Cari amici di fede juventina, pare proprio che questo campionato sia stato rovinato-macchiato-falsato dalla violenta testata di Bonucci a Rizzoli e dalla mancata espulsione del giocatore in questione. Pare che, se Bonucci non fosse stato colpevolmente salvato-risparmiato-graziato dal tumefatto arbitro di cui prima, il Napoli adesso sarebbe primo o quasi e navigherebbe a vele spiegate verso il terzo scudetto della sua storia. Come dite? Gli azzurri hanno rimediato tre pere a Udine? Be’, provate voi a giocare sapendo già il risultato dei vostri avversari. Come dite? Giocare sapendo il risultato degli avversari, di norma, viene considerato un vantaggio? Eh no, quest’anno no, e se lo dicono tutti bisognerà adeguarsi. Il sentimento popolare ha sempre ragione. E non facciamo gli juventini polemici come al solito, su. Inoltre, riflettete, non è facile vincere contro la temibile Udinese se ti cacciano il giocatore più rappresentativo. Come dite? Higuain è stato espulso a dieci minuti dalla fine, quando i friulani erano già sopra di due gol? In dieci minuti si può fare di tutto, cari miei. Il Pipita è in grado di fare una tripletta anche in pochi secondi, figuriamoci in dieci minuti. È o non è l’attaccante più forte dell’universo? E poi, parliamoci francamente, la sua espulsione è del tutto immeritata. Il primo giallo, soprattutto, fa proprio ridere. Ma quando mai si ammonisce un giocatore per aver sbattuto il pallone a terra? Buffon lo fa sempre prima di ogni rinvio e nessun arbitro lo ammonisce mai. Vi sembra giusta questa disparità di trattamento? Ecco: io dico stop alla disparità di trattamento. Dunque, per riportare il campionato sui binari della correttezza e per rimediare alle nefandezze arbitrali che da sempre favoriscono la nostra amata Juve, vengo cacofonicamente a proporvi una proposta. Rullo di tamburi. Ok, eccola: propongo di dare 5 punti, anziché 3, al Napoli per ogni vittoria da qui alla fine del campionato. Esatto, vince col Verona e zac! 5 punti. Vince con l’Inter e zac! 5 punti, e così via. Anzi, voglio esagerare, cinque punti pure se perde. Perde col Verona e zac! 5 punti. Perde con l’Inter e zac! 5 punti, così fino alla fine. E se pareggia? 5 punti pure per ogni pareggio, naturalmente! Sarebbe un ottimo modo, questo, per risollevare le sorti di un campionato sempre più grigio. Un campionato imbruttito dalla inopportuna-antipatica-spocchiosa rimonta della Juve. Ma come, dico io, era un torneo così bello all’inizio, con la cinica Inter, la spumeggiante Fiorentina, l’incredibile gioco di livello mondiale del Napoli, la Roma che “stavorta vincemo tutto” e poi… arriviamo noi come al solito a rovinare la festa. Con la nostra solita tracotanza ne vinciamo 15 di fila, addirittura 21 su 22. Vi sembra moralmente accettabile, cari juventini, distruggere sistematicamente ogni anno i sogni di tutti gli altri tifosi e passarla sempre liscia? E poi che senso ha un campionato dove vince sempre la Juve? Diciamoci la verità, nemmeno più a noi juventini interessa arrivare primi. Io, per esempio, pagherei oro per provare l'emozione di arrivare qualche volta secondo o terzo. E invece… sempre primi, anno dopo anno. Che incubo! Qualcuno potrebbe obiettare che non è possibile cambiare le regole in corsa, che non è proprio possibile dare 5 punti per una vittoria, un pareggio o, addirittura, per una sconfitta. Ah, ma se ragionate così, vuol dire che siete nati dopo il 2001. Se foste nati prima avreste visto, proprio in quell’anno, la Figc cambiare le regole sugli extracomunitari a poche partite dalla fine del campionato. Con le nuove regole la Roma poté mettere in campo l’extracomunitario Nakata e Nakata ci impallinò a Torino, consegnando di fatto lo scudetto alla Roma. Noi juventini ci rimanemmo un po’ male anche perché le regole furono cambiate appena due giorni prima di Juve-Roma. Ricordo che qualche malelingua fece pure notare che il commissario straordinario della Figc era quel Gianni Petrucci già vicepresidente della Roma qualche anno prima. Ma, si sa, le malelingue vedono il marcio ovunque e non vanno mai prese troppo sul serio. Solo che…, provate a immaginare se a due giorni da uno Roma-Juve, la Corte Federale della Figc commissariata da un ex dirigente della Juve introducesse nel regolamento una norma pro-Juve… Insomma, fidatevi, si possono benissimo cambiare le regole in corsa, pure qualche ora prima di una partita. Se poi le regole servono a danneggiare la Juve, la strada sarebbe spianata e senza particolari intoppi burocratici. Adesso che ci penso, le regole furono cambiate anche l’anno prima, cioè nel 2000. La Juve (sempre la Juve) si ritrovò a giocare la partita decisiva per lo scudetto a Perugia. Dopo il primo tempo venne giù un acquazzone tremendo e il campo si ridusse a un pantano, buono al massimo per farci una sexy lotta tra due donne in mutande. Ricordo che Collina (tifoso laziale, per sua ammissione) provò a far rimbalzare il pallone sul campo come da prassi, ma il pallone si attaccava ogni volta al terreno come un napoletano ai complottismi, lasciando rimbalzare solo gli schizzi. Saggiamente, l’arbitro laziale decise di interrompere la gara. Poi smise di piovere e, nonostante il campo impraticabile, dopo circa 70 minuti l'arbitro laziale fece riprendere la gara. Il resto è storia: il Perugia vinse 1-0 con gol di Calori e lo scudetto finì a Roma, sponda Lazio. E che c’entrano, direte voi, le regole cambiate in corsa, stavolta? E poi, se non riesci a battere nemmeno il Perugia è giusto perdere lo scudetto! Be’, ci sarebbe (e c’era anche allora) la regolina che tra l’interruzione di una partita e l’eventuale ripresa del gioco non devono trascorrere più di 45 minuti, altrimenti scatta il rinvio. A Perugia ci fu un’interruzione di 70 minuti! Ma in fondo avete ragione voi, se non batti il Perugia è giusto perdere il campionato! Solo che adesso ho perso il filo. Come sono finito a scrivere di Nakata, del pantano di Perugia, di Calori e di Collina? Io volevo solo dare qualche consiglio per migliorare questo campionato scadente. Vado a farmi un caffè. L’Intenditore calcistico