E' sicuramente vero che se tutto questo trittico di partite fosse capitato in un altro momento, la Juve l'avrebbe affrontato con convinzione, quasi esaltazione. Ma anche la consapevolezza di essere padroni.

Dopo lo Spezia tocca alla Lazio e al Porto far visita ai campioni d'Italia a Torino. Da quando questo stadio è stato inaugurato nel 2011, la prima sconfitta è arrivata il 3 novembre 2012 contro l'Inter. 
Senza tifosi l'effetto è meno dirompente: sono già state rimediate le 2 sconfitte (tra cui la peggiore: lo 0-3 di fine dicembre con la Fiorentina) e i tre pareggi nei 17 incontri casalinghi della Juventus. Se non fosse per le questioni pratiche e di abitudine i vantaggi ci sono. E devono essere sfruttati. L'aspetto positivo in questa stagione densa, in cui si gioca ogni 3 giorni, il fatto di non prendere l'aereo permette anche di fare piu' allenamenti.
Al di là degli aspetti positivi c'e' una notazione: le prossime partite hanno bisogno di unico risultato. Vittoria. 
All'andata in casa dello Spezia, la Juventus si è imposta per 4-1, ma il risultato non deve ingannare perchè i bianconeri hanno fatto più fatica del solito per portare a casa il risultato. I ragazzi di Italiano corrono tanto e hanno una grande fame. Rispetto alla formazione che ha pareggiato al Bentegodi, la Juventus ritrova solo Danilo, mentre sono assenti Arthur, Dybala, Bonucci, Chiellini, Cuadrado. Morata ieri ha svolto un allenamento individuale e lavora per il match contro la Lazio, ma forse può essere in panchina per giocare uno spezzone contro lo Spezia.

Un'altra novità è che ci dovrebbe essere in porta Buffon. Dovrebbe tornare in panchina Bernardeschi, mentre Ramsey potrebbe giocare dal 1 minuto. Davanti tocca a Cristiano e a Kulusevski. Lo Spezia conferma il modulo 4-3-3. Le novità dovrebbero essere rappresentate da Nzola al centro dell'attacco con Verde e Gyasi a supporto. In dubbio Saponara, uscito per una caviglia in disordine contro i Ducali, mentre Agudelo dovrebbe partire dalla panchina.