Il calciomercato invernale, anche detto di riparazione, è alle porte e, come ogni anno, sulle principali testate giornalistiche italiane hanno iniziato a impazzare nomi, cognomi e presunti valori di mercato di giocatori appetibili, per un motivo o per l’altro, dalle big della Serie A. I tifosi inevitabilmente sognano il colpo da novanta ma in cuor loro sanno che, soprattutto se le cose vanno bene come a Milanello, arriverà solo qualche rinforzo per puntellare una rosa che ha superato di gran lunga anche le più rosee aspettative.
Premesso che mi fido ciecamente di Paolo figlio di Cesare, di Massara e del loro team, come ogni tifoso anch’io ho la mia lista dei desideri, che si esaurisce in quattro acquisti realisticamente fattibili: due difensori (di cui si è parlato nella precedente puntata, Blog: Letterina per Babbo Natale Paolo Maldini (parte I) - Articolo di andreabarbuti (calciomercato.com)), un centrocampista e un attaccante.

Centrocampo: il vice-Kessié

Il 2020 è stato un anno di svolta per molti giocatori del Milan, uno su tutti, Franck Kessié. Da centrocampista di inserimento ma anche di rottura, incostante, fragile psicologicamente e spesso disattento, si è trasfromato in un mediano fantastico, insuperabile davanti alla difesa, straripante fisicamente nel recupero palla e nelle ripartenze e attentissimo tatticamente. Ad oggi è il perfetto compagno di reparto di Bennacer, è uno dei giocatori più irrinunciabili per Pioli ed è probabilmente il miglior mediano del campionato. La prima alternativa ai due titolari è Tonali che, se tatticamente è più simile a Kessié, per caratteristiche fisiche e tecniche è più un vice-Bennacer. L’ivoriano invece grazie alla sua indomabile fisicità è fondamentale nell’11 di Pioli ma è impossibile pensare che possa giocare 90’ ogni tre giorni. Diventa quindi urgente l’acquisto di un altro centrocampista con le sue caratteristiche, per farlo rifiatare nei match meno importanti senza perdere però in fisicità nella mediana.

Sono stati fatti tanti nomi in quel ruolo, a testimoniare il fatto che tutti siano convinti della priorità dell’operazione. Quello di cui si è parlato maggiormente è Boubakary Soumaré, mediano classe ’99 del Lille. Il suo prezzo sembrerebbe proibitivo ma per lui vale quanto detto anche per Botman nell’articolo precedente: la crisi finanziaria del Lille potrebbe giocare a favore di Maldini e Massara. Un altro profilo molto seguito è quello del diciannovenne del Tolosa Kouadio Koné, anche lui francese e del quale si parla molto bene. Il Tolosa chiede 10 milioni, cifra abbordabilissima. Entrambi sono considerati giocatori da Milan, o meglio da Milan di Elliot: giovani e bravi. Per quanto riguarda il mercato nostrano invece, alcune testate hanno parlato dell’interesse del Milan per il centrocampista del Torino Soualho Meité, guarda caso anche lui francese. Sicuramente è il profilo che scalda di meno i cuori dei tifosi rossoneri ma sarebbe un acquisto sicuramente intelligente: il giocatore conosce bene il campionato, ha caratteristiche pressoché identiche a quelle di Kessié (a partire dal peculiare modo in cui sono raccolte le loro treccine), ed è sicuramente poco adatto al gioco palleggiato di Gianpaolo, per cui potrebbe essere pagato veramente a prezzo di saldo. Un giocatore di cui non si è parlato ma che a mio avviso potrebbe fare comodo a Pioli è Pierre Kunde Malong, del Mainz. Il venticinquenne camerunese è un giocatore già pronto, ha un prezzo contenuto ed è un tuttofare del centrocampo del biancorosso: grande personalità e fisico dominante (nonostante sia alto “solo” 1.80) a cui abbina una tecnica essenziale ma discreta.

Ovviamente vale sempre il detto “ad ogni entrata deve corrispondere un’uscita”. In questo caso, vista l’abbondanza sulla trequarti, il giocatore più sacrificabile è Castillejo. Sulla destra Saelemaekers è diventato ormai titolare fisso e può essere sostituito sia da Brahim Diaz (quando bisogna attaccare), sia dal jolly Rade Krunić (se bisogna difendere il risultato), che, giustamente il Milan non vuole vendere per la sua duttilità. Castillejo poi, nonostante in Italia non abbia mai completamente convinto, ha un discreto mercato in Spagna e per una cifra attorno ai 12-15 milioni può essere una cessione interessante.

Attacco: il vice-Ibra

L’attaccante è sicuramente il capitolo più delicato di questo calciomercato per la dirigenza rossonera. Ibra ha dimostrato di essere ancora determinante ma, fra Covid e infortuni, ha giocato solo 6 partite su 14 in campionato (segnando dieci gol, piccolo dettaglio): meno della metà. Nelle restanti 8 partite il Milan ha sofferto meno del previsto dal punto di vista dei risultati ma ha dovuto cambiare radicalmente modo di giocare e adattare Rebić e Leao nel ruolo di punta centrale. Partite come quella pareggiata a Marassi sarebbero sicuramente meno in salita con lui in campo. Ad ogni modo, nel girone di ritorno la pressione aumenta, sia con le piccole che negli scontri diretti, che iniziano a diventare pesanti: il suo carisma sarà fondamentale. Inoltre, anche se stesse bene, sarebbe impensabile vederlo giocare tutte le partite, in campionato e in Europa League. L’acquisto di un vice-Ibra diventa quindi, se non prioritario, quanto meno auspicabile per dare quella personalità e quell’alternativa di gioco che alla squadra potrebbero mancare in assenza del suo trascinatore. Infine, bisogna già iniziare a pensare al dopo-Ibra, visto che lo svedese ha già fatto capire che è molto probabile che a giugno non se la senta più di continuare, a maggior ragione se sarà riuscito nell’obiettivo di riportare il Milan in Champions League.

In quest’ottica, il giocatore ideale sarebbe Olivier Giroud. Il trentaquattrenne francese del Chelsea ha esperienza da vendere, è forte fisicamente, è bravo a tenere la palla, è tecnicamente delizioso e ha i colpi del grande attaccante, insomma tutto quello che si potrebbe desiderare da un vice-Ibra. Farebbe sei mesi da vice Ibra e poi sarebbe una perfetta chioccia per permettere a un giovane (che arriverebbe a giugno, facendo delle valutazioni senza la fretta di dover comprare per forza a gennaio) di crescere con relativa calma: si parla molto di Jovic, Edouard, Brobbey (a me piace molto anche Isak della Real Sociedad, svedese proprio come Ibra) ma chissà che il dopo-Ibra non si alleni già a Milanello. D'altronde, se Leao si mettesse in testa che col suo fisico può diventare un grande attaccante, potrebbe essere lui il centravanti del Milan nel nuovo decennio, ma bisogna dargli tempo.

Se Giroud rappresenta il profilo ideale in quel ruolo, ovviamente è anche quello più difficile che arrivi, per due motivi. Il primo è che sta benissimo al Chelsea: si trova benissimo a Londra, la sua famiglia vive lì e lui, negli ultimi mesi, ha trovato un discreto spazio, complici anche le difficoltà realizzative di Werner, diventando il miglior realizzatore della squadra. Il secondo motivo è chiaramente legato all’ingaggio troppo alto per i parametri di Elliott (anche se io, pur di vederlo al Milan, chiuderei entrambi gli occhi).
Giroud sarebbe sicuramente un’alternativa di lusso, che farebbe sognare i tifosi rossoneri, ma ci sono altri giocatori più abbordabili che possono essere interessanti e che conoscono a meraviglia il nostro campionato: lo svincolato Mandzukic (anche per lui ci sarebbe il problema dell’ingaggio), Caicedo che dovrebbe andar via dalla Lazio e Llorente, che non ha trovato spazio al Napoli.

C’è un altro tipo di profilo che i dirigenti del Milan potrebbero valutare e questo corrisponde al nome di Luka Jović. Il centravanti serbo classe ’97 aveva incantato in Bundesliga con l’Eintracht ma al Real Madrid sta facendo fatica. I soldi da spendere non ci sono ma il Real potrebbe essere favorevole a cederlo in prestito con diritto di riscatto o a fare un’operazione simile a quella intavolata per Brahim Dìaz (prestito secco con la disponibilità di sedersi a trattare a giugno): i rapporti fra Milan e Real sono ottimi e il giocatore è molto valido.

Infine, per quanto riguarda le cessioni, con l’arrivo di un vice-Ibra, Colombo perderebbe ulteriore spazio, che invece troverebbe se venisse ceduto in prestito secco in Serie B o a una neopromossa di Serie A.
In ogni caso Maldini e Massara hanno già dimostrato enorme competenza nel loro lavoro e sono pronto ad accogliere con entusiasmo tutti i giocatori che porteranno a Milanello, che facciano parte della mia lista dei desideri o meno.