C'era un tempo in cui i campionati erano equilibrati. O forse c'è ancora. In Italia, con il Napoli che tiene quasi il passo della Juventus. In Inghilterra, dove il Leicester sta scrivendo la storia e forse in Germania, con il Bayern che clamorosamente a marzo ancora non ha chiuso i giochi. In Francia, però, il campionato si è chiuso ancor prima di iniziare: il PSG ha messo in chiaro da subito la sua superiorità. Rispecchiata, tra l'altro, dai numeri: 24 vittorie, 5 pareggi e appena una sconfitta nelle 30 partite sinora giocate. Un distacco sul Monaco secondo di 25 punti: distanza che vale il titolo con 8 giornate di anticipo. E' bastato un allenamento sul campo del Troyes, battuto 0-9 (vittoria più larga nella storia della Ligue 1 moderna) per conquistare il titolo. Uno sforzo minimo che dimostra la superiorità di una squadra ma anche la pochezza di un campionato che, non a caso, fatica a raggiungere i livelli della Bundesliga, della Premier, della Liga e - sarebbe ingiusto non citarla - della Serie A. C'è una distanza nettissima, un abisso tra il PSG e le rivali. Un distacco accentuatosi grazie ai petroldollari e ai corposi investimenti estivi. Mirati a vincere la Champions, trofeo finora nemmeno vagamente sfiorato. Le vittorie del PSG sono circoscritte alla patria, dove vincere è davvero troppo facile. Ma a Parigi vanno fieri: allora festeggiate pure...