Poco più di tre o quattro anni fa sembrava arrivare in Italia l'alba di un nuovo domani, i soldi provenienti dall'estremo Oriente per rilanciare un calcio italiano ridotto ai minimi termini.

In principio fu il tycoon "filippino" (così gentilmente apostrofato dal sempre soft Ferrero) ma in realtà indonesiano Erick Thohir che acquisendo l'Inter avrebbe dovuto portare capitali freschi e campioni indiscutibili per la beneamata.

Dopo poco tempo però Thohir capisce che i debiti sono tanti, lui in realtà di soldi non ne ha poi così tanti come aveva fatto credere, decide allora di passare la mano ai "cugini" cinesi della Suning, proprietari anche della squadra cinese dello Jiangsu.

I debiti accumulati, e le restrizioni poste dal governo cinese portano anche ad essere additati dalla UEFA per non aver rispettato alcuni parametri del Fair Play finanziario, ed ancora oggi l'Inter deve sviluppare 45 milioni di plusvalenze entro domani 30/06/18 per rientrare nei parametri.

La situazione in casa Milan non è delle migliori. Dopo la fine dell'era Berlusconi ed un tira e molla durata mesi e mesi, finalmente si presentano nella capitale meneghina i cinesi capeggiati da Yong Hong Li. Ma c'è subito un problema sulla liquidità. Per ottemperare agli impegni presi con la famiglia Berlusconi bisogna accedere ad un prestito col fondo americano Elliott ad interessi folli.

Lo scorso calciomercato il Milan ha fatto spese pazze pensando con l'eventuale vittoria del campionato o piazzamento Champions di rientrare di queste spese. In realtà è arrivato uno scialbo sesto posto che ha dato l'accesso all'Europa League, oltre ad una montagna di debiti.

E non si è fatta attendere la scure dell'UEFA, che non ha creduto ai piani proposti da Mirabelli e Fassone per rientrare dei debiti contratti dalla proprietà cinese. Risultato? Un anno fuori dalle coppe Europee. Un danno di immagine inqualificabile per una società gloriosa come il Milan.

E giustamente Elliott si sta guardando intorno per cercare compratori per la società con la quale c'è un importantissimo debito da sanare. I nomi che arrivano dall'America di Ricketts e Commisso non sono quelli di personaggi che di improvviso si sono innamorati del diavolo rossonero, ma proprio cercati dal colosso finanziario americano, che ha mangiato la foglia e capito che con la proprietà cinese non c'è proprio da fidarsi.

Attendiamo sviluppi, ma la nuova era che doveva essere della Serie A non sembra proprio cominciata col piede giusto, i soldi a mandorla sembrano quelli del Monopoli.