La 6a giornata di campionato ha dato un segnale importante alle formazioni che contendono il titolo: la Juventus è tornata schiacciasassi. 

Il derby di ieri ha mostrato una volta per tutte, a tutti gli scettici, che la squadra di Allegri ha una forza incredibile e una rosa che può far paura a chiunque, anche "oltre le Alpi".  In queste giornate si sono dette tante cose in merito alla formazione bianconera, ossia che si era indebolita, che non aveva più fame, che con questo passo lento non si andava lontano nemmeno in Europa, che il mercato è stato un flop e chi più ne ha, più ne metta. I calciatori ed il mister, hanno messo a tacere (almeno per il momento), tutti.  Il tecnico toscano ha dichiarato in settimana che la vera Juve uscirà fuori verso la metà di ottobre, per via dei carichi di lavoro di questo precampionato; pertanto, non si poteva avere rapidità e velocità di gioco sin dalla prima giornata.  Ha cambiato sette uomini rispetto alla gara di mercoledì contro i Viola, ma la musica non è cambiata, anzi è migliorata. Questo dimostra di avere una panchina all'altezza dei titolari che schiererà di volta in volta, grazie alla società che ha assecondato le sue filosofie tattiche e tecniche di gioco.

Le note positive tratte ieri sono state tante. La mossa di Mandzukic centravanti è stata un po' a sorpresa. Il croato ha giocato per la squadra, prima di pensare alla gloria personale, dando fluidità e imprevedibilità che ha messo in difficoltà tutta la retroguardia granata. Pjanic e Matuidi in grandissimo spolvero, specie il francese ormai diventato perno imprescindibile del centrocampo bianconero, lottando su tutti i palloni, pressando fin dentro l'area di rigore avversaria, senza mollare nemmeno un centimetro. Il bosniaco è parso in forma smagliante, ha fatto girare palla con rapidità, si è fatto trovare sempre al posto giusto nel momento giusto, deliziando il pubblico con un grandissimo gol effettuando un fantastico tiro a giro ed in corsa, dopo una bella azione sulla fascia destra su assist di Cuadrado.

Il colombiano sta tornando ai livelli di cui già conoscevamo in precedenza, pur se in qualche circostanza spegne il tasto Off del cervello sbagliando semplici passaggi. La prima buona prova di D. Costa, condita da giocate che hanno mandato in tilt De Silvestri fornendo cross pennellati al bacio.  Un ottimo ingresso in campo sia di Bernardeschi, vicino alla marcatura in un paio di occasioni che di Bentancur, anche se solo per pochi minuti, dimostrando la personalità fatta intravedere contro la Fiorentina.  Altro aspetto positivo, la voglia di non fare solo del possesso palla a risultato acquisito, ma cercare di segnare a tutti costi ulteriori marcature, proprio come accade nelle competizioni europee o nelle altre leghe, senza badare a risparmiarsi troppo, creando uno spettacolo degno del suo nome, soprattutto per gli spettatori paganti accorsi all'Allianz Stadium.

Vorrei però fare un apunto riguardante la gara infrasettimanale.  Contro Chiesa & C hanno brillato due giocatori in particolar modo come Bentancur, ragazzo dalla personalità e dalla tecnica uniche, anche se con un passo un tantino lento rispetto al campionato argentino e Asamoah. Il ghanese è da prendere da esempio per chiunque giocasse al football, in quanto, sul piede di partenza ed in seconda linea dietro Alex Sandro, ha mostrato di avere ancora qualità e voglia di essere una pedina importante dello scacchiere bianconero essendo rimasto in rosa, come se nel mercato estivo non fosse stato mai nominato e  non avesse avuto mai richieste da nessuno. Ecco, questi sono gli esempi da seguire nel mondo calcistico.

Detto questo, tutte queste vittorie avvengono con Marchisio, Khedira, Pjaca, Howedes ancora in infermeria, e con un Gonzalo Higuain ben lontano dal giocatore che si è visto nella passata stagione. L'argentino, rimasto in panca per  80 minuti e con un volto un po' opaco, anche dopo le marcature dei suoi compagni, dovrebbe aver studiato al meglio i movimenti e l'intera gara svolta dal funambolico "Marione" Mandzukic, fatta di tocchi di prima, pressing asfissiante verso i portatori di palla granata, zero egoismo nel cercare la rete a tutti i costi; praticamente ha giocato per la squadra. Per cercare di recuperare quel posto da titolare che potrebbe sfuggirgli di mano, deve in un certo senso imitarlo e non abbattersi. 

Per concludere, la domanda che ci poniamo è: giocando con questa cattiveria, sarà l'anno buono per la Juventus di vincere tutto in Italia e in Europa?