Dopo 7 anni il Milan è in Champions League. Dopo 7 anni il Milan è tornato nella sua casa al termine di una stagione straordinaria giocata ad altissimi livelli dall’inizio alla fine.
Una qualificazione conquistata e meritata a coronamento di un lavoro costante e impeccabile di Stefano Pioli iniziato con la sconfitta per 0-5 a Bergamo e finito con una vittoria, la più importante di tutte, per 0-2 sempre a Bergamo.
Perché se da un lato è innegabile che l’arrivo di Ibrahimovic abbia completamente rivoltato il destino di questa squadra, i meriti di questo traguardo sono anche e soprattutto dell’allenatore, che è riuscito a creare un gruppo, una squadra e una famiglia, lavorando non solo sull’aspetto tecnico-tattico, ma anche sulla testa e sulla mentalità dei giocatori.
Perché il Milan si è sempre rialzato dopo delle sconfitte che per una squadra non matura mentalmente sarebbero state fatali; basti pensare all’ultimo periodo nel quale in molti avevano dato per morto il Milan dopo le sconfitte contro il Sassuolo in casa, contro la Lazio in trasferta per 0-3 o dopo il pareggio in casa contro il Cagliari che aveva seriamente complicato la qualificazione in Champions; ma la squadra ha sempre reagito e ha preso sempre più consapevolezza dei propri mezzi andando a vincere le partite più importanti e decisive.

La stagione del Milan merita quindi un 8 perché, nonostante la qualificazione sia stata raggiunta solo all’ultima giornata rischiando anche di non centrarla, la squadra è andata ben oltre le aspettative di tutti i tifosi rimanendo per tutto il campionato nelle prime posizioni della classifica.

Andiamo ad analizzare ora la stagione dei singoli giocatori:
Gianluigi Donnarumma 7: se la qualificazione arriva è anche merito di Gigio che nelle partite decisive chiude la porta e dà sempre la sensazione di sicurezza. Nonostante qualche errore nel periodo più delicato della sua stagione si fa sempre perdonare con delle parate strepitose e con i 14 cleen sheets in campionato. Adesso speriamo che con la Champions possa rinnovare il contratto…

Cipiran Tatarusanu 6: è stato impiegato poco ma ha sempre risposto presente. La sua migliore prestazione è stata in Europa League contro lo Sparta Praga con una grande parata nei minuti finali che ha consegnato al Milan la vittoria.

Antonio Donnarumma S.V.

Davide Calabria 7: una stagione strepitosa per il terzino che sembra essere rinato con Pioli. Sempre attento e puntuale in fase difensiva e propositivo in fase offensiva. Quando è in forma non fa passare nessuno e in stagione è stato anche impiegato in ruoli che non fanno parte del suo repertorio interpretandoli sempre al massimo.

Diogo Dalot 6-: non la migliore stagione per il portoghese che con ogni probabilità non verrà riscattato dal Milan. Rendimento altalenante e prestazioni, soprattutto nella prima parte di campionato non all’altezza della maglia che veste. Si riprende nel girone di ritorno e nelle partite di Europa contro la sua ex-squadra, il Manchester United, fa vedere il meglio di sé.

Alessio Romagnoli 5: doveva essere la stagione della consacrazione e invece si è rivelata la delusione più grande di questo campionato. Il capitano del Milan non è riuscito ad imporsi e a fare il salto di qualità che gli si chiede da qualche anno a questa parte e dopo una prima parte di stagione a livelli bassi e piena di critiche, viene messo in panchina e delle ultime 15 partite ne gioca da titolare solo 2. Ormai ai margini del progetto è molto probabile che in estate possa partire anche a causa delle richieste economiche estremamente alte per il rinnovo di contratto in scadenza nel 2022, non giustificate da un rendimento molto basso del giocatore.

Theo Hernandez 7: un’altra stagione strepitosa per il terzino francese che fra campionato e coppe realizza 8 gol e 7 assist.
Si spegne un po' nella metà del girone di ritorno dove tocca il fondo nella partita contro la Sampdoria finita per 1-1 nella quale regala il pallone a Quagliarella che segna un gran gol, ma si riprende subito e diventa decisivo nel finale con delle prestazioni di altissimo livello che valgono la qualificazione in Champions League.

Pierre Kalulu 6: impiegato nella prima parte del campionato come difensore centrale a causa dell’emergenza infortunati, riesce a trovare il suo primo gol con la maglia del Milan contro il Genoa. Quando viene chiamato in causa risponde presente e dimostra di poter fare il vice Calabria.

Fikayo Tomori 8: appena arrivato a Milano non lo conosceva nessuno se non i più appassionati alla Premier League, ma nel giro di poche partite riesce a rubare il posto al capitano Romagnoli.
Un difensore che al Milan mancava, veloce e aggressivo, non lascia tempo per pensare agli avversari e se per caso questi ultimi dovessero riuscire a sorprenderlo lui inizia a correre e non si ferma più. Trova anche il primo gol con la maglia rossonera nella partita più importante della stagione a Torino contro la Juventus saltando in alto di ben 2,62 metri. Riscatto praticamente certo dal Chelsea e posto da titolare assicurato.

Simon Kjaer 8: il vero leader della difesa. Di testa le prende tutte, anticipa qualsiasi cosa e si fa sorprendere poche volte. Decisivo nelle partite che contano e molto attaccato alla maglia tanto da giocare anche quando non è al top della condizione fisica.
Lui e Tomori formano una coppia difensiva completa e complementare che al Milan mancava da molti anni.

Matteo Gabbia 6: una stagione dettata dagli infortuni che non hanno permesso a questo giovane di trovare continuità.
Quando viene schierato tuttavia si fa trovare pronto e puntuale.

Ismael Bennacer 6: uno dei più colpiti dagli infortuni e salta di fatto tutto il girone di andata. Quando torna fa delle prestazioni importanti, detta i tempi delle azioni, con la sua qualità il livello si alza ma purtroppo non torna ai livelli della stagione passata e molte volte gioca anche con la paura di una ricaduta.

Sandro Tonali 5,5: è arrivato come uno dei colpi più importanti della campagna acquisti del Milan ma purtroppo ha tradito le aspettative. Il peso della maglia si fa sentire e gioca solo la prima parte di campionato fino al rientro di Bennacer. Complice anche il sistema di gioco che non gli è congeniale, disputa delle prestazioni che sanno di compitino, senza mai fare quella giocata in più.
Nonostante ciò credo che Sandro possa diventare un giocatore importante per questo Milan e che abbia bisogno di tempo per poter esprimere il suo vero potenziale.

Soualiho Meitè 6-: arrivato a Gennaio come rinforzo a centrocampo per far rifiatare Kessiè, ha alternato delle prestazioni importanti, come contro il Manchester United, a delle partite in ombra. Probabilmente non verrà riscattato e per il centrocampo si cercherà un altro profilo.

Frank Kessiè 9: il Presidente di nome e di fatto. Si è fatto carico della squadra e l’ha trascinata in Champions dalla prima all’ultima giornata. Un giocatore imprescindibile del centrocampo del Milan, che corre su tutti i palloni e abbina qualità e quantità. Una stagione da incorniciare con 14 reti in campionato e delle prestazioni da campione che lo rendono l’uomo più importante della stagione del Milan.

Samu Castillejo 5,5: ormai ai margini del progetto è pronto a lasciare il Milan in estate. Non è stato mai decisivo e non ha mai sfruttato le occasioni che Pioli gli ha concesso.

Jens Petter Hauge 6-: i primi mesi sono stati da grande giocatore, poi si è perso forse perché non si è ambientato o forse perché Pioli non lo ritiene una pedina fondamentale della sua squadra. Il talento c’è ed è innegabile, forse qualche esperienza in prestito potrebbe fargli bene.

Rade Krunic 6: è sempre puntuale quando viene chiamato in causa a fare tutti i ruoli del centrocampo ma purtroppo ha dei limiti tecnici che non lo rendono un giocatore da Milan.

Alexis Saelemaekers 6,5: un motorino sulla fascia destra che non smette mai di correre. Purtroppo non è molto incisivo sotto porta ma la generosità, la grinta e il sacrificio che mette dentro ogni partita sono encomiabili. A qualsiasi allenatore farebbe piacere avere un giocatore come Alexis in squadra.

Hakan Calhanoglu 6-: una stagione al di sotto delle aspettative. Dopo quanto fatto vedere nella stagione passata ci aspettavamo tutti un salto di qualità che non è arrivato complice anche il Covid.
Molti errori tecnici non da lui all’interno delle singole partite che non giustificano le richieste economiche elevate per il rinnovo di contratto. Quando gioca bene Calhanoglu gioca bene anche il Milan e questo è un dato di fatto in quanto è lui il vero leader tecnico della squadra, da lui passano molti palloni e lui è il giocatore che deve finalizzare l’azione. Un rendimento al di sotto della media che potrebbe costargli la riconferma.

Brahim Diaz 6,5: dopo un inizio di stagione buono scompare per poi ricomparire nel finale. Se la qualificazione è arrivata è anche merito suo e di Pioli che gli ha dato fiducia in un momento decisivo del campionato con le prestazioni di Torino e di Bergamo che hanno fatto vedere all’Italia chi è davvero Brahim Diaz.

Mario Mandzukic S.V.: senza voto perché non lo abbiamo quasi mai visto giocare. Era arrivato come colpo per puntare allo scudetto ma è rimasto in infermeria per tutto il girone di ritorno.

Zlatan Ibrahimovic 7: leader carismatico della squadra. Gioca praticamente come regista offensivo e segna 15 gol in 19 partite in Serie A. E’ fermo per la metà delle partite a causa degli infortuni e per questo il Milan necessita di un vice di affidabilità perché l’anno prossimo Ibra avrà 40 anni e probabilmente non farà tutte le partite. Tutto sommato una stagione positiva da trascinatore e da leader.

Ante Rebic 6,5: salta tutta la prima parte di stagione per infortunio e non rientra bene, sembra svogliato e svuotato. Poi inizia a segnare e non si ferma più confermando che il girone di ritorno è suo segnando ben 10 degli 11 gol stagionali negli ultimi 5 mesi.
Decisivo nella vittoria sulla Juve e segna la sua prima tripletta in rossonero contro il Torino.

Rafael Leao 6: prima parte di stagione da 7 e seconda parte di stagione da 5. Inizia il campionato in modo ottimo, sembra inarrestabile sulla sinistra e fa delle prestazioni memorabili; ad esempio contro l’Inter nel derby di andata o contro il Sassuolo dove segna il gol più veloce della Serie A. Nel girone di ritorno si oscura e si rende protagonista in negativo di prestazioni non all’altezza.

Stefano Pioli 8: la Champions passa dalle sue mani, dalle sue scelte, dal suo lavoro costante sulla testa e sulla mentalità dei giocatori. Il Milan gioca bene e ha un’identità grazie a lui. Rischia qualcosa sulla corsa alla Champions League alla fine ma il destino della squadra è sempre stato nelle sue mani e nelle partite dove serviva vincere ha sempre vinto.