Sento ostentatamente ripetere che quest'anno "si punta alla Champion's", che -"si il sesto scudetto di fila ma...l'Europa è un altra cosa". Che Allegri proprio ha sbagliato mestiere, come anche Marotta. Prendiamo in esame i fatti, esulando dalla possibilità che la "coppa dalle grandi orecchie" non finisca alla squadra più forte ma alla più "fortunata" (così successe ad esempio al Chelsea di Di Matteo) e che quindi la nostra Juve possa giocarsela. La squadra di quest'anno rappresenta una magnifica incompiuta. La difesa: arcigna, affidabile, ma "datata": Barzagli e Chiellini - due autentici monumenti - garantiscono ancora uno-due anni e senza ripetere le sequenze di partite dell'ultimo lustro. Evra è al capolinea, come Lichtsteiner. Dani Alves è un punto interrogativo. Già pronti Rugani e in potenza Caldara. Mattiello e Romagna "abili ed arruolati". Bonucci dovrebbe e dovrà costituire il ponte con il futuro. A centrocampo vengono le note (più) dolenti - imporponibile il paragone tra Vidal-Pirlo-Pogba e i vari Sturaro, Lemina, Rincon, Hernanes. Khedira, straordinario, è incostante. Pjanic un'incognita. Anche qui, con Mandragora già acquisito e Sensi in maturazione, sarà Marchisio a dover garantire il passaggio di consegne. In attacco vi sono giocatori straordinari, fuoriclasse assoluti come Dybala e Higuain. Pjaca una ulteriore incognita. Mandzukic non farà la riserva un altro anno. Il giovane Orsolini (già messo in cascina) e Kean paiono attrezzati per crescere. Buffon intoccabile, ma non eterno. Insomma, la pur fortissima Juventus di quest'anno mi pare - più degli altri anni - una squadra in transizione, lontana dal granitico blocco di formidabili atleti che hanno vinto - il primo anno di Allegriana memoria - scudetto, coppa Italia e arrivati in finale di Champions. Ripeto, non si discute in merito al valore della rosa odierna. Ciò che è oggetto di dibattito è di voler mascherare dietro l'acquisto di un autentico Fenomeno (Higuain) di aver indebolito il settore nevralgico del campo ed usurato alcuni giocatori (in difesa su tutti). A cosa serve una faretra colma di frecce se non hai un arco per scoccarle a tutta potenza? Le mosse di Marotta mi paiono in tal senso chiare: (ri)costruire uno zoccolo duro di giocatori Italiani (nati o comunque gravitati attorno al club) per iniziare un secondo ciclo vincente. Così è successo nei grandi club: si pensi al Manchester United che si è garantito scudetti e coppe dei Campioni passando da Cantona, Hughes, McClair, Lee Sharpe a David Beckham, Paul Scholes, i due Neville e poi a Roy Keane, Wayne Rooney, Teddy Sheringham fino a Cristiano Ronaldo (acquistato giovanissimo dallo Sporting) ed ai Calypso Boys (Yorke e Cole). Similmente aveva fatto nei primi anni '90 l' Ajax dei fratelli de Boer, passando da Kluivert, Davids, Reiziger, Finidi e Bogarte a Litmanen, Stam, Kiki Musapa, Babangida e compagni. Negli ultimi anni hanno così fatto Barcellona (non starò ad elencare i prodotti della cantera) ed il Bayern Monaco. Di fatto queste ultime hanno dominato l'ultimo lustro di Champion's. Unica eccezione? Il Real Madrid. Ne siamo proprio sicuri? Negli anni '80 la formidabile "quinta del Buitre" (Butragueno, Martin Vasquez, Michel, Chendo, etc) dominava in campo spagnolo ed europeo. E anche l'attuale formazione , sebbene costruite con milioni su milioni, presenta elementi di spicco (quali ad esempio Morata, Varane, Asenjo) cresciuti nel vivaio. Raramente hanno vinto squadre costruire "solo" con milioni (vedasi PSG o Manchester City - cha appiono più squadre da Playstation). La strada da seguire è dunque questa, pochi acquisti mirati (alla Higuain) e ricostruzione di un "nucleo storico" da cui (ri)paritre. Paradossalmente potrebbero bastare uno-due grandi acquisti in Estate per ripartire. Chiudo in maniera meno disfattista: quest'anno lo stesso problema della Juve pare lo stiamo affrontando anche a Barcellona e (meno) a Monaco di Baviera. Chelsea e Manchester United non ci sono. Col Real la tradizione è favorevole. Chissà...