Che strana e buffa storia quella del Napoli! Big in Serie A, in corsa per il titolo che manca da 26 anni, e piccola nel campionato Primavera. Uno strano caso che trova il suo perché negli investimenti pressoché nulli, nelle strutture mai veramente all'altezza e nella troppa insistenza con i giovani autoctoni. E così, il Napoli si ritrova ad annaspare nei bassifondi della classifica nel girone C, dove la Roma domina incontrastata e il Frosinone si gioca l'accesso alla final eight. In questo marasma riesce ad emergere anche qualcosa di buono. Il talento genuino di Antonio Negro è la nota più bella di questa stagione sfortunata. Classe '98, Negro è un centravanti forte fisicamente e dallo spiccato senso del goal: ne ha segnati 14 finora nel Campionato Primavera. Di testa, di destro, di sinistro, di rapina, di astuzia e di classe. Ricordo (essendo presente in quel di Sant'Antimo) il destro al volo alla Van Basten contro l'Avellino e la cavalcata d'autore conclusa con la rete del 4-0 al Bari. Ha uno straordinario feeling con il goal, lo cerca in ogni modo e sovente lo trova. I riconoscimenti più grandi sono arrivati dal Corriere dello Sport, che l'ha inserito nella lista dei migliori giovani d'Italia, e da Maurizio Sarri, che a novembre l'ha convocato per la trasferta europea sul campo del Club Brugge. Se son rose fioriranno: per Negro il futuro è roseo ma soprattutto azzurro.