarda. Non lo riguardava nemmeno con Sarri che lui ha cacciato o ha contribuito a cacciare dalla Juve perchè non gli garantiva le sue prerogative e privilegi. Per me Chiellini ha perso molto credito negli ultimi anni e ha perso il diritto di andare a parlare dopo le vittorie visto come poi sparisce quando le cose vanno male, l'ho detto svariate volte in altri articoli. Ieri sera abbiamo visto Romero, un grande difensore molto giovane, che abbiamo regalato all'Atalanta per non fare torto a Chiellini e i rimpianti aumentano.

SPOGLIATOIO- Se è vero come poi ha aggiunto Pirlo che lo spogliatoio lo seguiva e lo ha sempre seguito, come mai allora solo nei secondi 45 minuti della penultima partita della stagione abbiamo visto qualcosa di buono? Perchè solo adesso si fanno vedere fame, grinta, onore verso maglia e tifosi, voglia? Dobbiamo chiederci anche questo guardando al futuro al di là delle prestazioni individuali. Abbiamo visto abbracci ammucchiate e sorrisi, am li avevamo già visti in precedenza, quello che conta è ciò che fai in campo e la Juve quest'anno non ha mai fatto quello che l'allenatore voleva e chiedeva e più in generale quello che andava fatto a prescindere. Fa quindi solo rabbia vedere adesso questa coesione, questa voglia di vincere, quando mancano 90 minuti alla fine della stagione e siamo in Europa League.

GUARDARE GLI ALTRI- Rabbia che però nei tifosi ho visto poco. Sento un pò ovunque che questa è stata una stagione di transizione, che però ci ha portato 2 trofei mentre gli altri nelle loro annate peggiori facevano peggio. Ecco gli altri. Signori miei, ma siamo uomini o caporali? Siamo juventini o anti-juventini, perchè sono sempre i secondi a vedere cosa succede in casa nostra senza guardare al proprio. Sono loro che godono qaundo noi perdiamo e noi gli rinfacciamo di essere ossessionati e tifarci contro per coprire le loro frustrazioni. Bene allora agiamo secondo coerenza, valutiamo il nostro operato, non guardiamo agli altri. Non mi importa nulla del Milan, Inter ecc. io voglio il meglio possibile per la mia squadra e al netto di una Coppa Italia vinta, non accetto un quinto posto in nessun caso, non accetto in un campionato mediocre come quello italiano, di non stare tra le prime 4. Un risultato veramente troppo deludente per passarci sopra, a prescindere da chi sieda in panchina.

Per concludere: Pirlo è senz'altro un uomo dai grandi valori umani, tutti noi gli vogliamo bene per il grande campione che è stato e gli portiamo rispetto, ma se scegli di intraprendere un'avventura come questa e poi non solo non riesci a farti aiutare dalla dirigenza che ti ha scelto (anche se continuo a considerare la dirigenza molto più colpevole del disastro di quest'anno rispetto all'allenatore) che non sei stato in grado di farsi seguire dai calciatori perlomeno sul campo e non riesci a seminare bene per la prossima stagione data la crescita scarsa o assente della squadra a livello di gioco, allora tutto questo non può, a mio avviso, essere messo da parte in virtù di una Coppa Italia.

Una vittoria che, alla fine, ricompensa la pazienza e la passione di chi è riuscito a guardare tutte le partite seppur in modo disilluso, nonostante Morata che ci diceva di spegnere la tv per poi metterci la metà dell'impegno che ci avrebbe messo ognuno di noi tifosi.
Brava Juve (alcuni) e bravi noi tifosi (tutti)!