7 maggio 2011. Stadio Olimpico di Roma. Roma - Milan 0-0. Milan matematicamente Campione d'Italia.

La cavalcata per lo scudetto dei ragazzi guidati da Allegri si era conclusa quel giorno a Roma con la conquista del 18° titolo nazionale. Nulla da fare per l'Inter, seconda, che dovette arrendersi alla straordinaria forza di quel Milan che vantava giocatori come gli eterni Pirlo, Ambrosini, Gattuso, Seedorf e il "Dio del calcio" Zlatan Ibrahimovic. Un Milan orchestrato magistralmente dal tecnico livornese, che pur non garantendo un gioco spettacolare come quello di Ancelotti, sapeva come contrastare al meglio le squadre avversarie e aveva l'umiltà di cambiare decisioni sui suoi giocatori.

Uno di questi è stato Ignazio Abate a cui Allegri non diede molto spazio a inizio stagione se non come "tappabuchi". I terzini titolari, invero, erano a destra Zambrotta e a sinistra Antonini. Il 3 novembre 2011, tuttavia, Allegri decise di cambiare: mise Abate titolare a destra e Zambrotta lo spostò a sinistra. Il Real Madrid, dopo una doppietta del solito Pippo Inzaghi, riuscì ad acciuffare il pareggio al 94°, ma Allegri si portò a casa una consapevolezza: Abate meritava un posto da titolare e per tutta la stagione fu un punto fermo della difesa rossonera.

Fu una stagione strepitosa per il terzino campano, che mise in luce le sue qualità di rapidità sia nei recuperi difensivi sia per le spinte sulla fascia e di intelligenza tattica nel decidere quanto difendere e/o quanto proporsi in attacco. Abate diede un bel contributo per la vittoria dello scudetto. Tuttavia la favola di Ignazio Abate terminò con una pecca di stile. Durante i festeggiamenti andò assieme a Rino Gattuso sotto la curva dei tifosi milanisti intonando il coro "Leonardo uomo di m....". Leonardo che in quel periodo era allenatore dell'Inter, l'unica rimasta a poter contendere il titolo con i cugini rossoneri.

Caduta di stile e ingenuità da parte di due giocatori esperti come Abate e Gattuso: sapevano benissimo che sarebbero stati ripresi e infatti da lì a poche ore i video non si fecero attendere e fu subito scandalo. Ovviamente non mancarono le scuse dei giocatori.

Come tutte le cose anche questa dopo qualche mese finì del dimenticatoio, ma si sa che non c'è nulla di più ironica della sorte. Dopo otto anni si ritrovano tutti sotto lo stesso tetto: Abate ancora come giocatore, Gattuso come allenatore e Leonardo come direttore sportivo.

E ora è il brasiliano ad avere in mano i dadi e, estremizzando, ha in mano anche il futuro sia di Rino che di Ignazio. A quest'ultimo, infatti, scade il contratto il 30 giugno e ancora non si sa se ci sarà un rinnovo o prenderà un'altra strada (c'è la possibilità che vada con Zlatan ai Galaxy), mentre Gattuso, ieri ha affermato che del suo futuro parlerà tra due mesi, è ancora in discussione dopo la sconfitta nell'ultimo Derby.

Da milanista mi auguro per entrambi ci sia un rinnovo contrattuale con il Milan. Abate è un, come direbbe Carlo Pellegatti, vecchio cuore rossonero e sebbene il progetto di questo Milan si voglia basare su giocatori giovani, una figura come Abate è fondamentale soprattutto per lo spogliatoio.

Il rinnovo di Gattuso, invece, dipende quasi totalmente dall'obiettivo Champions' League e, da tifoso milanista, spero che Gattuso riesca a riportare il Milan nell'Europa che conta. Cambiare Rino anche dopo la qualificazione in Champions' vuol dire stravolgere nuovamente l'ambiente e di questo il Milan non ne ha più bisogno.

Leonardo, Ignazio e Rino... che la pace sia con voi.

Buon calcio a tutti!!