Un vero e proprio Golpe, nelle modalità, nei fatti e nelle conseguenze probabili, quello tentato dalla "sporca dozzina", come definita da Ceferin. Così verrà ricordata la compagine delle 12 compagini che hanno tentato di rovesciare l'organo padrone del calcio europeo.
Questo progetto ha radici ben più profonde del giorno della sua nascita ufficiale, sono ormai anni e anni che vi si lavora e non conoscendo le manovre che l'hanno portato alla luce. Non mi addentrerò quindi in analisi troppo audaci, ma mi soffermerei principalmente su alcuni punti cruciali e su alcuni possibili (o auspicabili) scenari futuri. Benché io fossi contrario a questo progetto, comprendevo i motivi che spingevano i presidenti nel realizzarlo ed ero molto stupito dell'ipocrisia della Uefa, che invece di parlare apertamente di regolamenti sottoscritti ed interessi economici, faceva della retorica spicciola sui tifosi e sul calcio del popolo, dall'alto dei suoi miliardi e di manovre sempre e solo a tutela dei ricchi (vedasi il FFP soft per City e PSG, o i mondiali in Qatar dove non ha aperto bocca) e dei propri interessi e prerogative. Ancora più stupito quando a fare certi ragionamenti erano i calciatori, che facendosi beffe dei tifosi, inneggiano alla medesima vittoria popolare, ma di accettare di prendere meno soldi ed abbassare le pretese economiche per salvaguardare un sistema che loro a parole ritengono giusto ed equo, non ci pensano minimamente.

I VINCITORI- La Uefa trionfa su tutta la linea. Adesso ha più potere ed autorità di quanto già non ne avesse prima, sbandierando che un calcio al di fuori di essa non è possibile. La riforma della nuova Champions non convince tutti? Ormai non ha più importanza, tutti chini con la testa devono ossequiare il padrone, che pur con le sue contraddizioni e le sue ipocrisie diviene un organo incontestabile e incontrastabile. La Uefa aveva pure reperito in fretta 4,5 miliardi di nuovi finanziamenti come strategia di emergenza; chi beneficerà di queste entrate? Sono ancora necessarie? No ha più importanza perchè non è più obbligata nemmeno a richiederli o a farne uso, il sistema ha retto e ora è più forte. 

GLI SCONFITTI- I 12 club non hanno retto l'urto che fisiologicamente ci sarebbe stato, dimostrando una debolezza sconcertante. Se si parte per un progetto simile, che ha intenzione di rivoluzionare il calcio, di cambiarlo radicalmente e tutti sono convinti di ciò che stanno facendo, al punto di diramare comunicati ufficiali, creare un nuovo sito, stilare un regolamento ufficiale e darsi un organigramma si presume che la cosa andrà fino in fondo. Invece in appena 48 ore la Superlega si sfalda. Dai primi rifiuti di PSG e Bayern (che inevitabilmente godranno di trattamenti di favore per questa scelta in futuro), che tutto sommato potevano anche essere superati, si sono tirate indietro le inglesi, sotto le pressioni a quanto pare del governo e dei tifosi (ma dei tifosi parliamo dopo), anche se rimbalzano voci su una possibile "bustarella" da parte della Uefa per tornare tra le sue braccia. Questo dimostra quanto il progetto e l'idea non fossero abbastanza convincenti, solidi e credibili. La credibilità è tutto, di conseguenza il danno d'immagine è forte, la mossa del cavallo di Agnelli e Perez che si sono esposti in prima persona non hanno convinto tutti della bontà del progetto. Che poi sia stata destabilizzata dalle pressioni del governo, dei tifosi o dalle bustarelle Uefa, poco importa, se il progetto fosse stato redditizio e con più pro che contro i club sarebbero andati tutti fino in fondo. 

LE CONSEGUENZE- Acclarati i vincitori e i vinti, alla fine delle guerre ci sono i trattati di pace e le conseguenze dirette di questi trattati. Le conseguenze che riguarderanno i 12 club possono variare a seconda del soggetto: quali saranno? per quanto tempo e in cosa consisteranno? chi si è esposto di più subirà di più? Cosa rischiano in questo senso la Juventus, il Real, il Milan... Qui si entra nel campo delle ipotesi e da qui in poi sarò molto soggettivo, per cui astenersi i suscettibili che non sopportano chi si azzarda a muovere una critica alla società. 

LE INGLESI- Le prime a tirarsi indietro, probabilmente saranno graziate e se la caveranno con qualche bacchettata sulle mani, ma essendo il campionato più ricco, più seguito e importante d'Europa prevedo conseguenze a breve termine, ma essendo state le prime a fare dietrofront e di fatto a sancire la morte del progetto ne sarà tenuto di conto. 

LE SPAGNOLE- In questo momento è in atto una vera e propria guerra al Real Madrid, con Perez che era il presdiente della Superlega, che ci ha messo la faccia e si è esposto in prima persona. Piquè ha sancito l'addio del Barcellona (guardandosi bene dal lasciare qualcosa di suo sul tavolo per impedirlo) con un tweet. Barcellona e Atletico si defilano. Per queste squadre soprattutto le 2 classiche forse la Superlega sarebbe stata la soluzione migliore per sopperire ai debiti mostruosi che hanno accumulato. Vedo comunque difficili ritorsioni almeno su Barcellona e Real, perchè nonostante siano tra i golpisti hanno una tale influenza e potere all'interno del calcio europeo, dimostrato anno dopo anno anche in fatto di arbitraggi europei, e un tale seguito a livello mondiale che non riesco a pensare che possano in qualche modo penalizzarle. 

LE ITALIANE- Qui si arriva al punto dolente. Già in questi anni abbiamo capito quanto il calcio italiano sia in regressione e in crisi. Crisi di risultati, di gioco, di rappresentanza e di considerazione in Europa. Le nostre compagini non avevano molta credibilità prima di ora e da ora in poi cosa succederà? Il Milan è stata l'unica squadra a pagare per il FFP, con l'esclusione da una competizione Uefa già una volta, Gazidis si era detto entusiasta del progetto e il Milan AD ORA non è ancora uscito (la situazione è in contiua evoluzione). L'immagine della Juventus è totalmente compromessa dalla persona di Andrea Agnelli, come certificato da Ceferin e di questo parlerò in un altro articolo più nel dettaglio. L'Inter, ancor più del Milan, non si è mai esposta, ma si è limitata a partecipare, mettendoci per niente la faccia in nessun elemento societario. Per assenza della società stessa? Strategia più cauta in vista di un eventuale fallimento? il più classico paraculismo all'italiana? Non saprei dirlo, ma è comunque stata la prima ad uscire.
Agnelli è comunque colui che più si è esposto e ciò pone la Juventus in una posizione scomoda, vulnerabile e "il sentimento popolare", che non tramonta mai, coadiuvato da una stampa tendenzialmente contraria ed anti-juventina ne peggiorano la posizione anche rispetto a Milan e Inter, che sono coinvolte allo stesso modo.

In parole povere... ho paura. Paura di ritorsioni a vari livelli, arbitrali, federali ecc. Purtroppo noi juventini sappiamo bene come funziona in Italia, se una cosa la fa la Juventus non è come se la facessero le altre, anche se la facessero più grave. Essendo la Juventus l'unica squadra di cui ho a cuore le sorti, penso al mio e credo che le dimissioni del presidente siano necessarie. Spiegherò in un altro articolo le motivazioni, perchè esse vanno anche al di là di questa figuraccia, e le possibili conseguenze e manovre che potrebbero essere attuate dalla proprietà per sopravvivere a questo vero e proprio terremoto che si prospetta.