Rieccoci qua, dopo l'ennesima figuraccia, a commentare una stagione fin qui disastrosa sotto tutti i punti di vista. E' alquanto inutile puntare il dito su chi sia o meno il responsabile, da Agnelli ad Allegri, passando per ogni singolo giocatore e preparatore atletico: la colpa è di tutti, tifosi compresi.
Cerchiamo però di analizzare tutti i punti deboli e, se possibile, anche quelli di forza.
Partiamo dai primi:

  • Lo staff tecnico, ormai una garanzia inversa: ogni stagione la Juventus è vittima di decine e decine di infortuni. E' vero, può capitare che un giocatore sia un "infortunato cronico" (vedi Ramsey o Douglas Costa), ma è incredibile come, in modo continuativo da qualche anno a questa parte, l'infermeria sia costantemente riempita da almeno 6/7 giocatori. Allora viene da chiedersi: non è che lo staff tecnico non è all'altezza? E' chiaro che la colpa degli infortuni non possa e non debba essere addossata completamente allo staff, ma sicuramente gran parte della causa deriva da quanto propinato durante la settimana lavorativa. A questo vanno poi aggiunti i piani strategici del Mister e dei suoi collaboratori, i quali evidentemente non considerano "grave" il problema, andando a rischiare giocatori già infortunati (Dybala) in partite di poco conto.
  • Il Mister e i suoi collaboratori, tutti tranquilli e poco interessati. Lo sappiamo, 4 anni di contratto a svariati milioni netti: Allegri può anche non portare risultati per qualche tempo, il vincolo a cui è sottoposto è saldo e sicuro per lui, un po' meno per la Juventus e chi gli ha proposto un contratto simile.  Sicuramente stiamo parlando di un top allenatore, che nei piani della dirigenza dovrebbe rappresentare più la figura di manager che di tecnico vero e proprio: un altro modo carino per far capire a tutti che la dirigenza al momento è assente, e che la Juventus si affida al Mister ed i suoi collaboratori per la completa gestione dell'area sportiva.  Sebbene chi scrive sia in totale accordo con la visione di calcio dell'allenatore (ovvero che il Mister è quello che trova il modo di far coesistere al meglio tutti i giocatori, e che imposta il copione di gioco a seconda delle caratteristiche dei propri allenati, e non viceversa), al momento la delusione è alta: è chiarissimo come Allegri, maestro nella lettura delle partite e nella scelta dei cambi, sia in totale balia del nuovo regolamento e della possibilità di sfruttare 5 sostituzioni. Sembra una nota di poco conto, ma non è così: con il Venezia gli errori (e i punti persi) nella gestione della panchina sono incrementati ulteriormente. Viene allora da pensare che, sebbene l'organico sia complessivamente scarso e di bassa qualità, almeno Lui potrebbe cercare di limitare i danni e continuare sulla strada delle 3 sostituzioni canoniche.
  • La squadra, mai così scarsa dal 2010. Anche qua, ormai lo sanno e lo riconoscono tutti, giocatori compresi ("Non avete ancora visto il vero Adrien", dopo 2 anni e mezzo): il livello tecnico di quest'anno (e dello scorso) è paurosamente basso, come poche altre volte nella storia della Juventus. Se ne sono accorti tutti ieri, quando la Juventus è stata vittima dell'ennesimo forfait del 10, unico in grado di proporre una giocata diversa dal "palla agli esterni che crossano per la punta". Andando per gradi:
    • La porta è difesa da un portiere "normale", che è ben diverso da come tutto il popolo bianconero è stato abituato negli ultimi 20 anni: il polacco alterna momenti di gloria a momenti poco felici, ma nel complesso non è mai in grado di compiere quello che per i portieri è il classico "miracolo". Per intendersi, non è lecito aspettarsi da Wojciech una parata come quella di Romero su Bernardeschi.
    • La difesa, che è probabilmente il reparto attualmente migliore dell'intera rosa, si affida completamente alle letture individuali dei vari Bonucci, Chiellini e De Ligt: sanno tutti come manchi un quarto centrale, dato che Rugani sembri tutto fuorché affidabile. Tutti pensavano che mancasse un terzino sinistro: non è così, ce lo abbiamo e va solo fatto giocare. Un giorno forse il mondo scoprirà come sia possibile che Alex Sandro faccia ancora parte della Juventus e, soprattutto, ne sia anche un titolare.
    • Il centrocampo, il vero problema della rosa della Juventus da anni a questa parte. Attualmente così composto: un giocatore buono (e valido) come Locatelli; un giocatore normale come McKennie, che in altri tempi avrebbe fatto panchina e svolto i ruoli che, in passato, erano ricoperti dai vari Sturaro, Leminà, Padoin e compagnia bella; tre giocatori che definire scarsi è probabilmente riduttivo (Rabiot, Ramsey e Bentancur). E' inutile stare a dilungarsi su quanto siano inadatti alla Juventus e su quali siano i loro problemi: sono semplicemente dei giocatori scarsi, che probabilmente non troverebbero spazio se non nelle ultime 6/7 compagini di Serie A.
    • L'attacco. Andando con ordine: Dybala, in scadenza e in procinto di rinnovare un contratto (faraonico per il momento che sta passando la Juventus ed il calcio tutto), ormai diventato un giocatore di cristallo che, oltre ai vari problemi di natura fisica e comportamentale, non ha mai dimostrato di saper trascinare la Juventus come un vero 10; Morata, da riscattare per una cifra altissima, che non è mai valso e mai varrà, data la poca concretezza in zona goal e il poco aiuto che riesce a garantire in fase di costruzione; Kean, il figliol prodigo tornato alla base, a testimonianza delle ampie vedute strategiche della dirigenza (vendi a 1, compri a 2), che al momento rappresenta un totale oggetto misterioso (e inutile); Kulusevski, l'ultimo grande colpo del Mago Paratici, un'ala che non crossa e non segna, che non dribbla e non tiene un pallone, ma soprattutto un giocatore del valore di oltre 30 milioni di euro che non sa usare il piede debole (lui è da U-23, non Haaland); Kaio Jorge, un altro giocatore "normale", acquistato più con l'idea di rivenderlo per incassare qualcosa che per reali motivi tecnici; Chiesa, l'unico giocatore in squadra che, insieme a Chiellini, Bonucci, Locatelli e De Ligt, ci mette un po' di sana passione e di grinta, il minimo se vuoi giocare per una delle squadre più rinomate al mondo, sotto lauto compenso.
  • La dirigenza, che ormai pensa a tutto meno al campo. Tra scandali, COVID-19, favori personali ai procuratori e questioni bilancistiche, la dirigenza della Juventus è arrivata al capolinea. Il presidente è, da qualche anno a questa parte, vittima di manie di protagonismo e di invincibilità: probabilmente di notte sogna di chiamarsi Mida e che il mondo tutto è ai suoi piedi, pronto ad accontentarlo e sostenerlo verso ogni impresa. Al quanto strano che nessuno più in alto di lui cerchi di mettere un freno a questa pazzia contagiosa che sta rovinando una società e che sta facendo perdere fiumi di denaro (che è poi la cosa che più interessa) a tutti quelli coinvolti. Il caro Nedved, grandissimo giocatore, vero juventino e, ormai, lo specchio di questa Juventus: tante, tantissime parole, pochi, pochissimi fatti: pesano ancora tantissimo le parole su Ronaldo e il suo addio, senza contare tutte le "la rosa è competitiva" dette così, tanto per dire.  Chi scrive non si esprime sulla restante parte della dirigenza, vuoi perchè probabilmente non ricopre alcun ruolo di reale importanza, vuoi perchè alla fine sembra che le decisioni le prenda sempre una ed una sola persona: AA.
  • Infine, i tifosi, ormai ben abituati. Bene contestare la dirigenza, bene contestare molti dei giocatori, NON bene contestare ogni singolo allenatore da 4 anni a questa parte. Alla fine, se ogni anno l'allenatore cambia, ma i risultati anziché migliorare, peggiorano, un motivo ci sarà?