Una squadra che per mesi ha espresso il miglior calcio d'Italia non può essere messa in discussione così. Anche perché i numeri parlano chiaro: 2° posto in Italia con una sola lunghezza di distanza dall'attuale capolista, miglior attacco e seconda miglior difesa del campionato. Quattro partite senza vittoria fanno scattare un campanello d'allarme, certo, ma parlare come se la stagione fosse compromessa è davvero troppo. Addirittura sono stati messi in dubbio Sarri e Higuain, i veri artefici di questo piccolo capolavoro che è il Napoli. Discorsi al limite dell'assurdo, sulle bocche di chi, alle prime difficoltà, indossa i panni dell'allenatore. Questo, purtroppo, non è lo spirito giusto da cui ripartire: il suddetto è racchiuso negli applausi dello stadio San Paolo e di chi sa che la sconfitta con il Villarreal è frutto della pura e semplice sfortuna. I numeri lo confermano: 23 tiri contro 6, 66% contro il 34% di possesso palla. In generale una lezione di calcio alla quarta forza della Liga. Purtroppo il calcio è questo e le sconfitte vanno accettate in qualsiasi condizione. L'importante è ripartire da tutto quanto di buono fatto in questi mesi e dagli applausi del San Paolo, senza riportare tutti sul banco degli imputati. Perché ciò sarebbe davvero assurdo.