Si è concluso con un pareggio per 1-1 il match della Sardegna Arena tra Cagliari e Milan. Un risultato che, al netto delle occasioni e del gioco fornito, sta stretto ai rossoneri, ma ai sardi è bastata una super prestazione nei primi quindici minuti per riuscire a portare a casa un pareggio.
Da segnalare una partita stellare del giovane Barella, per distacco il migliore della partita, che si è messo in mostra dopo le belle parole spese da Gattuso in conferenza stampa. 

Il vero pericolo per il Milan, ora, non è tecnico ma psicologico. Lo scorso anno, pareggiando contro squadre di questo calibro, la squadra costantemente si abbatteva senza reagire. Ed è il pericolo più grande a cui il Milan può andare incontro, ossia pensare di essere troppo sotto pressione, di avere tutto contro e, soprattutto, di non essere all’altezza. Perché ieri la prestazione c’è stata, la trama di gioco era si a tratti lenta ma condizionata dall’atteggiamento degli avversari, molto chiusi e densi soprattutto a centrocampo per essere pronti a ripartire per pungere la retroguardia avversaria. Io ho visto una squadra viva, che voleva proporre il suo calcio su un campo ultimamente molto ostico per le grandi squadre, ne sanno infatti qualcosa Juventus e Roma che lo scorso anno faticarono e non poco per superare la compagine rossoblù. Insomma, non è tutto da buttare, ma c’è da migliorare, soprattutto nel servire Higuain.
Il pipita ieri si è sbloccato grazie ad un recupero palla di Kessiè che ha permesso al bomber argentino di superare Cragno e depositare il pallone il rete, ma durante molti tratti della partita, si è visto l’attaccante ex Juve sbracciarsi coi suoi compagni che o lo servivano male o non lo facevano proprio, soprattutto Suso, che come fa spesso si intestardisce nella conclusione.
Bisogna capire che davanti non ci sono più Kalinic, Bacca o André Silva, ora abbiamo una punta tra le migliori del campionato e del mondo, e quindi possiamo alzare la testa e giocare insieme a lui.

Rimango molto fiducioso nella squadra, siamo solo all’inizio, ma sono sicuro che i risultati arriveranno. Ora testa al Dudelange, dove mi auguro che Ringhio scelga di schierare titolari i nuovi, come Caldara, Castillejo, Bakayoko e Laxalt, per far prendere loro una miglior dimestichezza coi compagni. Domenica prossima, invece, c’è l’Atalanta, un avversario tosto ma ideale per risollevarci e per far vedere a tutti che il Milan c’è e che non mollerà fino all’ultimo secondo dell’ultima partita. 

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