Schifo non è una parola sufficiente a descrivere la situazione che vive il Palermo. Le logiche becere degli ultras le lascio alla gestione delle forze dell'ordine, ciò che mi interessa sono quelle ancor più becere di chi gestisce in modo malsano una squadra che, insieme al Napoli, dovrebbe tenere alta la bandiera del Sud. E invece no. Il Palermo è giustamente in zona retrocessione, frutto di una stagione scellerata, partita male e conclusa peggio. Tutta colpa del suo presidente, che nel corso del campionato ha cambiato 11 volte allenatore (assurdo!) e che ha costruito ad agosto una squadra senza né capo né coda, vendendo i suoi pezzi più pregiati (Dybala e Belotti) e non trovando rimpiazzi all'altezza. Una squadra povera di qualità che non ha mai trovato una sua quadratura del cerchio, complici gli estenuanti cambi di allenatore: in origine era Iachini, poi Ballardini, Schelotto, Bosi, Tedesco, Novellino. Un miscuglio di allenatori che ha fatto solo il male di una squadra sì debole ma comunque superiore sulla carta a Frosinone e Carpi. E la colpa, ovviamente, non può che essere di Zamparini. Ha promesso, giurato e spergiurato che non avrebbe più esonerato allenatori: parole al vento. La domanda sorge spontanea: le casse del Palermo permettono tutti questi passaggi di consegne? E' normale tenere a libro paga più di 3 allenatori? E ora, esonerando Novellino e riportando al timone Ballardini, cosa si aspetta Zamparini? Un miracolo? Ha promesso che a giugno lascerà la guida del Palermo: speriamo che almeno questa promessa sia mantenuta, per il bene della squadra e del calcio in generale. P.S. Il sottotitolo è un richiamo al dipinto di denuncia sociale di Honorè Daumier "A Napoli: il migliore dei re che continua a far regnare l'ordine nei suoi stati". L'artista nel suo titolo sembra elogiare il sovrano per poi criticarlo aspramente.