Nell’Inter attualmente, purtroppo, sussistono alcuni seri problemi, ma speriamo risolvibili, che tra non molto potrebbero essere al centro dell’attenzione e divenire tema di discussione tra i tifosi e gli addetti ai lavori.
Uno dei dilemmi concerne la corsia sinistra. Da un lato, si assiste al non del tutto previsto exploit di Dimarco, già esponente della Primavera nerazzurra, anche se già a Verona faceva intravedere ottime qualità, il quale per il suo alto rendimento merita senza alcun dubbio una maglia da titolare, benché come difensore renda molto meno che come esterno; dall’altro, Gosens, vittima di un non recentissimo, ma lungo infortunio, guarda caso proprio contro la sua ex squadra Atalanta, sembra guarito bene, ma resta ancora ai margini nelle preferenze di Inzaghi.
Del resto, a quanto riportava il Corriere dello Sport, è prevalso, nell’animo del difensore, anche il timore di farsi nuovamente male, di essere soggetto ad una ricaduta. Nonostante un impegno assiduo e coronato da due gol, uno a Barcellona, l’altro a Milano contro il Bologna, il tedesco, giunto all'Inter una decina di mesi fa, non è mai riuscito a imporsi come titolare, eppure lo meriterebbe, almeno per i risultati da lui conseguiti nella squadra orobica (25 gol a Bergamo in pochi anni).
Ma non pare che esistono tra lui e Inzaghi problemi relazionali, di carattere, poiché non mancano le esternazioni del giocatore improntate alla modestia, all’apprezzamento per il tecnico interista, che secondo lui avrebbe un atteggiamento, un approccio empatico, di ascolto, tipico di chi si sente un ex calciatore.
Però, purtroppo Gosens viene visto come una riserva di Dimarco non solo da molti tifosi, basti leggere alcuni social, ma plausibilmente dallo stesso tecnico, e le sue ripetute scelte sembrano darmi ragione, al di là del giusto e normale periodo di rieducazione post infortunio, che, però, dovrebbe essere terminato già da un po'; invece, se il tedesco ritornasse quello di un tempo, meriterebbe senza alcuna esitazione un posto fisso in squadra, tranne eccezioni, anche sulla corsia sinistra dove gioca Dumfries che, ad onor del vero,  quest’anno non ha sicuramente brillato, per usare un eufemismo.
Ormai lo scarso minutaggio del difensore tedesco oggi non trova più una valida giustificazione, perché è quanto mai urgente appurare, in primis, soprattutto quale apporto egli può ancora dare all’Inter,  ma anche a qualsiasi altra squadra, qualora si decidesse, purtroppo, di venderlo, purché a cifre naturalmente congrue per l'Inter, ça va sans dire che io quantificherei ragionevolmente in almeno 20 milioni di euro, cifra che comunque difficilmente coprirebbe  il costo iniziale.
Non è escluso che un  trasferimento possa realizzarsi nella prossima finestra di mercato invernale, probabilmente in una squadra della Bundesliga.
Ma l’addio potrebbe lasciare, come si suol dire, l’amaro in bocca non solo nel giocatore, almeno a breve termine, ma anche nella moltitudine di tifosi che hanno creduto in lui, e sarebbe per l’Inter una scommessa persa, così come, almeno finora, il  "ritorno" di Lukaku.

Questa è la seconda grande questione. Possiamo riscattare o almeno riprendere in prestito il giocatore belga nonostante il perdurare del suo brutto infortunio?
La risposta forse è ancora prematura, ma se fossi messo alle strette, se dovessi dare una risposta secca, oggi come oggi direi di no. Comunque, se non dovesse giocare bene al Mondiale o se non guarisse del tutto almeno subito dopo la sosta del Campionato, pur con dispiacere, l’unica scelta possibile sarebbe quella di individuare, se non dal prossimo gennaio, almeno nella prossima estate, un attaccante di grande valore, come Marcus Thuram, meglio se a parametro zero.

Veniamo, infine, al terzo problema, ma di minore consistenza e, comunque, meno pressante. Al posto di Dzeko, che resta comunque un professionista esemplare, se si cercasse ancora un giocatore esperto, ma  un po' più giovane, forse a cifre ragionevoli, perché non pensare a Reus, Ilicic, Suarez, Cavani per un contratto biennale?
Anche a due di loro, perché no? Per esempio vendendo Correa, che ha sostanzialmente deluso le aspettative della Società e dei tifosi.
Aguero, anch'egli di età matura, sembra ancora fuori portata dal punto di vista finanziario, se l’intento è quello di non spendere molto.
Last, but not least, resta il nodo dei rinnovi contrattuali, per niente scontati, non solo di Skriniar, il più urgente, ma di molti altri giocatori, un po' più in là.
Ausilio e Marotta saranno, quindi, messi a dura prova, ma speriamo che la loro professionalità prevalga trovando valide soluzioni, nell'interesse dell'Inter.
Amala!