Altri tre punti per il Milan in Europa League. Dopo la vittoria stentata col Dudelange, ne arriva una più rotonda a San Siro contro l’Olympiacos. Un buon Milan a livello di palleggio nel primo tempo, che però stentava più a livello di grinta e voglia che a livello tattico.
Poi nel secondo tempo Gattuso, criticato più volte per sbagliare i cambi (a mio avviso anche giustamente), sceglie di passare al 4-2-4 inserendo Calhanoglu e Cutrone. E la partita cambia radicalmente.
Bastava accelerare un attimo e i due neo entrati inseriscono la quarta alla squadra, che nel giro di 10 minuti ribaltano il risultato da 0-1 a 3-1, con doppietta proprio di Cutrone e gol di Higuain.
Dopo la partita con la Roma, è la seconda volta che il duo del Milan riesce a far portare a casa la vittoria in favore dei rossoneri. Nel match coi giallorossi fu un filtrante magico del Pipita ad innescare il giovane attaccante italiano davanti alla porta. Stasera, invece, è bastava la fantasia di Calhanoglu a metterli in condizione di realizzare (ben due sono i suoi assist nei tre gol) e un gran cross di Ricardo Rodriguez. A fine gara ogni milanista si è posto questa domanda: ma quei due possono giocare sempre insieme cosa? Proviamo a dare una risposta il più ampia e profonda possibile, analizzando i pro e i contro. I vantaggi sarebbero che, con due punte, il Milan avrebbe sicuramente molto più peso in avanti e Higuain non sarebbe sempre o spesso solo contro i centrali di difesa avversari. I giocatori per supportarli ci sarebbero anche ma ci sono parecchi svantaggi da tener conto. Il primo, e anche il più lampante, è che Higuain e Cutrone sono le uniche punte vere che il Milan ha a disposizione in rosa.
Borini è stato provato prima punta con l’Empoli e ha dimostrato di non poter fare quello che sono in grado di fare il numero 9 e il numero 63 rossonero. Inoltre, con due punte, il modulo sarebbe il 4-4-2 (o 4-2-4, dipende dai punti di vista) e per giocare così serve gente di spinta che pensi anche alla fase difensiva, cosa che il Milan ad ora non ha per far sì che si possa tenere questo modulo per 90 minuti e probabilmente non avrà, perchè nessuna squadra di alto livello gioca fissa con quel modulo se non a partita in corso quando le squadre tendono ad allungarsi. Un’alternativa sarebbe il 4-3-1-2, modulo di stampo berlusconiano, che però andrebbe a sacrificare uno tra Calhanoglu e Suso, oltre che ad essere molto difficile da allenare in maniera rapida, visto che a livello di gioco soprattutto offensivo è totalmente diverso. 
A questo punto credo che continuare col 4-3-3 sia la scelta più intelligente e, in casi più o meno disperati come stasera, passare al 4-4-2 inserendo Cutrone, che a partita in corso si sta rivelando un’arma incredibilmente letale e spietata. Ora bisogna pensare al Chievo, partita fondamentale da vincere per dare continuità ai nostri risultati.

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