Inter: dilemmi tra mercato e valorizzazione dei giovani.
Fermo restando che io Lukaku non lo riscatterei nella prossima stagione (dispiace molto, dal punto di vista umano, per la sua salute, ma sussistono troppe incognite sul suo futuro dal punto di vista calcistico), all’Inter manca in attacco un giocatore fisicamente potente, ed io lo individuerei in Arnautovic, non più giovanissimo, ma con qualche anno meno di Dzeko che, nonostante l’impegno assiduo, non può darci elevate garanzie di rendimento nel prossimo futuro. Anzi, si potrebbe intavolare con il Bologna uno scambio tra i due, ovviamente con qualche milione di differenza a favore dei rossoblu.
Un altro obiettivo tra i giocatori ultratrentenni, ma di sicuro valore, sempre al posto del giocatore bosniaco, sarebbe Choupo Moting del Bayern, ma soltanto da svincolato, oppure a cifre ragionevoli. Però mi rendo conto che la squadra di Monaco di Baviera non si priverebbe a cuor leggero di lui. Ma se arrivassero entrambi, manderei via Correa, giocatore privo di carica agonistica (la c.d. garra) e quasi mai decisivo, ed inserirei gradualmente in prima squadra Iliev.
A proposito di giovanissimi della cantera, vanno osservati con attenzione i fratelli Franco Ezequiel e Valentin Carboni, per monitorare i loro progressi nell’ottica dell’inserimento in prima squadra, non certo da oggi, ma tra qualche anno.
Peccato aver venduto Casadei, un centrocampista con numeri da goleador, pur avendo monetizzato una cifra molto alta per un giocatore della Primavera. Dispiace soprattutto che non si abbia il diritto di recompra. Secondo me è stata una scelta errata, come a suo tempo quella di vendere Zaniolo, e sono certo che l’Inter se ne rammaricherà, ma quando sarà troppo tardi. Una squadra che ambisce a grandi traguardi, come quella nerazzurra, non vende mai i suoi migliori prospetti. A quel punto, se il problema era la liquidità, sperando che i futuri proprietari abbiano maggiori risorse finanziarie, sarebbe stato meglio cedere a suo tempo Skriniar al Psg a quasi 60 milioni di euro, cercando sul mercato un giocatore a circa metà prezzo, ma  ugualmente valido, se non di più, come poteva essere Bremer. Ma volendo, si potevano trovare altri validi sostituti.

Da tempo mi chiedo se nell’Inter esistano ancora i talent scout, oppure è prevalsa la logica per cui la squadra debba rimanere pressoché invariata da un anno all’altro, anche se appaiono vistose crepe, soprattutto nell’assetto difensivo.
Per quanto riguarda Gosens, sia che lo si voglia recuperare, sia che si preferisca venderlo, e la seconda opzione a me dispiacerebbe, perché equivarrebbe ad una scommessa persa, è assurdo che Inzaghi gli faccia giocare solo scampoli di gioco e neppure una partita intera ogni tanto, per appurare se sia ancora in grado di garantire prestazioni ad alto livello come nella squadra orobica, oppure se sia diventato un lontano parente del  difensore che nell’Atalanta andava anche in doppia cifra come nell’annata 2020-21.