Nemmeno il tempo di arredare l'ufficio e già si prepara al trasloco, è quello che sta per succedere all'ormai ex allenatore del Milan Marco Giampaolo.
Dopo 4 mesi anonimi, ma sopratutto senza risultati, la carriera rossonera del "maestro" è finalmente giunta al termine, zero gioco, nessuna grinta, giocatori svogliati: questo è quello che si è visto anche contro il Genoa.
L'ultima partita è l'emblema del pensiero portato dal mister, insicurezza in tutte le zone del campo e una formazione di gattusiana memoria che non ha espresso il minimo sindacale in fatto di gioco.
La colpa forse è quella di essersi affidato al gruppo creato da Gattuso, che qualche minimo risultato lo aveva portato, ma almeno l'allenatore di Coniglaino Calabro aveva una grinta che colmava il gap di una rosa mediocre e piena di infortunati. 
Il buon Giampaolo insistendo nel mettere in campo una sciagura come Chalanoglu, piuttosto che Rodriguez, Suso, Biglia a discapito di talenti come Paquetà e Leao o Hernadez ha dimostrato la sua totale incapacità nel riconoscere il talento dei giocatori e questo lo ha pagato a caro prezzo.

Per il Milan l'unica alternativa per dare una scossa e una parvenza di squadra è prendere Spalletti, unico allenatore sul mercato con esperienza e di sicuro valore. Ha fatto sempre bene sia con la Roma che con l'Inter portandola per due volte in Champions con una rosa non certo di primo livello.
La pista Allegri è ovviamente improponibile sia per l'ingaggio fuori portata, che per un ritorno che non riporta alla mente buoni ricordi. Ennesimo cambio in casa Milan sperando che sia la volta buona.