Si è appena conclusa alle ore 20:00 la sessione estiva del calciomercato di Serie A, in una giornata che si preannunciava ricca di colpi di scena ma che invece ha riservato pochi “botti” degni di nota.
Di tutte le squadre del campionato, il Milan è di certo quella che ha passato il mercato più rocambolesco ed incerto, forse irripetibile per diversi punti di vista.
Quest’estate, come ben noto, è successo di tutto: prima la decisione della UEFA di non far disputare un’Europa League conquistata sul campo per problemi di bilancio, poi il cambio di proprietà da Yonghong Li ad Elliott per il mancato adempimento di un aumento di capitale di 32 milioni da parte dell’imprenditore cinese, quando 12 mesi prima aveva acquistato il Milan per quasi un miliardo, con le conseguenti rivoluzioni a livello societario: via Fassone per “giusta causa”, esonerato Mirabelli, dentro Leonardo e, qualche giorno dopo, anche Paolo Maldini ad affiancarlo nel suo operato, con Paolo Scaroni nominato presidente ed AD ad interim, per cercare di ridare credibilità all’immagine del Milan, sporcata dall’ultimo periodo della gestione Li.
In sostanza il vero e proprio calciomercato del Milan inizia il 25 di luglio, giorno della presentazione alla stampa di Leonardo, e quindi a 24 giorni dalla chiusura, anche se precedentemente si erano uniti a parametro zero sotto la guida cinese Reina, Strinic ed Halilovic, acquisti che non avevano infiammato l’animo dei tifosi. Il cambio di proprietà, però, non ha consentito ai rossoneri di poter fare spese folli a causa del Fair Play Finanziario, e la politica di mercato è necessariamente rimasta la stessa di quella della precedente proprietà, ossia operare sostanzialmente a zero. Il compito di migliorare la rosa sembrava quasi impossibile.
A tutto ciò si aggiunse una notizia che scosse i tifosi: Leonardo Bonucci, il capitano della squadra, aveva chiesto di tornare alla Juventus dopo un solo anno. Questa indiscrezione verrà confermata da Leonardo, che però ha idee forti e carisma da vendere, con eccellenti qualità dirigenziali. Imbastisce così una trattativa con la Juventus riuscendo a portarsi a casa Gonzalo Higuain in prestito oneroso con diritto di riscatto e Mattia Caldara alla pari con Bonucci. Come detto, però, il mercato è praticamente a zero, quindi se si spende per Higuain deve partire qualcuno almeno alla stessa cifra o quasi. Ed ecco che Leonardo riesce a piazzare Nikola Kalinic all’Atletico Madrid, che sostanzialmente “paga” Higuain (Kalinic venduto a 15 milioni, Higuain pagato inizialmente 18 milioni riscatto escluso).
Questa filosofia viene intrapresa per tutti gli acquisti di targa leonardiana: esce Locatelli a 12 + bonus, dentro Castillejo a 18 + Bacca, esce Andrè Silva in prestito con diritto di riscatto a 40 milioni, dentro Bakayoko per la stessa formula e cifra del riscatto, viene riscattato Lapadula a 11 milioni, dentro Laxalt a 14 + bonus. Tutti questi acquisti, come spiegato da Leonardo, hanno un impatto quasi nullo sul bilancio. E così ciò che sembrava follia solo un mese fa è divenuto realtà. Le necessità primarie della squadra, ossia l’acquistare un bomber, un vice Suso e un vice Kessié, già individuate con la vecchia proprietà, sono state sanate.
Cosa manca? Sicuramente un top player a centrocampo, che possa garantire qualità e far fare alla squadra un ulteriore salto di qualità, impossibile da prendere in questa sessione di mercato. Queste ultime settimane sono state interessate dalle voci su Milinkovic-Savic e Rabiot, suggestioni rimaste tali e rimandate probabilmente tra un anno.

Nonostante ciò credo che a livello qualitativo la rosa, rispetto all’anno scorso, sia migliorata parecchio ed è in grado di competere seriamente per il quarto posto insieme a Roma, Lazio e Napoli. In questo momento ritengo che il Milan abbia le stesse possibilità di arrivare sesto come quelle di arrivare terzo, quarto o quinto, stessa cosa per le altre tre squadre sopra citate. Sarà una lotta fino all'ultima giornata per queste posizioni. I nuovi innesti portano sicuramente più versatilità ed adattamento a diversi ruoli rispetto al 4-3-3 di base: si può adottare un 4-2-3-1 con Kessié e Bakayoko a fare da filtro davanti alla difesa e Calhanoglu sulla trequarti che agirebbe da collante tra centrocampo e attacco in una sorta di regista atipico ad innescare Higuain e le ali, o addirittura un 3-4-3 in situazioni di emergenza, con Laxalt quarto di centrocampo a sinistra e magari Conti a destra quando sarà pienamente recuperato. A Gattuso il compito di ritagliare il miglior abito per questo Milan.

Credo che sia doveroso complimentarsi con Leonardo e Maldini per come si sono mossi sul mercato nelle restrizioni in cui doveva agire il Milan, credo che un 7,5 al loro operato sia un voto più che onesto.
Ora la parola passa al campo, giudice finale del calciomercato.

 

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