Molte squadre di calcio, e l'Inter e' tra queste, nella loro storia hanno acquistato dall'estero dei campioni o, almeno, potenzialmente tali, che pero' alla prova dei fatti hanno poi deluso fortemente le attese della societa', nonche' dei tifosi, tanto che in alcuni casi sono stati inseriti, a torto o a ragione, nel novero dei cosiddetti bidoni. Chi, se non in particolare gli attaccanti, per via del ruolo, sono i giocatori dai quali ci si attende una buona percentuale realizzativa rispetto alle occasioni create, tanto piu' se in altri campionati hanno vinto la classifica dei capocannonieri o comunque si sono mantenuti per vari anni nelle primissime posizioni? Ma ora urge fare dei nomi, citandone solo alcuni tra i piu' significativi acquistati dall'Inter, in particolare negli ultimi ventanni. Chi non ricorda l'uruguiano Diego Forlan, gia' per due volte Scarpa d'oro,  rivelatosi a lungo andare un giocatore abbastanza mediocre ?  
Ma la stessa squadra era gia' incappata in una situazione simile quasi vent'anni prima con il macedone Pancev, da "Cobra" ribattezzato impietosamente  dai tifosi nerazzurri "Ramarro", per via delle molte reti mancate. Qualcuno con un facile gioco di parole conio' l'espressione ironica "Mal di Pancev". Certo in alcuni casi sul loro rendimento (e di molti altri) hanno anche inciso degli infortuni, ma forse anche problemi di ambientamento. Tanto e' vero che non pochi attaccanti stranieri hanno dimostrato la loro consistenza di campioni quando hanno confermato una costanza di rendimento anche nel nostro campionato, come Diego Milito o Gabriel Batistuta. Che poi nel calcio alcune volte conti anche la fiducia (quella che ti concedono gli altri e quella che senti per te stesso, cioe' l'autostima, che non ti fa crollare alle prime difficolta') e' fuor di dubbio.
Ma anche la disciplina e la serieta' professionale hanno il loro peso. Senza mai (e' bene ricordarlo) escludere il fattore fortuna.