L’attuale sessione di calciomercato ha registrato un dato in controtendenza rispetto al passato: molti calciatori, emigrati verso altri campionati in cerca di successo (sportivo e/o economico), fanno ritorno in serie A dopo anni spesi altrove, con alterne fortune.  

È notizia delle ultime ore che il Parma  stia per ingaggiare a titolo definitivo Gervinho, ivoriano ex Roma classe ‘87, volato in Cina, all’Hebei Fortune, nel gennaio del 2016.

Il Parma va così a rinforzare il proprio pacchetto offensivo con un giocatore che ha fatto della velocità la propria caratteristica principale. A Roma disputò due stagioni e mezzo da protagonista, devastando le difese avversarie, realizzando 26 gol e 20 assist. 

Gervinho è l’ultimo giocatore, temporalmente parlando, che ha riabbracciato la serie A in questa sessione di calciomercato. Prima di lui Boateng, Correa, Pastore, Pasalic, Keita, Vrsaljko ed Ekdal hanno deciso di tornare in Italia dopo aver ottenuto alterne fortune all’estero.

 

Ma perché questi ritorni al passato? Inutile dare la “colpa” sempre a CR7 e alla conseguente ritrovata competitività e appetibilità del nostro campionato. O meglio, non solo a questo. La verità è che non è solo la serie A, oggi, a strizzare l’occhio ad un giocatore, ma l’Italia, intesa come Paese, ad essere considerata meta appetibile. Le nostre città sono le più belle al mondo, la nostra cucina è inimitabile, il nostro mare è meraviglioso, il nostro clima gradevole. E questo lo è sempre stato e quindi, certo, i progressi fatti dalla nostra serie A aiutano. Ma a parere di chi scrive, una volta provate, di pizza e pastasciutta non se ne può più fare a meno.

E allora ben tornate vecchie glorie del nostro campionato. Fateci divertire e buon appetito.