Lo so, potrebbe sembrare una presa di posizione troppo dura da parte mia, ma è giusto fare un paio di considerazioni.

Kessiè è stato uno dei colpi più azzeccati dell’era Mirabelli/Fassone per la ricostruzione di un centrocampo allo sfascio (ricordiamo giocatori come Ocampos, Sosa, Honda) riuscendo a strappare l’ivoriano per circa 32 milioni di euro tra le spese del prestito, il riscatto e i bonus.
Inizialmente è stato paragonato a Gattuso per la sua preponderanza fisica e le sue doti da incontrista, ma ci sono due enormi differenze tra i due: la prima, a favore di Kessiè, sta nella “bontà” dei piedi superiori a quelle del mister, mentre la seconda, a favore di Rino, sta nell’atteggiamento… e proprio su questo mi vorrei soffermare.

Gattuso era ed è un leader dentro e fuori dal campo, ci mette il cuore su quello che fa e ha un senso di appartenenza verso i colori rossoneri unica. E’ vero, i piedi buoni non li ha altrimenti sarebbe stato uno tra i cinque centrocampisti più forti nella storia del calcio mondiale, ma Il Milan non chiedeva a Rino di impostare il gioco, perchè il suo compito era quello di interrompere le avanzate avversarie e lui dava tutto per rubare quel pallone e permettere al Milan di riottenere il possesso.

Kessiè, come ho detto, oltre ad essere un incontrista ha tra le sue qualità anche quella di riuscire a “strappare”; ossia recuperare la palla e partire da solo verso l’area avversaria. Ma non basta.
Ora il Milan di Maldini, Leonardo e Gattuso cerca ragazzi giovani, di qualità e che sappiano fare gruppo in maniera costruttiva. Se i primi due requisiti Kessiè li soddisfa, non è così per il terzo soprattutto dopo la lite con Biglia nel derby e il rifiuto di andare ad esultare dopo il gol dell’argentino contro il Chievo la settimana prima.

Ora una domanda può sorgere spontanea in molti milanisti e non: bastano solo questi due episodi per mettere in vendita un giocatore dalle qualità come Kessiè?? Per me, ripeto, sì. Sono sufficienti perché questi due episodi potrebbero essere solo la punta dell’iceberg (non possiamo sapere cosa succede nello spogliatoio).

Kessiè è altresì un giocatore importante per le dinamiche tattiche del Milan, ma la sua vendita potrebbe essere manna dal cielo visti i paletti dell’Uefa. Il giocatore adesso è valutato, secondo il sito transfermarkt.it, almeno 35 milioni di euro e per me il Milan potrebbe riuscire tranquillamente a venderlo a 40 milioni garantendo una plusvalenza di almeno 5 milioni di euro.

I 35 milioni ricavati andrebbero a sopperire il riscatto di Bakayoko. E’ prioritario, invero, per il Milan riscattare Bakayoko e se vendere Kessiè può facilitare la permanenza del francese a Milano, ben venga la dipartita di Frank. Bakayoko dopo una partenza che ci ha fatto assaporare la “bidonata”, è ritornato quel giocatore formidabile visto al Monaco esprimendo un calcio totale: interdizione, ripartenze, strappi, impostazione e il gol nel Derby è stata la ciliegina sulla torta.

Ora spetta alla dirigenza del Milan valutare la posizione di Kessiè con la speranza che non finisca nella lista degli “incedibili”.

Buon calcio a tutti!!