Agosto 2020, si conclude il Campionato di Serie A, con l'ennesima vittoria della compagine bianconera. Nove titoli di fila, storia, leggenda, mito e chi più ne ha più ne metta. Nonostante tutto, la Juventus risulta, da mesi, sotto attacco mediatico.
Mi spiego meglio: la Juventus perde la Supercoppa, perde la Coppa Italia in finale, esce dalla Champions League, ma vince, ancora, il Campionato. Tutti gridano allo scandalo: la pluricampionessa italiana non è più lei; sa vincere, ma non sa più convincere; in Europa è sempre la solita storia: non va, non corre, non crea.

La mia domanda è semplice: ma perché tutto questo accanimento da parte dei giornali e da parte dei tifosi (propri)? Tutti si lamentano di questa rosa, che comprende un'enorme serie di giocatori over 30, con stipendi altissimi e quasi sempre infortunati. Tutti si lamentano di Paratici, che non sa più (o non ha mai saputo) far mercato. Tutti si lamentano di Ronaldo, che convoglia sotto di sé tutto il gioco, tutte le occasioni, tutti i gol di questa squadra. Tutti affermano che la Juventus sia logora, che abbia bisogno di cambiare negli uomini, nello staff, nel management: ovunque.

La mia seconda domanda è un po' più dubbiosa: ma non è che tutti, e dico tutti, stanno cercando di far assimilare quest'idea di una Juventus ormai a fine ciclo, in modo che possa effettivamente mettere in atto un processo di cambiamento e che possa concedere così opportunità alle rivali? Non è che tutti, a partire dai tifosi della Juventus stessa, sono stanchi di vincere, a mani bassissime, questo Campionato?

Mi riesce difficile spiegarmi come si possa contestare o criticare una squadra del genere, come si possa diffidare di un manager come Paratici che, seppure abbia comprato Rabiot e Ramsey, alla fine abbia costituito una squadra capace di vincere il Nono scudetto di fila. 

Mi piacerebbe sapere come se la passano a Milano, sponda Inter, quando la scorsa estate festeggiavano Conte e l'imminente vittoria di tutte le competizioni alle quali avrebbero partecipato, o sponda Milan, quando rimontavano il 2-0 iniziale e davano il là alla squadra che il prossimo anno, con Ibra dall'inizio, vincerà sicuramente il Campionato. Mi piacerebbe sapere come se la passano a Napoli, quando non sono neanche arrivati in Champions, o a Roma, quando non si capisce neanche più se sia ancora una piazza in grado di puntare almeno alla Champions, o solo un fondo di proprietà di un magnate americano, pronto a svendere tutto e tutti pur di lucrarci un po'.

Giungo quindi adesso al nodo cruciale di questo scritto: siamo davvero sicuri che l'erba del vicino sia sempre e comunque la più verde? Siamo sicuri che Lukaku e Lautaro siano i migliori attaccanti del nostro Campionato, insieme ad Immobile? Siamo sicuri che nessun centrocampista della Juventus giocherebbe titolare in nessuna squadra di vertice? Siamo sicuri che De Ligt sia un brocco pagato a peso d'oro dal più grande degli sprovveduti (Paratici)? Siamo sicuri che uno che ha giocato e vinto ovunque, vestendo le maglie di alcune delle squadre più forti del pianeta, sia un brocco del quale sia impossibile fidarci (Danilo)? Siamo sicuri che Rabiot sia solo il cocco di mamma, privo di spina dorsale e voglia di correre? Siamo sicuri che CR7 sia solo un vecchietto venuto a svernare in Italia, e che Higuain sia un panzone che niente ha a che vedere con il calcio di oggi?

Chiaramente, non so rispondere a tutte queste domande, e sono alquanto sicuro che nessuno sappia farlo. Non so dire se sia meglio tenere o vendere Dybala, se sia stato meglio o peggio vendere Emre Can o Mandzukic, ritrovandosi a schierare un U-23 nella partita più importante dell'anno. So solo che non si può sempre vincere, in ogni competizione, ogni partita. So che ci sono altri fattori oltre all'età ed all'ingaggio dei calciatori che vanno a determinare l'andamento di una stagione.
Alla fine resta solo il campo, quello in cui, indiscutibilmente, vinciamo da nove anni di fila, per buona pace di tutti quei tifosi juventini che vorrebbero, ogni anno, cedere tutta la rosa per comprarne una nuova, e veder penzolare dalla forca management, staff ed il povero De Sciglio.