I mondiali di calcio, come di consueto, ma anche altre competizioni internazionali dov’è ammessa questa disciplina (pensiamo alle Olimpiadi) sono stati fin dalle origini anche una vetrina privilegiata per gli osservatori in attesa di conferme sul valore di alcuni elementi già molto in vista, o per i talent scout, alla ricerca di giocatori giovani che debbano ancora dimostrare in nazionale le buone referenze sul loro conto. Ma sono stati anche l’occasione per allacciare o riallacciare rapporti non solo con i giocatori stessi, ma anche con i loro agenti, a margine della competizione. Qui ci si ferma, di solito, se i giocatori sono già a parametro zero o poco ci manca, ma se invece c’è anche da pagare il cartellino, è indispensabile interloquire, altresì, con gli emissari delle loro società. I contatti si possono avere telefonicamente plurime volte, talvolta anche tra i rispettivi Presidenti delle due società, ma se c’è da intavolare o concludere una trattativa, o almeno si spera di riuscirci, allora il colloquio a quattr’occhi, una specie di entente cordiale, magari anche in un buon ristorante,  rimane, a mio avviso, la modalità interpersonale tuttora privilegiata e forse decisiva, benché l’attuale tecnologia consenta anche i telecollegamenti audio e video. E poi, per far pendere la bilancia a favore di una parte, contano, oltre all'ingaggio,   il progetto di squadra, ma anche le referenze che la  società di calcio riceve da ex giocatori, la buona qualità della vita in una città come Milano, i contatti con i Dirigenti o i Presidenti di altre squadre, tra cui il “fenomeno” Ronaldo, ma pensiamo anche ad altri personaggi influenti.  E l’Inter ha la fortuna di avere Javier Zanetti, ex calciatore argentino, come vice Presidente, che può tessere proficue relazioni segnatamente con i club platensi. 

Ma veniamo ad Ausilio, ds dell’Inter, che si è recato ai mondiali in Qatar per visionare ed annotare sul taccuino quali possono essere i profili più appetibili per l’Inter nella prossima sessione invernale di calciomercato o in quella successiva in estate.
E voi non penserete mica che non ci sia andato anche per Marc Thuram, convocato in extremis dalla nazionale francese?
Ma non illudiamoci, non è una trattativa facile. L’Inter vorrebbe anticipare la concorrenza a gennaio, ma sembra, secondo voci ormai ricorrenti (questo non vuol dire che sia la verità assoluta) che il Borussia M. lo cederebbe dietro una cifra non inferiore ai dieci milioni, mentre ultimamente parrebbe (il condizionale è d’obbligo) che il giocatore sarebbe, invece, intenzionato a partire non a gennaio, ma a giugno, dopo aver attentamente valutato le offerte di ingaggio, che si prospettano, almeno sulla carta, abbastanza numerose. E secondo la ridda di voci sulle squadre interessate, anche da oltre Manica piovono proposte contrattuali. Ma in quest’ultimo caso il Borussia rimarrebbe, per così dire a bocca asciutta. E al momento non sappiamo quali siano le dinamiche relazionali tra il giocatore e la sua società, riguardo ad una partenza anticipata, quindi la matassa sembra abbastanza aggrovigliata.
Ma ammesso e non concesso che a breve Thuram si decida a partire, l’Inter come e dove reperirà la cifra necessaria per acquistarlo? Non stiamo parlando di una somma ingentissima, Massimo Moratti, per esempio, l’avrebbe sborsata senza battere ciglio, ma in tempo di fair play e crisi finanziarie (serve ridurre i costi, gli stipendi incidono troppo, ha detto Marotta), di controlli della Consob sui bilanci, la storia della Juventus insegna, i dirigenti nerazzurri dovranno fare i salti mortali (leggasi: vendita di qualche elemento) per fare fronte alle richieste della società tedesca. E ammesso che si venda Gosens anche per evitare (se possibile) di dover devolvere  l’anno prossimo all’Atalanta una cifra importante per il riscatto, quanto ci ricaveremo e con chi lo sostituiremo? Con Pedraza, con Borna Sosa, con Truffert, con Vazquez, con Bakker che potrebbe essere scambiato con Gosens? Oppure con Robinson, come vedremo tra poco? 
Ma non girano troppi nomi, troppi pretendenti, per quella fascia? O dobbiamo fare il restyling su entrambe le fasce, se vendiamo anche Dumfries?
E poi mi chiedo, se è vero che Gosens è cercato da alcune squadre tedesche, come mai non viene richiesto anche dal Borussia Moenchengladbach ? Perché, se invece lo fosse, potremmo intavolare, ma non so con quale corrispettivo economico, un clamoroso scambio con Thuram. Glielo può proporre l’Inter, se vuole, alla società tedesca, ma di questa mera ipotesi nessuno ne parla, come se fosse fantascientifica, e invece forse non lo è, perché Gosens in Germania al Borussia, o in altra squadra tedesca abbastanza prestigiosa, ci andrebbe di corsa, naturalmente valutando l’ingaggio, anche se forse non disdegnerebbe giocarsi ancora le sue carte nell’Inter, ma con maggiore minutaggio.
Se poi il Borussia volesse solo monetizzare, allora è un altro discorso.
Poiché Dimarco sulla sua fascia sembra inamovibile, questo spazio per Gosens si potrebbe concretizzare (non me ne vogliano alcuni tifosi!) se invece l’Inter vendesse Dumfries, ipotesi plausibile secondo alcuni commentatori, per esempio al Chelsea, possibilmente a caro prezzo (più di 35 ml.)  oppure se non si prolungasse il contratto a Darmian o a D'Ambrosio, per limiti di età, non perché non siano ancora bravi. Ma gli anni passano per tutti e l’età media è troppo alta, anche se sono Handanovic, Cordaz ed anche Dzeko a farla elevare più di altri. Mi permetterete, spero, di fare alcune elucubrazioni, anche con un pizzico di ironia, come del resto fanno commentatori più titolati di me? Tanto, finché non c’è nulla di certo, tutto è possibile, anche all’ultimo momento, la storia del calciomercato insegna che si sono concretizzati affari clamorosi anche sul filo di lana. Anzi, per evitare concorrenti, i “colpi” andrebbero fatti il più possibile in sordina.

Ritornando a Thuram, va detto che l’attaccante francese (prevalentemente un esterno, ma non solo, è abbastanza versatile) non è l’unico osservato speciale.
Tra gli altri profili che interessano ad Ausilio ci sarebbe anche Julian Alvarez del River Plate, entrato nel mirino di alcuni grandi club europei ed anche dell’Inter, perché no? È un giovane giocatore, ma di grande talento e per di più la sua situazione contrattuale (la scadenza è a giugno), lo rende un profilo molto appetibile, benché la clausola rescissoria sia pari a 25 ml. di euro (mica pochi!), ma purtroppo non solo interesserebbe alla società nerazzurra, ma a quanto trapela, anche al Milan, perché Maldini stesso sarebbe sulle sue tracce. E allora si profilerebbe un derby di mercato.
E poi dobbiamo ricordare anche Musah, centrocampista che gioca nel Valencia, e l’esterno sinistro Robinson, che gioca nel Fulham, entrambi nazionali U.S.A.
A questo proposito, vorrei far notare l’ulteriore crescita (direi quasi esponenziale) del calcio statunitense, che annovera tra le sue file altri giocatori interessanti, tra cui Pulisic. Fino a non molti anni orsono, quando la nazionale U.S.A. era considerata una squadra “materasso”, sarebbe stato inconcepibile un interesse ad acquistare un esponente di questa compagine. A proposito, compagno di squadra di Robinson nel Fulham è un certo Mitrovic, il bomber serbo, che farebbe molto comodo all’Inter, o da subito, o almeno l’anno prossimo, qualora a Dzeko gli rinnovino il contratto per una sola annualità. Tra i centrocampisti, secondo alcune fonti, piacerebbe anche Rieder dello Young Boys che gioca nella nazionale svizzera Under 21.

Ora Ausilio ha terminato la sua missione in Qatar ed è arrivato al suo posto il vice ds Baccin. Vedremo se quest'ultimo sul suo taccuino annoterà ulteriori nomi, oppure si concentrerà solo su quelli già citati ed annoderà dei rapporti con calciatori, i procuratori e le società.