Pragmatico, calcolatore, essenzialista. Massimiliano Allegri ha già regalato alla Juve parecchi trofei e riportato la squadra bianconera nel gota del calcio europeo. Quattro scudetti, altrettante coppe Italia, due finali di Champions, perse. Un grande gestore, indubbiamente, di forze e risorse, gestione impeccabile di un gruppo che arriva quasi sempre in fondo ad ogni competizione, ma, osserveranno i cultori del bel gioco, grazie ad una trama lenta, prevedibile, noiosa. Solo a sprazzi (che sprazzi però!!!) degna della caratura della rosa. Ma ai tifosi juventini tutto ciò non basta più. Dopo aver fatto incetta di trofei tricolore e scorpacciate di vittorie con il freno a mano tirato viene spontaneo chiedere di più ad un roster che in Italia non ha eguali e che in Europa arriva spesso ad un passo dall’impresa. Andiamo al dunque: è inutile acquistare i cartellini di giocatori offensivi come Cuadrado e Cancelo se poi si chiede loro di preoccuparsi solo di difendere.  In attesa di sapere quale sarà il destino dei vari Pjanic, Rugani e Higuain è necessario e fondamentale fare acquisti mirati e di qualità per tornare a vincere in Europa. Un attaccante che giochi sì con e per la squadra, ma che si preoccupi di fare gol. In tal senso il migliore attualmente sul mercato è Kane. Inavvicinabile dal punto di vista economico, corteggiato da mezza Europa. E allora tutto su un giovane come Martial. Giovane, forte fisicamente e con ampi margini di miglioramento.  Per tornare vincenti in Europa non basterà curare spasmodicamente la sola fase difensiva sperando che uno degli attaccanti, là davanti, la risolva con un guizzo o un’intuizione geniale. Per la coppa dalle grandi orecchie bisognerà imporre il proprio gioco, sfruttando i difetti dell’avversario ma senza snaturare la funzione degli attaccanti. Il mister bianconero si evolverà in tal senso? Se così non fosse, ci sarà poco da stare Allegri.