Dopo 11 anni dall’ultimo titolo nazionale, il Milan è Campione d’Italia in uno dei campionati di Serie A più avvincenti degli ultimi anni, che ha visto le due squadre di Milano darsi battaglia fino all’ultima giornata.
A spuntarla alla fine sono i ragazzi di Stefano Pioli, che con sacrificio, lavoro e cuore sono andati a prendere questo scudetto diventando la squadra più giovane a vincere la Serie A dall’era dei tre punti con l’età media di 26 anni.
Nessuno a inizio stagione avrebbe puntato un soldo sulla vittoria del Milan, che veniva considerato da molti addirittura fuori dalla zona Champions League e che con la partenza a parametro zero di alcuni giocatori importanti era destinato a un campionato anonimo, frutto delle fatiche delle partite di coppa.
Così non è stato, perché il Milan è stata la squadra più continua nei risultati di tutte; è stata la squadra che nonostante gli innumerevoli infortuni ed episodi arbitrali a sfavore, è riuscita a mantenere il morale alto nei momenti più difficili e la calma nei momenti più euforici; il Milan ha meritato più di tutti perché questo percorso è iniziato 2 anni fa, dal punto più basso della storia toccato con quel 5-0 a Bergamo contro l’Atalanta, e con il lavoro di una persona e di un allenatore molto sottovalutato anche dagli stessi tifosi milanisti, questa squadra ha chiuso il cerchio coronando questi anni di fatica e sacrificio con la vittoria.
Al termine di questa grande stagione che laurea il Milan campione d’Italia per la diciannovesima volta, andiamo a vedere i miei personali voti all’annata della squadra:

PORTIERI
-Mike Maignan 9
: ha dimostrato fin dalla prima amichevole di avere il carisma e la forza di scacciare i fantasmi del suo predecessore. Alcuni dicevano che senza Donnarumma il Milan avrebbe perso almeno 15 punti, grazie a Magic Mike il Milan ne ha ottenuti addirittura 23. Un fenomeno tra i pali che ci ha deliziato con delle parate decisive e dal coefficiente di difficoltà altissimo, come quelle contro la Roma o nel derby di ritorno, e un fenomeno anche con i piedi e nella costruzione del gioco dal basso come vero e proprio regista della difesa. Probabilmente l’acquisto migliore della coppia Maldini-Massara che per soli 13 milioni hanno portato al Milan il Miglior Portiere della Serie A e uno dei migliori in Europa. Se lo scudetto è rossonero, gran parte del merito va anche a Magic Mike Maignan.
-Ciprian Tatarusanu 7: nonostante abbia giocato solo sei partite a causa dell’infortunio al polso di Maignan, si è fatto trovare pronto e nel suo piccolo ha deciso la sfida scudetto contro l’Inter in quanto proprio nel derby di andata ci sono le sue mani sul rigore parato su Lautaro Martinez che ha permesso al Milan di mantenere il vantaggio negli scontri diretti.
-Antonio Mirante s.v.

DIFENSORI
-Pierre Kalulu 8,5: voto da dividere con chi ci aveva creduto dall’inizio, ossia Maldini e Massara che a Gennaio hanno deciso di puntare su questo ragazzo non andando a prendere un difensore centrale nel momento di emergenza. Kalulu ha stupito tutti per la sua freddezza perché nonostante sia un ragazzo del 2000, gioca ogni partita come se fosse un veterano, dando solidità e tranquillità alla difesa del Milan.
-Fikayo Tomori 8,5: un anno incredibile anche per Tomori che si è preso il posto da titolare del Milan sfornando delle prestazioni incredibili in coppia prima con Romagnoli, poi con Kjaer e infine con Kalulu, contribuendo nelle ultime 10 giornate a chiudere la difesa subendo solo 2 gol e mantenendo la rete inviolata per 8 partite, rendendo la difesa del Milan la migliore del campionato insieme a quella del Napoli con soli 31 gol subiti.
-Alessio Romagnoli 6,5: una stagione non indimenticabile dal punto di vista delle prestazioni, ha addirittura perso il posto da titolare e la fascia da capitano nelle ultime partite a causa di un rendimento altalenante. Le continue voci di un suo trasferimento a parametro zero potrebbero aver inciso su questa stagione ma nonostante tutto, quando è stato chiamato ha sempre risposto presente da vero professionista.
-Simon Kjaer 7: una stagione travagliata per Kjaer che si è dovuto arrendere dopo solo 10 giornate a causa dell’infortunio al crociato. Fino a quel momento era lui il leader difensivo del Milan, un leader silenzioso ma efficace, capace di dirigere il reparto difensivo da solo. Lo scudetto è anche dedicato a lui, sperando si poterlo riavere nella forma migliore per il prossimo anno.
-Davide Calabria 7: diventato capitano del Milan ha onorato la fascia e si è sacrificato fino alla fine per la maglia. Grandi prestazioni nella prima parte di campionato come nella sfida di andata contro l’Atalanta, nelle ultime sfide ha forse subito un po' la pressione che lo ha reso a tratti impreciso e impacciato. Una stagione positiva anche dal punto di vista realizzativo con 2 gol e 3 assist.
-Alessandro Florenzi 7: fin dall’inizio ha portato esperienza e spensieratezza all’interno dello spogliatoio. Figure come la sua sono fondamentali per mantenere sempre il morale alto nei momenti più negativi della stagione. Mettendosi a disposizione di Pioli e dando il suo contributo con 2 gol anche non essendo la prima scelta, si è meritato il riscatto dalla Roma.
-Theo Hernandez 9: il terzino più forte del mondo. Il solito Theo Hernandez dal punto di vista offensivo, 5 gol e 6 assist, nessuno come lui in Europa negli ultimi due anni dal punto di vista realizzativo. Con le sue corse devastanti è in grado di spaccare le difese delle squadre e di creare superiorità numerica; un esempio è il gol contro l’Atalanta dopo un coast-to-coast di 95 metri. Theo però quest’anno ha fatto lo switch dal punto di vista difensivo, considerato il punto debole del francese. In questa stagione, infatti, è cresciuto molto nei duelli vinti, nei contrasti effettuati e nelle diagonali difensive che in molte partite hanno contribuito alle vittorie del Milan.
-Fode Ballo-Tourè 5,5: non all’altezza di essere la riserva di Theo Hernandez, tanto da essere messo da parte anche da Pioli che non lo considera affidabile sulla fascia sinistra. Uno dei ruoli da rinforzare per l’anno prossimo.
-Matteo Gabbia 6: si fa trovare pronto quando viene chiamato nel momento del bisogno e sforna le migliori prestazioni con Kalulu nel mese di Gennaio. Affidabile ma potrebbe esser mandato in prestito magari in una squadra di Serie A per farsi le ossa e accumulare minutaggio che nel Milan del prossimo anno potrebbe mancare.

CENTROCAMPISTI
-Sandro Tonali 9:
la sorpresa più positiva di questa stagione. Come dice la canzone dedicata a lui diventata virale negli ultimi giorni, attaccamento alla maglia, sudore, sangue e fatica sono alla base del miglioramento del pilastro del centrocampo del Milan e del futuro centrocampo della Nazionale.
5 gol e 3 assist tutti decisivi fra i quali risalta quel gol allo scadere contro la Lazio che probabilmente ha spianato la strada ai rossoneri per la vittoria finale. Sandro Tonali è il simbolo del milanismo e del bambino che realizza il sogno di giocare nella sua squadra del cuore e vincere lo scudetto.
-Ismael Bennacer 8: il mastino del centrocampo che recupera palloni, mettendoci qualità e fisicità nonostante la statura minuta.
E’ decisivo con i suoi gol da fuori area contro il Cagliari e il Bologna e nel momento di appannamento del centrocampo del Milan, si prende sulle spalle il reparto e lo trascina alla vittoria.
-Tiemouè Bakayoko 5: l’operazione flop del mercato estivo del Milan. Non è mai entrato nei meccanismi di gioco di Pioli nonostante nel mese di Gennaio sia Kessiè che Bennacer fossero occupati in Coppa d’Africa. Probabilmente il Milan dovrà fare diverse operazioni a centrocampo per fare il salto di qualità definitivo.
-Franck Kessiè 7,5: un’annata difficile per l’ormai ex-presidente destinato a vestire la maglia del Barcellona. I tifosi non si sono dimenticati quella promessa mai mantenuta e tutte le situazioni quasi ridicole con il suo procuratore per la trattativa del rinnovo, facendo pesare le conseguenze delle sue azioni con dei sonori fischi. Fischi che si sono trasformati in applausi nella giornata di ieri con il gol del 3-0 al Sassuolo e la vittoria dello scudetto che ha spazzato via l’amarezza facendo spazio al rimorso e alla nostalgia degli anni passati da Franck in rossonero. Quest’anno abbiamo visto il vero Kessiè in poche occasioni probabilmente perché era con la testa altrove, ma nei momenti decisivi non è mai mancato e anche grazie a lui se il Milan ha conquistato il titolo. Grazie Presidente.
-Rade Krunic 7: il jolly di Pioli nelle ultime partite. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere Krunic titolare nelle ultime partite decisive per lo scudetto ma Rade rappresenta in tutto e per tutto l’uomo ideale di Pioli. Professionalità, disponibilità e umiltà sono gli aggettivi migliori per riassumere l’uomo e il calciatore.
-Brahim Diaz 5,5: partito alla grande nelle prime partite, dopo la positività è sparito dai radar. Una vera e propria incognita nel ruolo per Pioli che ha dovuto adattare Kessiè e Krunic per sopperire alla discontinuità dello spagnolo. Una delle (poche) delusioni di questa annata.
-Daniel Maldini 6: ha giocato pochissimo in questa stagione ma ha siglato il suo primo gol con la maglia del Milan. Speriamo possa essere l’inizio di una grande storia degna del suo cognome.

ATTACCANTI
-Rafael Leao 9,5:
11 gol e 10 assist in stagione, capocannoniere e uomo assist migliore del Milan. Leao ha fatto boom ed è destinato solo a migliorare. Di una categoria superiore. Fa quello che vuole degli avversari e gli basta accelerare per saltare sempre l’uomo.
L’uomo scudetto di questo Milan, MVP del campionato ed elemento fondamentale su cui poggiare le fondamenta del Milan che deve tornare competitivo anche in Europa.
Le cose da migliorare sono ancora molte, su tutte la continuità sia all’interno della partita che sul lungo tratto e la concretezza sotto porta; per la mole di occasioni da gol create può tranquillamente ambire a 20 gol stagionali e altrettanti assist.
Indubbiamente insieme a Theo Hernandez e Mike Maignan, sono i top player di questa squadra che hanno trascinato il Milan alla vittoria.
-Ante Rebic 5,5: una stagione negativa ma con delle attenuanti, a partire dai numerosi infortuni che lo hanno tenuto fuori per tante, troppe partite. Quando si è ripreso ed è stato buttato nella mischia, non ha risposto sempre nel migliore dei modi, entrando molte volte svogliato e mai sul pezzo dal punto di vista mentale.
-Alexis Saelemakers 6: il giocatore che ogni allenatore vorrebbe in quanto sembra non avvertire la fatica. Nonostante ciò, è facilmente intuibile che non possa essere lui il titolare a destra in quanto è andato a segno solo 1 volta in stagione e mettendo 3 assist per i compagni; troppo poco per quella zona del campo.
-Junior Messias 6,5: la storia di Messias la conosciamo tutti ed è qualcosa di incredibile, quasi da libro delle fiabe. 5 gol e 2 assist in campionato sono la rappresentazione di una stagione tutto sommato positiva ma forse non all’altezza di un titolare nel ruolo.
Messias è entrato nel cuore dei tifosi anche per quel gol contro l’Atletico Madrid in Champions, ma siamo sicuri che debba essere lui il titolare a destra?
-Zlatan Ibrahimovic 8,5: il voto può sembrare esagerato per le statistiche e per le poche partite giocate, solo 23 presenze con 8 gol e 3 assist e più della metà delle partite saltate per infortunio.
Ma la forza di Zlatan sta nella mentalità che ha dato alla squadra, togliendo la responsabilità dai giovani e addossandosi la pressione, dando indicazioni come un vero e proprio allenatore dalla panchina, comportandosi come un fratello maggiore che prende sotto l’ala protettiva i fratelli minori.
E sotto la sua ala protettiva sono sbocciati tutti i giovani di questo Milan. Una presenza come la sua nello spogliatoio, qualora dovesse smettere dopo questa stagione, sarebbe impossibile da rimpiazzare e dopo le parole di ieri a DAZN il ritiro sembra più vicino che mai. ETERNO.
-Olivier Giroud 8:
è arrivato al Milan per far rifiatare Ibrahimovic e si è ritrovato a fare il titolare. Ha sfatato alla grande la maledizione della maglia numero 9 segnando 11 gol in campionato, che potrebbero sembrare all’apparenza pochi, uno più pesante dell’altro. Ricordiamo la doppietta nel derby di ritorno, il gol a Napoli e la doppietta che ha consegnato ai rossoneri lo scudetto contro il Sassuolo. Non sarà un goleador da 30 reti a stagione ma ha decisamente conquistato il cuore per i suoi gol pesanti.
-Samu Castillejo 6: fuori dal progetto dall’inizio della stagione ma di Castillejo vorrei ricordare la partita contro l’Hellas Verona a San Siro con i due assist che hanno decretato la vittoria in rimonta da 0-2 a 3-2.
-Marko Lazetic s.v.

-Stefano Pioli 10: il principale fautore del successo dei rossoneri è senza dubbio Stefano Pioli che ha attuato un vero e proprio miracolo sportivo. Ha saputo dare a questa squadra la sua impronta, riuscendo ad esprimere per buona parte del campionato un gioco spumeggiante ed europeo, migliorando ogni elemento della rosa dando fiducia ai giovani che hanno ripagato nel migliore dei modi.​