E' inutile ora, per me, ripetere i fatti di Bruxelles. Mi hanno detto di considerare sempre le cinque W nella stesura di un articolo. Non ci riesco. E' che i fatti di Bruxelles li sanno davvero tutti. E li strumentalizzano generando il panico, e li propinano alle masse idiote sotto forma di hashtag e immagini del profilo populiste. E' che li sanno tutti e forse non li sa nessuno. E' che già si è generato quel caos mediatico che porta al terrore (che poi, parlandoci chiaro, è il reale obiettivo degli attentatori): nessuno vuole uscire di casa, nessuno vuole più viaggiare, nessuno stringe più la mano al musulmano o a chi non ha il nostro colore della pelle. E in questo caos si inserisce anche il calcio. Belgio-Portogallo è stata annullata: giusto. Per il dolore, per il trauma, per l'indignazione. Ma non per la paura. Quella non la sopporto. E allora no, cara Italia: contro Spagna e Germania ci devi giocare, e lo stesso vale per le altre Nazionali. Mandate (e mandiamo) un messaggio: non abbiamo paura, non riuscirete a toccarci lo svago, non riuscirete a toccarci la quotidianità. Quella che viene espressa alla perfezione nel calcio. Prendete tutte le misure di sicurezza necessarie ma no, non fermate il calcio: sarebbe un errore. E una sconfitta.