Vorrei fare un breve ritratto di Dzeko dal punto di vista calcistico (nazionale esclusa) prima del suo approdo all’Inter il 14.08.2021 e delineare  il  suo rendimento l’anno scorso e in questo primo scorcio di Campionato.

Il giocatore bosniaco, ma che dal 2022 ha ottenuto la cittadinanza croata, è nato il 17.03.1986, è alto 193 cm., pesa circa 80 kg, ed è capitano della nazionale del suo Paese.
Dopo gli esordi dal 2002/03 in Bosnia (nel Zeljeznicar), si trasferisce in Repubblica ceca al Teplice, che per un anno lo presta all’Usti nad Labem, che nel 2007/08 lo vende alla squadra tedesca del Wolfsburg, dove gioca per tre anni e mezzo, prima di essere ceduto il 07.01.2011 al Manchester City e successivamente alla Roma,  per poi passare finalmente all’Inter, forse anche perché nella squadra giallorossa era a digiuno di gol, non segnando da gennaio 2021, e veniva probabilmente considerato un giocatore sul viale del tramonto.
Lo stesso ragionamento può essere fatto, eventualmente, per la Roma cedendo quest'anno all'Inter Mkhitaryan.
Degne di nota, a livello individuale, solo per ricordare alcuni exploit di Dzeko (non è questa la sede per  essere esaustivi, basti andare su Wikipedia o altri portali, come Transfermarkt), la vittoria come capocannoniere della Bundesliga del 2009/10 con il Wolfsburg, la sua quaterna contro il Tottenham il 28.08.2011 con la maglia del Manchester City, l'assegnazione del titolo di capocannoniere della serie con la Roma nel 2016/17, la tripletta con la Roma contro il Viktoria Plzen in Champions League nel 2018/19, guarda caso contro la stessa squadra affrontata dall’Inter nella C.L. di quest’anno, la vittoria della Supercoppa e della Coppa Italia lo scorso anno con la squadra nerazzurra.

Nel corso della sua lunga carriera (ormai ventennale) ha mediamente avuto percentuali realizzative molto buone, ma ad onor del vero non sono mancate alcune stagioni in cui il giocatore è stato meno prolifico, come per esempio nel 2014/15 e nel 2015/16, o ha subito pause realizzative, salvo poi riprendersi. Pertanto, il c.d. cigno di Sarajevo, per restare nella metafora ornitologica, lo potremmo anche definire, almeno in alcuni anni, una fenice che risorge dalle sue ceneri.
Riteniamo che, forse in modo inaspettato, egli stia vivendo nell’Inter una seconda giovinezza in senso, beninteso, calcistico (sottolineiamo il fatto che anagraficamente ha 36 anni suonati, ne compie 37 a marzo; ma, calcio a parte, si è ancora abbastanza giovani a quell’età), rivelandosi un giocatore maturo e professionale negli atteggiamenti e, al tempo stesso, ancora in grado di conferire un apporto significativo, non solo in termini realizzativi, ma anche dal punto di vista tattico, dialogando bene con i compagni, non solo d’attacco.

Secondo la Gazzetta dello Sport, gol a parte, con lui l’Inter esprime un gioco migliore. Un giornalista ha curiosamente affermato che un giocatore così bisognerebbe clonarlo, io altrettanto scherzosamente lo definirei immarcescibile, o, per essere più realistici, bisognerebbe reperire dopo di lui (a trovarlo!) un calciatore poco costoso, esperto, ma ancora affidabile per l’Inter, discorso che in questa sede non posso, né voglio approfondire, limitandomi a citare i nomi di Arnautovic, Suarez, Cavani.
Dato anche il costo modesto del suo cartellino (solo 1,5 milioni alla Roma in caso di qualificazione dell’Inter alla C.L., bonus poi scattato), il suo acquisto equivale finora ad una scommessa pienamente vinta dalla squadra nerazzurra, ad un vero affare, probabilmente il migliore degli ultimi due anni, poiché a livello individuale Dzeko non ha fatto rimpiangere Lukaku, benché, se avesse giocato anche quest’ultimo, l’Inter forse avrebbe una migliore classifica; tanto che sia Marotta, sia Inzaghi, dichiarano  più o meno esplicitamente che il calciatore, che si sente felice all’Inter e vorrebbe continuare a giocare qui,  merita il rinnovo, almeno annuale, benché forse a cifre dimezzate, mentre fino a ieri l’interessato progettava di recarsi l’anno prossimo nel campionato U.S.A. MLS per giocare nell’Inter Miami al posto di Higuain.  
Particolare curioso, è il giocatore più anziano dell’Inter (dopo Mihajlovic) ad aver segnato in Serie A. E’ anche il terzo giocatore più anziano, dopo Pandev e Pellissier, ad avere superato i 100 gol, dopo la partita con il Sassuolo,  nel massimo  Campionato italiano.

Quest’anno ha segnato sei gol in serie A, ossia tre doppiette, con il Sassuolo, il Bologna e  l’Atalanta, mettendo la firma in queste vittorie. Per adesso siamo a 9 gol e 4 assist in stagione, se includiamo  il gol contro il Viktoria Pilzen del  13/09 e la doppietta contro la medesima squadra il 26/10, mentre gli assist in zona gol dovrebbero essere 4.  E non siamo nemmeno a metà Campionato, senza contare i futuri impegni  in altre competizioni! (CL, Supercoppa italiana, Coppa Italia). L’anno scorso ha effettuato 17 gol (tredici in Campionato, tre in CL ed una in Coppa Italia) e 10 assist. Il totale fa 26 gol e 14 assist in un anno e mezzo. Niente male per un 36enne!

Ricordiamo che in passato l’Inter acquistò alcuni attaccanti anagraficamente maturi come lui, dotati di un notevole curriculum, ma che si rivelarono assai deludenti, come Batistuta e Forlan, poiché forse nel gergo erano giocatori, per così dire, spremuti e, senza escluderlo, anche appagati.
L’avessimo saputo prima!
Pur non essendo finito l’anno, Dzeko non possiamo includerlo tra questi, per fortuna sua, della squadra nerazzurra e dei suoi tifosi.